DarioA06
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Concetti Chiave

  • La pandemia ha stravolto la quotidianità, costringendo le persone a rimanere in casa e limitando la libertà personale, portando ansie e paure di contagio.
  • L'informazione durante la pandemia è risultata confusa e contraddittoria, con virologi e medici incerti su come affrontare il virus, alimentando paure e ansie.
  • I giovani sono stati particolarmente colpiti, costretti a sacrificare la vita sociale e a vivere un peso psicologico ed emotivo, sentendo il peso delle scelte delle autorità.
  • Nonostante le difficoltà, la pandemia ha offerto un'opportunità di crescita interiore, spingendo le persone a riscoprire la propria natura umana e spiritualità.
  • Il silenzio imposto dalla pandemia può diventare un'occasione per trasformare il tempo perduto in qualcosa di nuovo, favorendo una crescita personale e collettiva.

In questo appunto di italiano per le scuole viene affrontato il tema della pandemia di Covid che stiamo vivendo facendo riferimento ai suoi aspetti più atroci ma anche quelli più significativi per la nostra crescita personale. Pandemia da covid-19 - Tema articolo

Indice

  1. Introduzione: un cambiamento improvviso
  2. L’informazione durante la pandemia
  3. I giovani e il covid
  4. Nel buio può sempre nascere una scintilla: la bellezza rinchiusa nella pandemia

Introduzione: un cambiamento improvviso

La situazione iniziata all'inizio di marzo del 2020 ha stravolto la quotidianità di tutti noi: un giorno ci siamo trovati rinchiusi nelle nostre case senza avere più la possibilità di uscire se non in maniera contingentata ed esclusivamente per l'approvvigionamento di beni di prima necessità.

Ebbene ci trovavamo all'inizio di una pandemia che ha persistito per più di un anno. Parte della nostra libertà ci è stata concessa solo con l’estate alle porte e ciò non ha portato benefici, almeno sul piano epidemiologico. Ancora oggi siamo costretti a vivere attenendoci alle restrizioni che limitano la nostra libertà. Sono costretto ad affrontare giornate in cui trascorro la mattinata in videocollegamento con la mia classe per sostituire al meglio le normali giornate scolastiche. Nel periodo iniziale della pandemia trascorrevo mesi rinchiuso in casa osservando la realtà soltanto attraverso una finestra; attualmente posso fortunatamente uscire almeno per partecipare agli allenamenti pomeridiani ed eventualmente incontrare nei limiti delle restrizioni qualche amico. E questo sicuramente non è un bene. Ansie e paure del contagio minano la mia vita quotidianamente Sono costantemente assalito dall’ansia che impone questo maledetto virus e dalla paura di contrarlo se si vuole partecipare anche solo parzialmente alla vita attiva. Sono preoccupato per i provvedimenti che potrebbero adottare le autorità competenti nell’allentare le restrizioni pur di soddisfare le richieste di un ritorno, almeno parziale, alla normalità, come un irragionevole ritorno a scuola, visti gli eccessivi contagi.

per un ulteriore approfondimento sulla cronistoria della pandemia da covid vedi anche qua

L’informazione durante la pandemia

Se ci si pensa bene, inoltre, la situazione a livello informativo non è chiara e ben definita: gli stessi virologi, i massimi esperti in questo campo, o in generale i medici che rilasciano dichiarazioni in tv e che ogni giorno si confrontano con pazienti sempre nuovi non hanno idea di come fronteggiare questa situazione semplicemente per il fatto che non hanno i mezzi giusti per farlo. In verità, secondo altre voci, ci sarebbero state delle cure che si sarebbero potute applicare tempestivamente per non far sì che la malattia si aggravasse ma ne è stato vietato l’utilizzo probabilmente per far giovare gli affari di una fetta sociale ristretta ma potente. A seconda di quale versione si voglia credere una cosa è certa: la paura di un virus ignoto così concretamente presente nella realtà è talvolta insostenibile perché non si può affrontare razionalmente qualcosa che non si conosce, non ci sono appigli, non ci sono punti fermi, tutto scorre sopra di me schiacciandomi e io lo lascio fare. L’unica mia speranza è che il virus venga presto sconfitto affinché la nostra salute non dipenda dalla nostra libertà e viceversa. Questa situazione finirà sicuramente sui libri di storia e potrò dire ‘’io c’ero’’. Di questa situazione, fortunatamente molto rara, porterò sicuramente il ricordo per il resto della mia vita. Vorrei, invece, non aver mai vissuto la paura e l’ansia di questi mesi in questa situazione che sembra essere trascurata dagli adulti.

per un ulteriore approfondimento sulle fake news durante il covid vedi anche qua

I giovani e il covid

Spesso, infatti, viene detto, a noi giovani, di resistere e sacrificare la nostra vita sociale per un fine superiore, un bene più nobile da perseguire rispetto ai nostri obiettivi personali. Ci viene chiesto di non essere egoisti, obbedire nonostante tutto a coloro che ci porteranno alla fine di questo tremendo incubo ma, in fin dei conti, non solo molti decidono consapevolmente di disobbedire perché non hanno fiducia nelle autorità ma altrettanti non si rendono conto che tutto ciò ha un peso che grava su di noi, un prezzo che viene costantemente pagato sì materialmente ma soprattutto psicologicamente ed emotivamente. Come si può pensare, infatti, di poter far crescere una nuova società se quella vecchia ha fatto di tutto pur di reprimere la nostra unicità, limitare crudelmente il nostro modo di esprimerci nella ristrettezza delle nostre case, infondere in noi il disprezzo di respirare aria pulita e di vivere all’aperto, distruggere le nostre speranze con notizie sempre più orribili delle precedenti facendo sì che non si sogni più, privarci di una mano nel momento della nostra fragilità non socialmente riconosciuta ma sempre più incalzanti nella nostra intimità traballante, tentare di renderci schiavi istigandoci a credere fermamente ad una sola versione dei fatti?

per un ulteriore approfondimento sui giovani e il covid vedi anche qua

Nel buio può sempre nascere una scintilla: la bellezza rinchiusa nella pandemia

Omnia mea mecum sunt” dice una locuzione latina attribuita a Cicerone. “Tutti i miei beni sono con me” ed è forse ciò che, in un atto di resilienza si può gridare al mondo perché nel momento in cui egli si chiude a noi è possibile aprire la nostra intimità, il nostro animo e, declinato alla maniera di ognuno, la nostra spiritualità. Se ci si pensa bene, infatti, l’essere umano ha in sé una qualche divinità perché è in grado di pensare a cose che non vede, a sentire che c’è un oltre rispetto la limitatezza della materialità, qualche volta percepisce la sua naturalezza. Non è tanto spontaneità quanto più riscoperta della tua natura umana straordinaria, fuori dall’ordinarietà delle cose, di quelle radici che ti radicano alla terra facendotela toccare, ti mantengono in vita eppure ti lasciano respirare l’immensità dell’aria. È quel frangente di tempo in cui percepisci non tutto il senso dell’esistenza ma che in quell’esistenza tu sei presente e ne sei un elemento imprescindibile. È l’attimo in cui il cuore pompa il sangue per te, vibra per te, si intenerisce per te affinché tu stesso rianimi il cuore di un altro che ha smesso di battere. E in questa fugace ma piena esperienza non è detto che l’arte, la musica, la natura ma anche un incontro, una parola, una frase letta velocemente, una voce che ti sussurra dal profondo, un’ispirazione che ti colpisce mentre cammini siano da escludere perché delle volte sono degli strumenti attraverso cui la bellezza si fa sentire.

Pandemia da covid-19 - Tema articolo

Per fare tutto ciò cosa occorre, allora, se non il silenzio in cui siamo costretti a vivere? E se questo silenzio invece che di paura fosse riempito si sforzo per una crescita interiore non pensi che qualcosa di miracoloso possa nascere? È vero che il tempo perduto non sarà restituito ma si trasformerà in qualcosa di nuovo per il futuro, la perdita non sarà del tutto tale perché è collocata in contesto in cui la vita pulsava e scorreva. Non c’era il nulla ma tu che provavi le tue angosce, cosa che fa di te un essere vivente. E l’esistenza, in fondo, è come un’onda: arriva dal mare, si alza per le correnti che deve subire, si getta sul bagnasciuga poi si ritira di nuovo nell’immensità da cui è provenuta e il ciclo ricomincia. La sabbia non incontrerà un’onda uguale a quella precedente ma probabilmente l’acqua sarà la medesima. Bisogna solo attendere attivamente, essere pronti, rassodare i propri granelli di sabbia per accogliere queste onde che modificano solo superficialmente il litorale ma lo arricchiscono di liquidi che fanno stare insieme i materiali sabbiosi, di minerali e di conchiglie affascinanti. E come si può fare ciò se non ascoltando la voce del silenzio e rendendo momenti di naturalezza tutto ciò che sembra perduto?

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto iniziale della pandemia sulla vita quotidiana?
  2. La pandemia ha stravolto la quotidianità, costringendo le persone a rimanere in casa e limitando la libertà di movimento, con un impatto significativo sulla vita sociale e personale.

  3. Come è stata gestita l'informazione durante la pandemia?
  4. L'informazione è stata confusa e incerta, con esperti che non avevano mezzi adeguati per affrontare la situazione, alimentando paure e incertezze tra la popolazione.

  5. Quali sono stati gli effetti della pandemia sui giovani?
  6. I giovani hanno dovuto sacrificare la loro vita sociale per un bene superiore, affrontando un peso psicologico ed emotivo significativo, spesso senza fiducia nelle autorità.

  7. Quali aspetti positivi possono emergere dalla pandemia?
  8. La pandemia ha offerto un'opportunità di crescita interiore e riscoperta della propria natura umana, attraverso il silenzio e la riflessione personale.

  9. Come si può trasformare il tempo perduto durante la pandemia?
  10. Il tempo perduto può essere trasformato in qualcosa di nuovo per il futuro, arricchendo la propria esistenza attraverso la resilienza e l'apertura alla bellezza nascosta nelle esperienze quotidiane.

Domande e risposte

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