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Sintesi
Introduzione Tesina sulla Mafia italiana


Questa tesina di maturità descrive la mafia italiana. La tesina permette il collegamento con le seguenti tematiche: in Storia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, in Educazione fisica il doping, in Biologia e Chimica le ecomafie, in Italiano Giovanni Verga, la chiave d'oro, in Informatica il crimine informatico, in Inglese Oliver Twist.


Collegamenti

Tesina sulla Mafia italiana


Storia - Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Educazione fisica - Il doping.
Biologia e Chimica - Le ecomafie.
Italiano- Giovanni Verga e la chiave d'oro.
Informatica - Il crimine informatico.
Inglese- Oliver Twist.
Estratto del documento

E’ difficile,oggi, dire cosa sia realmente la mafia più di quanto non lo fosse in passato,

quando ne sapevano così poco che per definirla era forse sufficiente dire che era

un’organizzazione criminale siciliana il cui scopo fosse quello di far quattrini attraverso

il racket dalle estorsioni, lo spaccio di droga, la prostituzione, gli appalti truccati e altre

vicende del genere. Oggi ne sappiamo molto di più ma ci rendiamo conto che è

eccessivo per continuare a definirla in maniera così riduttiva e ancora troppo poco per

poterla definire in maniera assoluta o almeno con sufficiente attendibilità Ma chi

dobbiamo ringraziare se oggi abbiamo tutte queste notizie su questo fenomeno? Tra i

molti , Falcone e Borsellino sono stati quelli che hanno spronato questa piovra grazie

alla loro abilità, sempre costanti e imperturbabili, con la quale riuscivano sempre ad

averne qualcosa e mattone dopo mattone hanno costituito un vero e proprio muro per

annientare, anche se in parte, questa cosca. Anche perchè questi due “martiri della

giustizia” (come li ha definiti Giovanni Paolo II), conoscevano perfettamente il

meccanismo della mafia e a questo proposito costituivano un grande ostacolo e anche

grazie alla loro incorruttibilità, la quale e rimasta stabile fini alla fine dei loro giorni,

morti entrambi in due attentati: la strage di Capaci, per quanto riguarda Falcone e la

strage di via Amelia, per quanto riguarda Borsellino. Insieme questi 2 giudici crearono

il pool antimafia, che grazie alle qualità dei 2 si rivelò un’arma micidiale che portò al

famoso maxi-processo, un processo che vide sul banco degli imputati ben 475 mafiosi,

che nel 1987 furono condannati. La riuscita di questo processo servì anche a spronare

i giudici e portò soddisfazione a tutti gli italiani, perché ci furono moltissimi problemi

per portarlo a termine, ci vollero circa 2 anni, ma nonostante questo ci si riuscì .Già

questo sarebbe un enorme successo, ma indirettamente il maxi-processo fece finire

anche parecchi giri di droga. Sfortunatamente fu un episodio unico che non si è mai

ripetuto, anche se da quel momento la mafia fu affrontata seriamente e venne vista

come un problema da risolvere. Purtroppo molti colleghi dei due giudici, erano

implicati in faccende mafiose, per questo dopo il maxi-processo incontrarono sempre

più difficoltà nel loro lavoro, Falcone fu accusato di “protagonismo” e per questo

chiese il trasferimento a Roma; a Borsellino vennero tolte le indagini sulla mafia a

Palermo e gli vennero assegnate invece quelle di Agrigento e Trapani, infine venne

chiuso il pool antimafia. Nonostante tutte queste complicazioni Falcone cercò di

continuare e a Roma collaborò con Rudolph Giuliani, procuratore distrettuale di New

York, colpendo le famiglie mafiose coinvolte nel traffico di eroina. Purtroppo non videro

mai il loro sogno (la “distruzione” della mafia) realizzarsi, infatti vennero uccisi tutti e

2, a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro. Per primo morì Falcone, nell’attentato di

Capaci. La sua macchina venne fatta esplodere: 500 chili di tritolo gli tolsero la vita e

la tolsero anche a sua moglie e a tre agenti di scorta.

Quando Falcone saltò in aria, Paolo Borsellino capì che non gli restava troppo tempo.

Lo disse anche in un’intervista: “Devo fare in fretta, perché adesso tocca a me”. Infatti

il 19 luglio dello stesso anno un’autobomba esplose sotto casa di sua madre mentre

Borsellino stava andando a trovarla

Educazione fisica doping

La mafia è riuscita,ai giorni d’oggi,a penetrare anche all’interno del mondo dello sport

Un traffico enorme, globalizzato, saldamente in mano alle mafie di tutto il mondo. E

quello del mercato totale del doping.Per doping si intende l’ utilizzo di farmaci o

composti chimici allo scopo di ottenere effetti diversi al fine di migliorare le prestazioni

sportive. I composti dopanti agiscono in vario modo: possono promuovere lo sviluppo

della muscolatura o annullare il sintomo fisiologico della fatica inducendo l’atleta a non

interrompere l’allenamento oppure migliorare l’ossigenazione del sangue.

Indipendentemente dal tipo di sostanza utilizzata, il doping rappresenta prima di tutto

un fatto di coscienza. E’ fraudolento l’intento stesso di migliorare le proprie capacità

atletiche, contravvenendo alle regole di correttezza, lealtà e rispetto per gli altri che

sono il fondamento di qualsiasi attività sportiva. L’uso di sostanze per aumentare il

rendimento fisico non è recente in quanto già nell’antica Grecia si faceva uso di erbe e

funghi ritenuti capaci di far aumentare le capacità atletiche. I regolamenti sportivi

vietano il doping, regolamentando le dosi di farmaci consentiti e prescrivono l’obbligo

per gli atleti di sottoporsi ai controlli antidoping che si effettuano mediante l’analisi

delle urine e in taluni casi anche del sangue. Gli atleti che risultano positivi vengono

squalificati per un periodo più o meno lungo; nei casi più gravi si può arrivare fino alla

squalifica a vita. Casi clamorosi di doping sono stati quello di Ben Johnson, oro nei 100

metri alle olimpiadi di Seul, e quello di Marco Pantani escluso dal Giro d’Italia del 1999.

Le principali sostanze dopanti sono:

- STIMOLANTI: determinano un aumento dell’attenzione, della concentrazione e della

carica aggressiva; possono portare a disturbi cardiocircolatori e neurologici. Tra essi vi

sono: l’anfetamina, la cocaina, la caffeina, l’efedrina, etc.

- NARCOTICI: vengono assunti per eliminare la sensazione di dolore; possono creare

problemi alla respirazione e riduzione della capacità di concentrazione. Nei narcotici

rientrano: la morfina, il metadone, la diamorfina, etc.

- ANABOLIZZANTI: sono impiegati per potenziare la massa muscolare ed aumentare la

carica aggressiva. Sono usati quindi durante la preparazione e nei periodi pre-gara. Gli

ormoni maschili possono creare sterilità nell’uomo e fenomeni di virilizzazione nelle

donne. Tra essi: il nandrolone, il metanolone, etc.

- DIURETICI: incrementano l’emissione di urina e vengono utilizzati per perdere

rapidamente peso; i principali effetti collaterali sono il rischio di disidratazione,

anomalie cardiache e insufficienze renali. Tra essi: il mannitolo e lo spirolattone.

- BETA-BLOCCANTI: servono per placare lo stress e l’ansia ma possono provocare

disturbi respiratori, coma ipoglicemico e disturbi cardiaci.

- AUTOTRASFUSIONE: consiste nell’inserimento di sangue o suoi derivati. L’emodoping

è molto pericoloso e può comportare la formazione di trombi e disturbi vascolari.

- ORMONI PEPTIDICI – L’ormone della crescita è usato in alternativa agli anabolizzanti

perché determina effetti simili a questi composti senza poter essere identificato in

sede di controllo. Può indurre deformazioni ossee, diabete e disturbi della tiroide.

Biologia chimica ecomafie.

La mafia non poteva lasciarsi scappare lo smaltimento illegale di rifiuti la costruzione

di discariche meglio conosciute come ecomafie.La parola ecomafia è un neologismo

coniato da lega ambiente per indicare le organizzazione criminali che commettono

reati arrecati danni all’ambiente .in particolare sono generalmente definite ecomafia le

associazioni criminali dedite al traffico e smaltimento illegale di rifiuti.. Lo smaltimento

illegale di rifiuti tossici o di da parte di aziende che hanno ricevuto

scorie nucleari

l'appalto per la loro depurazione, gestione e messa in sicurezza è considerato da

Legambiente il più pericoloso campo di attività delle ecomafie. In Italia lo smaltimento

illegale di rifiuti tossici ha riguardato in particolar modo la Campania; alcune zone

geografiche della regione sono state denominate con appellativi specifici ad indicare la

gravità delle conseguenze dello smaltimento illegale. La costruzione di discariche

abusive è meglio conosciuta come ECOMAFIA; questo vocabolo si riferisce alla

trasgressione di un articolo della Costituzione che vieta l'abbandono di rifiuti sul suolo

e nel suolo in quanto causano non solo l'inquinamento del terreno, ma anche delle

acque superflue e sotterranee. La criminalità organizzata procede in questa attività

facendo giungere, durante la notte, i camion carichi di rifiuti che riempiono solchi i

quali, dopo essere colmi, vengono coperti. Secondo alcune ricerche, l'Italia è un

crocevia di traffici internazionali di rifiuti provenienti dai paesi europei e destinati in

Nigeria, Somalia e Mozambico. Le regioni in cui si registra il maggior numero di reati

ambientali sono Puglia, Sicilia, Calabria e, soprattutto, Campania. Il termine

INQUINAMENTO indica l' introduzione nell' ambiente di sostanze in grado di provocare

pericoli effettivi o potenziali per la salute dell' uomo oppure di minacciare l' esistenza

di animali o piante. Se ci chiedessero che cos' è l' ambiente, la nostra prima risposta

sarebbe "il verde che ci circonda", "la natura"; ma in realtà è un insieme di diversi

fattori (esseri viventi, caratteristiche ambientali, interventi umani,...) che permettono

la vtia; in esso anche un piccolo cambiamento può causare gravi conseguenze. Anche

l' uomo in questo sistema svolge una funzione importante, ma spesso opera interventi

locali che rovinano in modo irreparabile gli ecosistemi. Viviamo in un' epoca allo stesso

tempo affascinante e temibile. Affascinante perché mai come adesso il futuro del

nostro Pianeta Terra è soprattutto nelle nostre mani. temibile perché la nostra

generazione è la prima da quando la specie umana è comparsa sulla Terra, ad avere il

potere di distruggere in poco tempo tutto quello che ci proviene dal passato. Gli

autentici sconvolgimenti che abbiamo prodotto e produciamo continuamente non

possono che ritorcersi sulle nostre stesse capacità di sopravvivenza in quanto

conducono ad una complessiva diminuzione delle possibilità del Pianeta di far fronte ai

nostri bisogni. Con le nostre attività distruggiamo ambienti naturali fondamentali per

gli equilibri del nostro Pianeta, consolidatisi in milioni di anni di evoluzione. Il grave

problema dell' inquinamento è riconducibile a tre principali cause: l' aumento della

popolazione, il grande sviluppo delle città e l' utilizzo di tecnologie poco compatibili

con l' ambiente. I problemi della sovrappopolazione, il progresso tecnologico, l'

accumulo dei rifiuti, l' impoverimento delle materie prime e la ricerca di fonti

alternative di energia hanno modificato profondamente l' ambiente naturale tanto da

renderlo assai diverso da quello primitivo e, cosa più grave lo hanno trasformato in

modo da renderlo sempre meno adatto all' instaurarsi di condizioni di vita ottimali per

gli organismi viventi.Uno dei rimedi possibili, e forse il più immediato e scontato, è la

raccolta differenziata e quindi il riciclaggio. Sempre parlando dell'Italia, si può dire che,

mentre al Nord già da tempo viene attuata una discreta, anche se insufficiente,

differenziazione dei rifiuti, al Sud non esiste alcun moderno sistema controllato sulla

raccolta, e tutti gli scarti vengono mandati in discariche, a volte addirittura abusive

gestite dalla criminalità. Infatti, per far fronte all'emergenza, alcune regioni del Sud

Italia si sono viste costrette ad inviare gran parte delle scorie nelle strutture di

smaltimento in Germania, sostenendo tra l'altro pesanti costi. Inoltre, bisognerebbe

capire che i rifiuti non sono soltanto un fastidioso ingombro, ma una fonte importante

di energia e ricchezza. Difatti un'altra soluzione a questa problematica è lo

sfruttamento dei rifiuti per produrre energia alternativa. Questo sarebbe reso possibile

dalla costruzione di necessari impianti di smaltimento al passo coi tempi, efficienti e

poco inquinanti (i termovalorizzatori), che utilizzerebbero la combustione dei rifiuti per

rifornire di energia intere città. Un altro tipo di soluzione, da accompagnare a quelle

precedenti, potrebbe riguardare la produzione delle merci. In pratica, alle aziende si

potrebbe imporre una riduzione nell'utilizzo di imballaggi, e nella distribuzione si

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