Concetti Chiave
- Il viaggio di Renzo nei Promessi Sposi è un elemento centrale per la sua crescita e maturazione, mostrando la trasformazione da giovane ingenuo a uomo più consapevole.
- Durante il suo viaggio verso Milano, Renzo si confronta con situazioni nuove e pericolose, come le rivolte del pane, che lo costringono a riflettere sulla complessità della vita e della politica.
- Le esperienze vissute a Milano, tra cui l'arresto e la fuga, evidenziano l'ingenuità di Renzo, ma anche il suo coraggio e la capacità di adattamento.
- Il tema del viaggio è ricorrente nella letteratura, rappresentando un simbolo di cambiamento e maturazione, nonché un mezzo per accrescere l'autostima e superare i propri limiti.
- Oltre all'evoluzione personale, il viaggio nella narrativa offre dinamismo e interesse, come dimostrato dai classici di Omero fino ai romanzi del 900, che esplorano le nuove modalità di spostamento e il loro impatto emotivo.
In questo appunto di Italiano si tratta del tema del viaggio nel più celebre scritto di Alessandro Manzoni, i Promessi sposi, con particolare focus sulle avventure di Renzo.
Il viaggio di Renzo nei Promessi Sposi
"Cammina, cammina… il tema della strada è stato fin dall'inizio del romanzo, connesso con il personaggio d Renzo, quasi emblema del suo modo di affrontare la vita, aperto e coraggioso.
Ricapitola gli spostamenti di Renzo, prima nell'arco di poche miglia dal paese natale, poi su distanze sempre maggiori. Dimostra quindi quanto il viaggio contribuisca alla formazione psicologica del personaggio".
Manzoni inizia a narrare il viaggio di Renzo verso Milano, ospitato dal padre Bonaventura, nel capitolo diciottesimo. Qui una serie di avventure cambieranno per sempre il protagonista, come voluto dallo scrittore. Questo perché Renzo è un giovane appartenente ad una piccolissima realtà, il classico "signorotto" incosciente di molte cose, in primis di come la gente vive al di fuori del suo paesino, come per esempio a Milano. Renzo non è cattivo o irrecuperabilmente piccolo, ha solo bisogno di cambiare aria, formarsi, crescere, vedere oltre e anche, perché no, trovarsi in pericolo per comprendere l'importanza della vita e della benevolenza di Dio (elemento che si trova in quasi tutti gli scritti manzoniani). Nulla di migliore, dunque, di un viaggio.
Appena giunto nei pressi della città, diretto verso il convento di padre Bonaventura, Renzo vede della farina sparsa sulla strada e, dopo aver fatto pochi passi, nota dei pezzi di pane anch’essi abbandonati, ma si risponde che è normale che a Milano la gente sia talmente benestante da potersi permettere di sprecare così la farina. Dopo aver ricevuto la notizia dell’assenza di padre Bonaventura, Renzo decide di dirigersi verso la città e di capire meglio cosa sta davvero succedendo.
È così che, introdottosi nel cuore della città, il nostro protagonista trova spiegazioni alle strane situazioni capitate sotto i suoi occhi al suo primo arrivo a Milano; vive così in prima persona le rivolte del pane, sfociate nell’assalto ai forni e alla casa del vicario. Renzo si sente sicuro di sé e aizza la folla sostenendo un discorso essenziale ed efficace, che denuncia la sua più grande convinzione basata sulla concezione della “politica” come un “imbroglio”; viene allora scambiato per un promotore della rivolta e così un poliziotto, fingendosi uno spadaio, lo accompagna ad un’osteria dove il nostro protagonista alza un po’ il gomito e, come succede in queste casi, parla un po’ a sproposito. Questo episodio fa emergere l’ingenuità e un po’ anche la stupidità di Renzo che non riesce a tener freno alla lingua, ma che, seppur brillo, è attento a non pronunciare il nome di Don Rodrigo. A fine serata, l’oste lo accompagna nella sua camera, dove trascorrerà una notte terribile; al mattino seguente sarà arrestato, ma riuscirà comunque a fuggire sfruttando l'aiuto della folla. Qui parte la fuga di Renzo verso le rive dell’Adda, attraverso le campagne, facendo una breve sosta in un’altra locanda, presso la cittadina di Gorgonzola.
Infine giunge un mercante venuto da Milano che raccontando i tumulti della città, accennando ad un ricercato dalla polizia, Renzo si riconosce nella descrizione e si affretta a lasciare l’osteria e a dirigersi al confine.
Durante il suo tragitto verso il confine, possiamo vedere un Renzo completamente diverso da quello visto a Milano: attraversando i bui boschi, egli pensa a tutto ciò che è successo, a Lucia in particolare, e si può vedere un aspetto del carattere di Renzo molto più maturo e ragionevole, seppure smarrito, in un certo senso, e affranto da tutte queste vicissitudini. Ad un certo punto, riconosce in lontananza il rumore dell’Adda e si dirige verso il fiume sentendo di aver ritrovato almeno un amico, un fratello.
È la rinascita di Renzo che esce da un mondo buio e lugubre per riscoprirsi salvo, pieno di energia e tanta voglia di vivere.
Il viaggio, dunque, è stato fondamentale per la riacquista della fiducia in sé e la speranza verso un futuro migliore.
Infine Renzo passerà la notte in una capanna su un albero e la mattina seguente un pescatore lo traghetterà sulla riva opposta, nella Repubblica di Venezia dove Renzo giungerà a casa del cugino Bortolo che gli assicurerà aiuto e lavoro. A questo punto Renzo può illudersi che i guai siano finiti e che presto potrà riunirsi ad Agnese e Lucia.
Il tema del viaggio
Il tema del viaggio nella letteratura in generale è piuttosto ricorrente da sempre. Questo perché gli uomini viaggiavano e viaggiano per diverse motivazioni: lavorative, amorose, familiari, politiche, economiche. Ma qualsiasi siano i motivi, il viaggio nella vita umana ha sempre un valore importante di cambiamento e maturazione, indipendentemente dal luogo della destinazione. Intanto perché c'è bisogno di forza, coraggio e sicurezza per abbandonare il proprio "nido", il luogo di nascita e la famiglia d'origine. Se poi, il viaggio lo si compie da soli, è chiaro che l'insegnamento verterà sull'accrescimento della propria autostima, il superamento dei propri limiti e poi la riscoperta di ciò che non si riesce a fare, e la conseguente accettazione: nessuno è perfetto.
Oltre a ciò, in materia prettamente letteraria e artistica, il tema del viaggio favorisce il cambiamento di ambientazione, di personaggi e di scene, di conseguenze garantisce azione, dinamica al racconto e maggiore interesse e stupore nel lettore.
Basti pensare alla letteratura greca, in particolare a Omero e le sue Iliade e Odissea, per capire che il topos del viaggio trova la sua origine in un passato molto antico. Omero rappresenta per lo più figure coraggiose che comunque trovano difficoltà nella lontananza procurata dal viaggio (20 anni in mezzo al mare per Ulisse), facendoci comprendere come anche gli eroi imbattibili di un tempo possono trovare un'ulteriore maturazione e crescita dall'allontanamento dalla famosa "confort zone".
Fino ad arrivare al 900 quando il viaggio cambia i mezzi (nascono gli arei, i treni, le automobili), producendo un mutamento sul versante psicologico ed emotivo, più che fisico e concreto (in quanto vi sono meno pericoli e meno resistenza da attuare), rimanendo comunque un elemento fondamentale per la crescita degli uomini.
Alcuni esempi di libri di viaggi
Si elencano a seguire alcuni titoli di libri che trattano di viaggi:
- La coscienza di Zeno, Italo Svevo
- Città invisibili, Italo calvino
- il Milione, Marco Polo
- I viaggi di Gulliver, Swift
- Vita, Alfieri
- Le argonautiche, Apollonio Rodio
- L'Orlando furioso, Ariosto
- Viaggio in Italia, Goethe
- Micromega, Voltaire
- Le ultime lettere di Jacopo Ortis, Ugo Foscolo
- On the road, Kerouac
Per ulteriori approfondimenti sui Promessi sposi vedi anche qui
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del viaggio di Renzo nei Promessi Sposi?
- Come viene descritto il cambiamento di Renzo durante il suo viaggio?
- Quali sono le avventure principali che Renzo affronta a Milano?
- In che modo il tema del viaggio è ricorrente nella letteratura?
- Quali sono alcuni esempi di libri che trattano il tema del viaggio?
Il viaggio di Renzo rappresenta un percorso di crescita e maturazione personale, che lo porta a confrontarsi con nuove realtà e a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e del mondo.
Durante il viaggio, Renzo evolve da un giovane ingenuo e incosciente a una persona più matura e ragionevole, capace di riflettere sulle sue esperienze e di apprezzare l'importanza della vita e della benevolenza divina.
A Milano, Renzo si imbatte nelle rivolte del pane, viene coinvolto in un discorso politico, e finisce per essere arrestato, ma riesce a fuggire grazie all'aiuto della folla.
Il tema del viaggio è ricorrente nella letteratura perché rappresenta un simbolo di cambiamento e maturazione, offrendo dinamismo e interesse al racconto, come dimostrato da opere classiche come l'Odissea di Omero.
Alcuni esempi di libri che trattano il tema del viaggio includono "La coscienza di Zeno" di Italo Svevo, "Città invisibili" di Italo Calvino, "Il Milione" di Marco Polo, e "I viaggi di Gulliver" di Swift.