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Concetti Chiave

  • L'umanesimo, nato nel XV secolo in Italia, si centrava sullo studio dei classici greci e latini, promuovendo un'antropocentrismo che elevava l'intelligenza umana e la creatività.
  • Il movimento incoraggiava la scienza pratica e il distacco dalla religione, favorendo l'istruzione critica e la partecipazione intellettuale alla vita civile e politica.
  • Il classicismo e il naturalismo erano pilastri dell'umanesimo, con un forte interesse per la perfezione dei classici e l'approccio razionale alla natura, esemplificati da figure come Brunelleschi e Leonardo da Vinci.
  • La prospettiva realistica e il corpo umano come misura cosmica emergevano nell'arte, con artisti come Masaccio che cercavano nuovi punti di vista e realismo nelle loro opere.
  • L'umanesimo contribuì al distacco tra politica e chiesa, con pensatori come Tommaso Moro e Niccolo Machiavelli che proponevano idee rivoluzionarie e la pratica del mecenatismo, sostenuta da figure come Lorenzo il Magnifico.

Indice

  1. Origini e sviluppo dell'umanesimo
  2. Interesse per la realtà materiale
  3. Il classicismo e la riscoperta dei classici
  4. Naturalismo e razionalismo umanistico
  5. Separazione tra fede e scienza
  6. Distacco tra politica e chiesa

Origini e sviluppo dell'umanesimo

L’umanesimo è un movimento culturale, artistico e filosofico che si sviluppa in Italia nel XV secolo. Il nome deriva da “studia humanitatis”, termine usato da Cicerone per definire gli studi che promuovono la crescita spirituale dell’umanità.

Includeva la voglia di ritornare ai classici greci e latini elaborando una concezione più fiduciosa del genio creativo e l’intelligenza umana, una visione antropocentrica che considerava l’uomo artefice e protagonista del proprio destino. Dio era confinato all’ultraterreno mentre gli uomini potevano rinnovare pensiero, arte, mondo da soli.

Interesse per la realtà materiale

Ci si interessò alla realtà materiale, alla natura e i fenomeni fisici, promuovendo una scienza pratica, separata dalla religione. Il distacco si approfondì sempre di più per l’interesse a divulgare la conoscenza e l’istruzione fondando delle scuole che stimolavano la ricerca razionale e l’analisi critica e non la ripetizione meccanica di verità indiscutibili. Molti intellettuali quindi misero le loro capacità a disposizione della vita civile e della politica ( ad esempio nelle relazioni con l’estero).

Il classicismo e la riscoperta dei classici

Il classicismo è un aspetto fondamentale: l’idea che i classici siano il modello di perfezione. Molti umanisti seguirono l’esempio di Petrarca e Boccaccio, trovando nelle biblioteche libri ormai dimenticati da secoli, opere che aumentarono l’attenzione verso l’antichità e le prove tangibili che aveva lasciato nel mondo reale. Questo fece nascere capolavori artistici assoluti come quelli di Brunelleschi e Donatello.

Naturalismo e razionalismo umanistico

Inoltre c’era il naturalismo, la natura non risultava più un elemento passivo bensì un campo di indagine collegato all’esistenza umana, simbolo universale di ordine,armonia e bellezza. Un “grande libro” aperto (Galileo Galilei) da misurare con cura e precisione e da studiare grazie alla ragione. Il razionalismo umanistico esaltava la fede in Dio sfruttando al massimo le facoltà intellettuali fornite dal Creatore. Leonardo da Vinci si definiva “omo sanza lettere” non conoscendo il latino e, le sue conoscenze/teorie le traeva dall’osservazione diretta:era il prototipo dello scienziato moderno. L’astrologia e la magia cercavano di penetrare i misteri dell’universo senza ricorrere alla religione. Teofrasto Paracelso partendo dall’alchimia pose le basi per la chimica; la medicina assunse un carattere sperimentale grazie allo studio di Galeno (teoria della discrasia).

Separazione tra fede e scienza

Se prima non c’era nulla da capire ma solo simboli da interpretare, ora intellettuali e filosofi esprimono idee rivoluzionarie, sostenendo la teoria della conoscenza tramite i cinque sensi. Guglielmo di Ockham era un francescano inglese ma per lui fede e scienza erano separate. Si ricorda la dottrina di Protagora “l’uomo è misura di tutte le cose”, molto affine all’umanesimo, infatti anche il corpo dell’uomo divenne misura dello spazio cosmico e il simbolo di quest’epoca è proprio l’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci in cui l’uomo è protagonista ed inserito in un cerchio e in un quadrato perfetti. I pittori cercavano di riprodurre la profondità applicando le leggi dell’ottica e l’uso della prospettiva ripreso da Giotto e Ambrogio Lorenzetti. Anche nelle arti figurative e in scene e personaggi sacri si cercava il realismo; Masaccio ritraeva la scena della crocifissione in atteggiamenti e gesti quotidiani non con santi e angeli. Si sperimentavano anche punti di vista diversi nelle raffigurazioni oltre a ritratti ed autoritratti con sfondi naturali per sottolineare il legame armonico degli elementi con l’uomo al centro di tutto.

Distacco tra politica e chiesa

Si contribuì così al distacco tra politica e chiesa: Tommaso Moro scrisse di una società ideale e utopistica fondata sull’uguaglianza dei beni, Niccolo Machiavelli sosteneva che la politica possiede norme proprie preferendo le Repubbliche perché più giuste considerando i forti interessi materiali dell’uomo. Infatti molti di questi testi furono proibiti dalla chiesa e dichiarati immorali. Si sviluppò il fenomeno del mecenatismo, il mecenate più noto era Lorenzo il Magnifico a Firenze: palazzi e corti divengono luoghi d'incontro per conversare e la valutazione sociale dell’artista cambiò. Nelle botteghe si coniugavano conoscenze teoriche e competenze tecniche.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del termine "umanesimo" e cosa rappresenta?
  2. Il termine "umanesimo" deriva da "studia humanitatis", usato da Cicerone per definire gli studi che promuovono la crescita spirituale dell’umanità. Rappresenta un movimento culturale, artistico e filosofico sviluppatosi in Italia nel XV secolo, caratterizzato da una visione antropocentrica e un ritorno ai classici greci e latini.

  3. Quali sono gli aspetti fondamentali del classicismo nell'umanesimo?
  4. Il classicismo nell'umanesimo si basa sull'idea che i classici siano il modello di perfezione. Gli umanisti, seguendo l'esempio di Petrarca e Boccaccio, riscoprirono opere dimenticate che aumentarono l'attenzione verso l'antichità, portando alla creazione di capolavori artistici come quelli di Brunelleschi e Donatello.

  5. Come si è evoluto il rapporto tra scienza e religione durante l'umanesimo?
  6. Durante l'umanesimo, la scienza si è distaccata dalla religione, promuovendo una conoscenza pratica e razionale. Intellettuali come Guglielmo di Ockham sostenevano la separazione tra fede e scienza, mentre figure come Leonardo da Vinci e Paracelso contribuirono allo sviluppo di un approccio sperimentale e osservativo.

  7. In che modo l'umanesimo ha influenzato le arti figurative?
  8. L'umanesimo ha influenzato le arti figurative attraverso l'uso della prospettiva e il realismo, come dimostrato dai lavori di Giotto, Ambrogio Lorenzetti e Masaccio. Gli artisti cercavano di riprodurre la profondità e il realismo, sperimentando diversi punti di vista e ritratti con sfondi naturali per sottolineare il legame armonico tra uomo e natura.

  9. Qual è stato l'impatto dell'umanesimo sulla politica e sulla società?
  10. L'umanesimo ha contribuito al distacco tra politica e chiesa, con pensatori come Tommaso Moro e Niccolò Machiavelli che proponevano idee rivoluzionarie sulla società e la politica. Si sviluppò il mecenatismo, con figure come Lorenzo il Magnifico che promuovevano l'arte e la cultura, cambiando la valutazione sociale dell'artista.

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