Concetti Chiave
- Il dibattito sui compiti a casa è divisivo: gli insegnanti li considerano essenziali per l'apprendimento, mentre studenti e genitori spesso li vedono come un carico ingiusto.
- Alcuni studenti trovano inizialmente piacevole fare i compiti, ma con il tempo e l'aumento della quantità, questo entusiasmo può diminuire.
- Il supporto dei genitori è cruciale, ma a volte si traduce nel completare i compiti al posto dei figli, il che può essere controproducente.
- Gli studenti vedono i compiti come una punizione, suggerendo che la quantità e la gestione dei compiti potrebbero essere migliorate.
- Una possibile soluzione è moderare la quantità di compiti e integrare nuove tecnologie per rendere l'apprendimento a casa più coinvolgente.
In questo appunto di italiano per le scuole viene approfondito il dibattito sulla questione dei compiti a casa, vengono esposti i vantaggi e gli svantaggi dello svolgere gli esercizi a casa.
Indice
Compiti a casa: favorevoli o contrari?
“Compiti a casa si o compiti a casa no? Tanti o pochi? Anche i media di recente si sono occupati di questo argomento che, da sempre, è uno dei meno apprezzati dagli studenti di qualsiasi ordine e grado.
L’argomento da sempre risulta divisivo, poiché gli insegnanti sostengono e portano avanti la teoria secondo cui l’esercizio al di fuori dell’orario scolastico sia fondamentale, sia per l’apprendimento della nozione in sé, sia per esercitare il metodo e la memoria. Mentre gli alunni e talvolta i genitori ritengono ingiusta la pratica dei compiti a casa, indicandola come uno “scarica barile” da parte dell’insegante che non vuole far compiere l’esercizio in aula. Di seguito verranno elencate alcune esperienze riguardanti i compiti a casa.
per un ulteriore approfondimento su come svolgere i compiti a casa vedi anche qua
Illustra con opportuni esempi il tuo punto di vita.”
Fin da quando frequentavo la scuola elementare, sono sempre stata abituata ad avere tanti compiti da svolgere a casa, ma non è mai stato un peso per me, fino a quando non sono cresciuta.
Ricordo che i primi anni delle elementari, mi piaceva moltissimo andare a scuola e altrettanto fare i compiti a casa; dopo la scuola, senza fare merenda e senza guardare i cartoni animati come tutti gli altri bambini, io andavo subito a fare i compiti per il giorno dopo.
Anche il primo anno della scuola media mi piaceva, ma cambiando poi alcuni professori, ho incominciato a dire e pensare che gli anni delle scuole medie sono sempre stai i più brutti per me.
Le materie in cui non andavo per niente bene erano le più importanti; la mia professoressa dava veramente troppi compiti e troppo da studiare, ma io da una parte ho sempre pensato che era meglio per me, pensavo che così sarei riuscita ad imparare qualcosa e i miei risultati a scuola sarebbero stati migliori, ma invece erano sempre gli stessi.
In confronto a me, mi accorgo, che anche adesso a molti studenti, anche più piccoli, non piace andare a scuola, e soprattutto non hanno mai voglia di fare i compiti.
Ho una cuginetta che frequenta la seconda elementare, e sia lei che i suoi genitori, si lamentano sempre dei troppi compiti. Secondo me, invece, non è così, perché i compiti le vengono dati solo il sabato e la domenica, e i genitori devo sempre stare con i propri figli a controllare che vengano fatti i compiti.
Questa è una di quelle cose che trovo sbagliata, ma ancora di più, quando i genitori svolgono loro i compiti, solo perché dopo un po’ perdono la pazienza e non hanno più voglia di stare dietro ai bambini per spiegare e far raggiungere loro l’obbiettivo.
Penso che i compiti vadano fatti un po’ per volta, e non tutti insieme come di solito si fa.
Dall’altra parte però capisco perfettamente che gli studenti, ovviamente di qualsiasi ordine e grado preferiscano giocare o uscire con gli amici, o fare ben altro che i compiti.
Punti a sfavore
Penso anche che gli studenti prendano i compiti come una specie di punizione, come una cosa obbligatoria, e quindi piace ancora meno farli.
Adesso come adesso io non sono d’accordo con i troppi compiti; le materie sono tante e penso sia giusto avere un solo compito per ogni materia.
Non trovo giusto, che noi ragazzi, che ci svegliamo presto la mattina e che arriviamo tardi a casa, o anche solo per le vacanze, dobbiamo avere tanti compiti da svolgere.
Penso che per gli insegnanti sia tutto molto più semplice, loro devono spiegare cose che hanno già spiegato per chissà quanti anni e dare compiti magari già svolti negli anni precedenti.
Penso questo, però nel frattempo, so anche che loro, ci sono passati prima di noi, e alla fine, anche se questa è la mia idea, in realtà non posso saperlo, non essendo al loro posto.
Anche se si è già capito, concludo dicendo che sono d’accordissimo con i compiti a casa, ma ovviamente non troppi, perché anche noi studenti, come abbiamo dei doveri da fare, abbiamo anche dei diritti; ma con questo non penso che nessuno di noi sia talmente caricato di compiti da non poter avere la propria vita privata.
Conclusione
In conclusione possiamo affermare innanzitutto che con il tempo i punti di vista sulla questione sono cambiati, sia tra generazioni, sia a seconda del grado di istruzione di cui si parla, poiché mentre per un bambino delle scuole elementari tempo fa fare i compiti risultava una pratica anche piacevole, ora per i bambini che frequentano la primaria, ma soprattutto per i loro genitori, l’esercizio a casa viene visto come un calvario, una vera punizione, un dovere che se non viene portato a termine può portare ad ulteriori punizioni; mentre per quanto riguarda le scuole medie il discorso cambia, soprattutto perché la mole di studio e di esercizio aumenta, facendo risultare più faticoso il lavoro da svolgere a casa. La soluzione sarebbe quella di tenere si i compiti a casa, ma di cambiarne le modalità di esecuzione, magari utilizzando le nuove tecnologie, per creare curiosità e invogliare i ragazzi.
per un ulteriore approfondimento sul dibattito riguardante i compiti a casa vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Quali sono i principali argomenti a favore dei compiti a casa?
- Quali sono le principali critiche mosse contro i compiti a casa?
- Come è cambiata la percezione dei compiti a casa nel tempo?
- Quali soluzioni vengono proposte per migliorare l'approccio ai compiti a casa?
- Qual è la posizione personale dell'autore riguardo ai compiti a casa?
Gli insegnanti sostengono che i compiti a casa siano fondamentali per l'apprendimento delle nozioni, l'esercizio del metodo e della memoria.
Gli studenti e i genitori spesso vedono i compiti a casa come un "scarica barile" da parte degli insegnanti e li considerano una punizione o un obbligo.
In passato, i compiti erano visti come un'attività piacevole, mentre oggi sono percepiti come un calvario, soprattutto dai genitori dei bambini delle scuole primarie.
Si suggerisce di mantenere i compiti ma di cambiare le modalità di esecuzione, magari utilizzando nuove tecnologie per stimolare curiosità e interesse.
L'autore è favorevole ai compiti a casa, purché non siano eccessivi, riconoscendo che gli studenti hanno anche diritti oltre ai doveri.