Concetti Chiave
- Il Barocco emerge alla fine del Cinquecento come risposta al disordine e alla crisi del periodo, enfatizzando sfarzo ed esagerazione nell'arte e nella letteratura.
- La Controriforma influenza profondamente la produzione artistica e letteraria, limitando le libertà personali e accentuando il pessimismo e la consapevolezza della morte e della caducità della vita.
- L'arte barocca è caratterizzata da immagini ricorrenti come teschi, scheletri e orologi, simboli della morte e della fugacità del tempo, riflettendo l'incertezza dell'epoca.
- Le nuove scoperte scientifiche, come la teoria eliocentrica di Copernico e Galileo, contribuiscono al senso di precarietà esistenziale, sfidando la concezione dell'uomo al centro dell'universo.
- Il pensiero barocco è sintetizzato dalle riflessioni di Pascal, che vede l'uomo diviso tra grandezza e miseria, consapevole della propria debolezza di fronte all'immenso universo.
Tema di Italiano - il Barocco e l'ossessione del tempo e della morte
Alla fine del Cinquecento il modo di pensare dell'uomo, sempre alla ricerca dell'armonia e dell'equilibrio, si trasforma completamente. L'obbiettivo è ora quello della meraviglia e dello sfarzo. Questa novità, che possiamo vedere come un'esagerazione delle maniere dell'arte e letteratura Rinascimentale, è connessa alle condizioni storiche europee di quel periodo. Disordine, instabilità e crisi, sono le parole che descrivono al meglio la situazione politica ed economica seicentesca.Si era andato a instaurare un clima di terrore e violenza, dovuto principalmente alle azioni della Controriforma, che limitava qualsiasi libertà personale e d'espressione. In sostanza, era avvenuto un regresso alla mentalità conservatrice medievale; e fu inevitabile la diffusione di un pessimismo generale, che enfatizzava particolarmente l'ineluttabile realtà della morte e la caducità dell'esistenza.
In quel periodo l'uomo soffriva di gravi mancanze: cibo, una figura politica stabile, fiducia in sé stesso e libertà; tutte assenze che, a mio parere, si cercarono di colmare attraverso l'esagerazione e lo splendore nell'arte e nella letteratura. Per questo, il Seicento è comunemente conosciuto come ''Barocco'', dal portoghese ''perla difettosa'', ovvero piena di irregolarità e imperfezioni. Si riferisce chiaramente allo stile artificioso del periodo, in contrapposizione con la maniera armoniosa del Rinascimento.
La Controriforma ebbe una grande influenza sulla produzione artistica e letteraria Seicentesca, ciononostante le arti fiorirono come mai era successo nella storia.
Molti temi diversi furono affrontati durante il Barocco, e potevano variare in base alla tipologia artistica. A dominare su tutti, era sicuramente quello della morte e della fugacità del tempo, scaturiti dalla diffusa consapevolezza della vanità di ogni impresa umana.
Non fu soltanto la difficile situazione europea del tempo a suscitare questo senso di incertezza, bensì anche le nuove scoperte scientifiche, in particolare la teoria eliocentrica, concepita da Copernico, e sviluppata da Galileo. Da un momento all'altro, la certezza che l'uomo si trovava al centro del cosmo si rivela falsa, e questo si trova catapultato in un universo infinito dove tutto è in continua trasformazione. La realtà gli appare incerta e mutevole, e questo suscita in lui un senso di precarietà; l'uomo non può altro che pensare alla morte e alla fugacità dell'esistenza. Per questo, le immagini più ricorrenti del Barocco sono il teschio, lo scheletro e l'orologio.
Un sonetto, che rende chiara l'idea della presenza costante della morte nella vita dell'uomo barocco, è: ''Mostra come tutte le cose diano segni di morte'' di Francisco de Quevedo. Il poeta inizia osservando le mura diroccate della sua città, un tempo salde e massicce; in seguito un ruscello, prosciugato dal sole; e un gregge di pecore, oscurato da una montagna. Infine, la sua stessa casa, al poeta appare vecchia e sporca. Dietro questo sonetto, si cela il tema del tempo come forza distruttrice, che spazza via ogni cosa al suo passaggio: le mura possenti della città, la neve e anche il giorno, che prima o poi verrà totalmente ottenebrato dall'oscurità della notte. Tutto è destinato ad avere una fine, e niente, nemmeno la spada del poeta, può contrastare l'età che avanza. Leggendo questo sonetto mi è sembrato come se l'autore volesse rammentare a ciascuno di noi che dobbiamo morire (memento mori). Inoltre, credo che questa composizione alluda alla situazione difficile della Spagna del tempo, condizione che può essere ampliata anche a tutta l'Europa. Le guerre e la cattiva gestione del potere, avevano segnato la decadenza dell'impero spagnolo, un tempo rigoglioso e forte. Infatti, Quevedo ci parla di ''mura della patria mia, ben salde un tempo, ed oggi sgretolate'', proprio come il potere imperiale.
In precedenza, ho fatto un accenno riguardo all'immagine del teschio e dello scheletro, molto diffuse nel repertorio artistico e letterario del barocco. A mio parere, il soliloquio teatrale, '' Essere o non essere?'' tratto dalla tragedia ''Amleto'' di Shakespeare, rende a pieno questa visione. Viene espresso il problema cruciale dell'esistenza umana, meglio vivere, e dunque soffrire, o morire? Amleto si pone una serie di dilemmi sempre più complessi, che rendono evidente il tormento dell'uomo del Seicento. Si può scegliere di combattere contro le ingiustizie della vita e tollerare il destino, ma la morte avrà sempre la meglio. Quindi perché non porre subito fine alle sofferenze togliendosi la vita? Perché non sappiamo cosa c'è dopo la morte, cosicché la nostra coscienza ci rende codardi e blocca l'azione. La morte è come un sonno eterno, e come si è soliti quando si dorme, si sogna... ma non possiamo sapere se saranno incubi.
Anche i pittori nell'arte fanno ricorso ai teschi, più e più volte. Per rimanere nel periodo del Barocco, non si può non nominare ''San Girolamo'' di Caravaggio. Gli elementi che saltano subito all'occhio sono il Santo, la carta su cui scrive e il teschio.
In un primo momento mi è sembrato quasi bizzarro l'accostamento Santo-teschio, poi però ho capito che è perfettamente sensato, sempre rimanendo in termini di morte e fugacità del tempo. Di fatto, Il teschio rappresenta tutto ciò che è privo di vita, inanimato, spento e che col tempo verrà dimenticato, proprio come qualsiasi bene terreno ed effimero. È quindi una perfetta contrapposizione con la figura di San Girolamo, che, anche se morto fisicamente, la sua anima beata è eterna, come tutte le buone azioni che ha lasciato sulla terra.
Infine, rimane da analizzare come gli artisti del Seicento hanno riutilizzato l'immagine dell'orologio. A mio parere, nessun poeta poteva elaborarla in modo più originale di Ciro di Pers, nel suo sonetto ''Orologio a rote''. L'orologio è un comune strumento usato per scandire le ore, i minuti e i secondi. Ma, per il poeta, diventa indicatore dell'avvicinarsi della morte, dunque un oggetto che pone davanti il crudele destino di ogni uomo. Il tempo scorre e ''divora'' tutto quello che trova davanti a sé.
Nel corso della storia, si può osservare che il tema della morte e della fugacità del tempo, ha sempre avuto una certa rilevanza . Nel Rinascimento viene affrontato, per esempio, nella ballata ''Canzone di Bacco '' composta da Lorenzo de' Medici. L'essere umano non ha certezza del futuro, il tempo passa e porta via con sé la giovinezza. Tuttavia, l'uomo rinascimentale fa fronte al suo inevitabile destino, cercando di godersi il presente e cogliendo l'attimo (''carpe diem'') . Dunque, un modo di vedere il mondo completamente diverso da quello dell'uomo seicentesco, la cui incertezza per il futuro lo portano, piuttosto, a un sentimento di malinconia permanente.
Personalmente, pensare che questo tormento irreversibile, sia stato suscitato proprio da una delle scoperte scientifiche più importanti della storia umana, mi sembra quasi una contraddizione. Una scoperta del genere dovrebbe far nascere nell'uomo un senso di potere e fiducia nelle proprie potenzialità. Di fatto, io sono certa che tutto ciò abbia alimentato l’orgoglio dell’ingegno umano, ma allo stesso tempo, è comprensibile che abbia indotto allo smarrimento dinanzi alla vastità dello spazio. L'uomo si trovò combattuto tra la consapevolezza delle proprie capacità, e la cognizione della sua debolezza di fronte a un universo infinito, del quale rappresentava una minuscola e insignificante parte. Inoltre, la situazione politica ed economica precaria di quel periodo, avrà sicuramente influito; basti pensare che il libro di Galileo ''Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo '', fu subito censurato dal Tribunale dell'Inquisizione, aumentando sicuramente il senso generale di disorientamento.
Infine, un pensiero del filosofo Pascal, riassume a pieno la condizione dell'uomo barocco. Lo definì come: diviso tra ‘'grandezza e miseria'’, sentendosi come ‘'qualcosa di mezzo tra il tutto e il nulla'’, come ‘'una canna'’, indifesa e in balia di ogni vento e bufera, ma pur sempre ''una canna che pensa e pena''.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali del periodo Barocco?
- Come ha influenzato la Controriforma l'arte e la letteratura del Seicento?
- Quali immagini ricorrenti rappresentano il tema della morte nel Barocco?
- In che modo le scoperte scientifiche hanno influenzato la mentalità dell'uomo barocco?
- Qual è il contrasto tra la visione del tempo nel Rinascimento e nel Barocco?
Il Barocco è caratterizzato da meraviglia e sfarzo, un'esagerazione delle maniere rinascimentali, influenzato da disordine, instabilità e crisi del Seicento.
La Controriforma ha limitato la libertà personale ed espressiva, ma ha anche stimolato un fiorire delle arti, che hanno affrontato temi come la morte e la fugacità del tempo.
Le immagini ricorrenti del Barocco che rappresentano la morte includono il teschio, lo scheletro e l'orologio, simboli della caducità dell'esistenza.
Le scoperte scientifiche, come la teoria eliocentrica, hanno generato incertezza e precarietà, facendo sentire l'uomo una piccola parte di un universo infinito e in continua trasformazione.
Nel Rinascimento, il tempo è visto come un'opportunità per godere del presente (carpe diem), mentre nel Barocco l'incertezza del futuro porta a un sentimento di malinconia e riflessione sulla morte.