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Concetti Chiave

  • Nel XIV e XV secolo, l'Italia vide la formazione delle Signorie, nate dalla debolezza dei Comuni e guidate da famiglie prestigiose come gli Estensi a Ferrara e i Visconti a Milano.
  • Queste Signorie, caratterizzate da poteri straordinari concessi a un singolo signore, sostituirono l'istituzione podestarile incapace di risolvere conflitti interni.
  • I signori intrapresero politiche aggressive per espandere i loro domini, affidandosi a truppe mercenarie anziché milizie urbane smilitarizzate.
  • La trasformazione delle Signorie in Principati fu sancita dal riconoscimento del papa o dell'imperatore, consolidando il potere autonomo dei signori.
  • Questa evoluzione portò alla formazione di Stati regionali come il Ducato di Milano e le Repubbliche di Firenze e Venezia, mantenendo diverse giurisdizioni interne.

Indice

  1. L'Italia del XIV e XV secolo
  2. La debolezza dei Comuni
  3. L'ascesa delle Signorie
  4. Le Signorie e la politica estera
  5. Distribuzione delle Signorie italiane
  6. Il riconoscimento delle Signorie

L'Italia del XIV e XV secolo

In questo appunto di storia moderna viene descritta l'Italia nel corso del XIV e del XV secolo. Si dà una grande attenzione a tutti gli eventi che interessarono l'Italia nel corso del XIV e del XV secolo. Si descrivono come avvenne il processo delle principali signorie italiane, dei principati italiani e degli Stati regionali più importanti.

La debolezza dei Comuni

La debolezza principale dei Comuni consisteva nella loro incapacità di allargare la partecipazione del popolo alla vita politica che era controllata da un numero ristretto di persone (famiglie, Corporazioni) spesso in lotta tra di loro.

Si crearono delle vere e proprie fazioni, i cui contrasti crearono uno Stato di conflittualità permanente. Il ricorso ai podestà (individui esterni alla città in cui esercitavano le loro funzioni, che rimanevano in carica da sei mesi ad un anno) non aveva risolto la situazione. L’istituzione podestarile fu, così, sostituita dalle Signorie.

L'evoluzione politica dell'Italia tra Comuni e Signorie nel Medioevo articolo

L'ascesa delle Signorie

Questo avveniva con l’attribuzione a un signore, l’esponente più autorevole di una famiglia prestigiosa, di poteri straordinari, per far fronte ad esigenze particolari e problematiche.

Le Signorie e la politica estera

In quasi tutta l’Italia del centro-nord si formarono le Signorie (ad esempio gli Estensi a Ferrara, i Visconti a Milano). Molte signorie si consolidarono nel tempo, altre furono meno durature. La pacificazione ottenuta all’interno, permise ai principali signori di intraprendere un’aggressiva politica estera per estendere i propri domini. Per fare ciò non si poteva più contare sulle milizie urbane (i cittadini, infatti, erano stati smilitarizzati) e allora si ricorse alle truppe mercenarie.

Distribuzione delle Signorie italiane

Le principali signorie italiane e gli Stati regionali italiani erano articolati in questo modo sul territorio italiano:

  • a nord-est vi erano i Savoia che si affermarono in Piemonte e a Nizza;
  • a nord-ovest erano presenti gli Scaligeri a Verona, i Carraresi a Padova, gli Estensi a Ferrara e a Mantova i Gonzaga;
  • nella città di Milano inizialmente erano presenti prima i Della Torre, poi a prendere il potere vi furono i Visconti;
  • nella Repubblica di Venezia vi erano i dogi a controllare la città;
  • a Genova vi furono vari rovesciamenti di potere e la città era spesso sotto le mire dell'Impero ottomano;
  • A Firenze il controllo del potere era in mano alla famiglia Medici;

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Il riconoscimento delle Signorie

La stabilizzazione del potere dei signori si completò con un formale riconoscimento dall’alto, da parte del papa o dell’imperatore, con il quale la Signoria si trasformava in Principato: il “potere di fatto” diventava “potere di diritto”. Questo passaggio importante testimoniava che il Signore aveva conquistato un ruolo indipendente dalle forze politiche cittadine e che egli era autonomo. Poteva condurre uno stile di vita regale e disporre attorno a sé di una vera corte. Spesso, la città dominante aggregò sotto di sé le dominazioni signorili formando, così, degli Stati di dimensioni regionali (per esempio il Ducato di Milano, il Ducato di Savoia, le Repubbliche di Firenze e di Venezia, lo Stato pontificio). All’interno dello Stato regionale sopravvisse una pluralità di giurisdizioni poco compatte tra loro: Stato, comune cittadino, signore feudale, vescovo.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la principale debolezza dei Comuni italiani nel XIV e XV secolo?
  2. La principale debolezza dei Comuni era l'incapacità di allargare la partecipazione del popolo alla vita politica, controllata da un numero ristretto di famiglie e corporazioni spesso in conflitto tra loro.

  3. Come si formavano le Signorie in Italia?
  4. Le Signorie si formavano attribuendo poteri straordinari a un signore, esponente di una famiglia prestigiosa, per risolvere conflitti interni e intraprendere politiche estere aggressive.

  5. Quali erano alcune delle principali Signorie italiane del centro-nord?
  6. Alcune delle principali Signorie erano gli Estensi a Ferrara, i Visconti a Milano, i Gonzaga a Mantova, e i Medici a Firenze.

  7. Come avveniva la trasformazione da Signoria a Principato?
  8. La trasformazione avveniva con un riconoscimento formale da parte del papa o dell'imperatore, che trasformava il "potere di fatto" in "potere di diritto", rendendo il signore autonomo e indipendente.

  9. Quali erano gli Stati regionali formati dalle città dominanti?
  10. Gli Stati regionali includevano il Ducato di Milano, il Ducato di Savoia, le Repubbliche di Firenze e Venezia, e lo Stato pontificio, caratterizzati da una pluralità di giurisdizioni.

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