Concetti Chiave
- Nel 2020, un nuovo virus respiratorio, il coronavirus, si diffuse rapidamente dalla Cina all'Europa, causando una crisi sanitaria globale.
- L'isolamento sociale e l'igiene furono le uniche forme di contenimento, portando a lockdown, chiusure aziendali e difficoltà economiche diffuse.
- Le misure di sicurezza includevano distanziamento sociale, uso di mascherine e guanti, limitando le uscite a necessità essenziali.
- Con l'arrivo della primavera, il virus cominciò a rallentare, ma il comportamento sociale cambiò, con distanze mantenute e contatti fisici limitati.
- Il vaccino arrivò in ottobre, inizialmente distribuito a medici e anziani, mentre la natura mostrava segni di ripresa durante la pandemia.
Cronaca di un virus dopo 30 anni
All’inizio del 2020, si cominciò a sentir parlare di un virus che si stava diffondendo in Cina e che stava mietendo molte vittime, dopo aver causato un’infezione respiratoria polmonare. Nessun in Europa fece attenzione alla notizia perché di virus ogni tanto se ne sentiva parlare: la mucca pazza, l’ asiatica, la Sars, l’Ebola, Aids, ma siccome la medicina è in grado di distruggerli tutti nessuno ci fece molta attenzione.
D’altra si sapeva che la Cina era governata da un regime autoritario per cui pensava che le notizie diffuse, alla fine, non erano tanto credibili. La situazione andò avanti per più di un mese nell’indifferenza, anche se la televisione mostrava spesso immagini spettrali di Wuhan, di famiglie chiuse in casa, di strade deserte,. Ma tutto era troppo lontano per preoccuparsi. Nonostante questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità cominciò a preoccuparsi ed alcuni Stati europei decretarono lo stato di emergenza, senza però dare molta importanza alla situazione. Poco a poco il virus, arrivò anche in Europa e nello spazio di un mese fu una tragedia perché i contagi aumentarono vorticosamente. Fra contagiati, ricoverati e deceduto era un continuo bollettino di guerra. Nel nuovo virus, chiamato comunemente coronavirus per la forma, non si conosceva molto e per questo fu difficile combatterlo anche perché un vaccino ad hoc non esisteva. Tutti gli Stati del mondo furono colpiti, chi prima e chi dopo. Sembrò che l’unica forma di lotta fosse l’isolamento sociale e l’igiene. Fu così che le aziende dovettero sospendere le attività e le famiglie rinchiudersi in casa.Potevamo uscire solo per motivi di salute, per recarsi in farmacia o al supermercato. All’inizio era anche piacevole perché ci ritrovammo ad un tratto in casa, occupando il tempo a fare cose che avevamo sempre rimandato. Ma non fu una questione di una o due settimane e le conseguenze sull’economia si fecero sentire ben presto. Molti operai furono licenziati ed anche se lo Stato versò loro un contributo, in realtà le difficoltà continuarono a persistere a tal punto che prese piede la raccolta di generi alimentari da consegnare alle famiglie bisognose. Ogni giorno, la televisione comunicava i dati che aumentavano in continuazione. Alla fine l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò lo stato di pandemia. Sui giornali e sui mass media comparvero frequentemente immagini di camion militari che trasportavano le salme agli inceneritori perché nei cimiteri non esisteva più uno spazio sufficiente per la sepoltura. Sorsero diverse polemiche a livello politico con cui si cercava di incolpare un partito al Governo piuttosto che un altro. Purtroppo la scienza si dimostrava impotente di fronte a questa catastrofe e spesso gli esperti barcollavano nel buio. Furono dettate delle misure per evitare la diffusione del contagio: distanziamento sociale, uso delle mascherine, dei guanti e dei gel igienizzanti: era possibile uscire solo per motivi di salute, per fare la stesa o per altri casi estrema necessità. La gente cominciò a starsene chiusa in casa, ad essere diffidente nei confronti dell’altro. Cominciò a farsi strada la possibilità che forse il virus si diffondeva nell’aria o tramite l’acqua, ma per fortuna era solo del terrorismo. Intanto la primavera avanzava e l’estate si avvicinava. Cominciarono le belle giornate piene di sole ed il virus cominciò a retrocedere. Le attività si riaprirono, le persone cominciarono ad uscire,ma nulla era più uguale a prima. D’istinto tenevamo gli altri a distanza; salutarsi, baciandosi o stringendosi la mano passò di moda e nessuno lo faceva più. Mi ricordo che nei grandi condomini cercavano di evitare di incontrarsi e di trovarsi insieme con il vicino dell’ascensore. Finalmente ad ottobre arrivò il vaccino: prima furono privilegiati i medici e gli operatori sanitari, poi gli anziani e così via a fasce di età. Mi ricordo che in quei 3/4 mesi di diffusione del virus, la natura riprese a vivere, come si volesse prendere la rivincita sull’azione distruttrice dell’uomo: le acque dei canali di Venezia diventarono quasi limpide, e gli animali selvatici si avvicinavano incuranti alle città deserte e senza traffico. Sono passati orma trent’anni e il coronavirus è per fortuna un ricordo; tuttavia in noi che lo abbiamo vissuto ha lasciato una traccia indelebile e non solo nella memoria, ma anche nel comportamento quotidiano e nei rapporti con gli altri. A distanza di tanti anni, un dubbio è però rimasto: il virus ebbe origine in laboratorio e quindi creato volutamente o fu veramente causato da un animale e da questo trasmesso all’uomo? Non si saprà mai!
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto iniziale del virus in Europa?
- Quali misure furono adottate per combattere la diffusione del virus?
- Come reagì la popolazione alle restrizioni imposte?
- Quali furono le conseguenze ambientali durante la pandemia?
- Quali dubbi persistono a distanza di trent'anni dalla pandemia?
All'inizio, l'Europa non prestò molta attenzione al virus, considerandolo lontano e poco credibile, ma la situazione cambiò rapidamente quando i contagi aumentarono vorticosamente.
Furono adottate misure come l'isolamento sociale, l'uso di mascherine, guanti e gel igienizzanti, e la limitazione delle uscite solo per motivi di salute o necessità.
Inizialmente, le persone trovarono piacevole restare a casa, ma con il tempo le conseguenze economiche si fecero sentire, portando a licenziamenti e difficoltà economiche.
Durante la pandemia, la natura sembrò riprendersi: le acque dei canali di Venezia divennero limpide e gli animali selvatici si avvicinarono alle città deserte.
A distanza di trent'anni, persiste il dubbio se il virus sia stato creato in laboratorio o se sia stato trasmesso all'uomo da un animale.