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Concetti Chiave

  • Alla fine del '400, le tensioni tra Stati italiani portarono a guerre, con Ludovico il Moro che chiamò Carlo VIII di Francia per contrastare gli Aragonesi a Milano.
  • Carlo VIII rapidamente occupò Milano, Firenze e Napoli, causando la formazione di una lega antifrancese tra Stati italiani e potenze europee, che lo costrinse a ritirarsi.
  • Francia e Spagna si contesero l'Italia, con la Spagna che nel 1504 ottenne il regno di Napoli, mentre la Francia mantenne il Ducato di Milano fino alla pace di Noyon nel 1516.
  • Carlo V, eletto imperatore nel 1519, consolidò il suo potere conquistando Milano e firmando il trattato di Madrid con la Francia, che però non rispettò l'accordo.
  • La pace di Augusta del 1555 risolse il conflitto religioso in Germania, mentre la pace di Caveau-Cambresis nel 1559 stabilì un equilibrio politico in Europa, con la Spagna che dominò l'Italia.

Indice

  1. La discesa di Carlo VIII
  2. Francia e Spagna in Italia
  3. L'ascesa di Carlo V
  4. La pace di Crepy
  5. La pace di Augusta

La discesa di Carlo VIII

La fine dell’equilibrio: gli ultimi decenni del ‘400 videro in Italia un susseguirsi di congiure entro i vari Stati e un inasprimento delle tensioni tra di essi che spesso sfociò nella guerra. La situazione precipitò quando Ludovico il Moro (successore di Lorenzo de Medici, morto nel 1492), per contrastare le aspirazioni degli Aragonesi sul ducato di Milano, chiamò in aiuto il re di Francia Carlo VIII.La discesa di Carlo VIII in Italia: il processo di consolidamento territoriale della monarchia francese aveva portato alla formazione di uno stato territorialmente compatto, dopo l’assorbimento del ducato di Angiò e di Britagna.

La discesa in Italia in aiuto di Ludovico il Moro, fu rapidissima ed iniziò nel 1494. In brevissimo tempo Carlo VIII raggiunse Milano, Firenze (dove a causa dell’eccessivo servilismo la signoria fu abbattuta e si instaurò un movimento popolare capeggiato da Gerolamo Savonarola) e Napoli (occupata praticamente senza colpo ferire nel 1495). L’impresa di Carlo allarmò gli stati italiani e le altre potenze europee: si formò quindi una lega antifrancese comprendente Venezia, Milano, il papa, Massimiliano d’Asburgo, il re di Spagna. Questo spiegamento di forze, eccessivo anche per il re di Francia, convinse Carlo VIII a tornare in patria: un esercito schierato dagli Stati italiani cercò di sbarrargli la strada ma non ci riuscì. Alla morte di Carlo VIII (1498).

Francia e Spagna in Italia

Francia e Spagna alla conquista dell’Italia: successe a Carlo VIII Luigi XII che continuò la politica d’espansione: il regno di Napoli dopo la fallita intesa tra Francia e Spagna passò alla Spagna (1504) mentre la Francia conservò il Ducato di Milano. Alla morte del Papa Alessandro VI crollò il potere del figlio Cesare Borgia che controllava la Romagna e le Marche. Venezia conquistò questi territori ma la Lega di Cambrai (antiveneziana, formata dal papa, il re di Francia, l’imperatore degli Asburgo e il re di Spagna) sconfisse Venezia. Con l’uscita del papa da questa Lega se ne formò un’altra antifrancese, la lega santa di cui facevano parte Venezia, la Spagna, l’Inghilterra e la Svizzera. Questa lega sottrasse il ducato di Milano alla Francia che fu però riconquistato da Francesco I, successore di Luigi XII. Con il Papa Leone X si raggiunse un accordo, la pace di Noyon del 1516 che confermò il regno di Napoli alla Spagna e quello di Milano alla Francia.

L'ascesa di Carlo V

L’ascesa di Carlo V: nel 1519 Carlo d’Asburgo fu eletto imperatore col nome di Carlo V: possedeva la Spagna (nipote del re di Spagna), il regno di Napoli, di Sicilia e di Sardegna oltre alle terre familiari quali Austria, Boemia, Fiandre e Paesi Bassi e alle colonie spagnole in America. Sul suo impero non tramontava mai il sole. Per diventare imperatore Carlo aveva dovuto lottare con il re di Francia Francesco I: poiché per i principi elettori tedeschi entrambi erano stranieri (Carlo era nato nelle Fiandre) fu necessario da parte di Carlo acquistare i voti. Per questo fu fondamentale l’aiuto dei maggiori banchieri europei. Dopo l’elezione Carlo puntò al Ducato di Milano per collegare i due nuclei del suo impero. La Francia si oppose ma ebbe la peggio a Pavia nel 1525 dove lo stesso imperatore Francesco I cadde prigioniero. Questo successo fu dovuto, oltre alle enormi ricchezze, anche ad un nuovo modo di combattere incentrato sulla fanteria. Mentre era prigioniero a Francesco I fu fatto firmare il trattato di Madrid (1526) con il quale in cambio della libertà s’impegnò a concedere a Carlo V Milano e la Borgogna. Tornato in patria Francesco si rifiutò di cedere le terre promesse, considerando il trattato nullo.Il sacco di Roma: Francesco diede vita nel 1526 a un’alleanza antiasburgica, la Lega di Cognac cui aderirono Firezne, Venia, Ducato di Milano, il re Inglese Enrico VIII e il pontefice Clemente VII. In seguito all’adesione del papa, nel 1527 una massa di 12.000 lanzichenecchi al servizio dell’imperatore scese in Italia e, di loro iniziativa a causa del mancato pagamento dello stipendio, misero al sacco Roma per 10 mesi. Di questa situazione ne approfittarono gli stessi componenti della lega di Cognac, come Venezia che si impadronì di Ravenna. Nel 1528 Carlo V e il papa intensificarono le trattative e l’assedio fu tolto; nel trattato di Barcellona del 1529 Carlo V si impegnò a restituire al papa tutte le terre che gli erano state sottratte in cambio del riconoscimento dei suoi possessi e dell’incoronazione da parte del Papa. Nella pace di Cambrai (1529) Carlo rinunciò alla Borgogna mentre il re di Francia gli riconobbe il possesso di Milano.

La pace di Crepy

La ripresa della guerra e la pace di Crepy: nel 1535 morì Francesco Sforza duca di Milano e Carlo V, per assicurarsi la regione, la occupò militarmente. I francesi di conseguenza conquistarono la Savoia e gli spagnoli attaccarono la Provenza. L’intervento del papa Paolo III (Farnese) portò alla firma della tregua di Nizza nel 1538 nella quale si riconosceva il dominio imperiale su Milano e quello francese sulla Savoia. Francesco I riaprì la guerra nel 1542 ma, anche grazie all’alleato Enrico VIII re d’Inghilterra, Carlo V lo sconfisse. Fu firmata un’altra pace a Crepy nel 1544 che confermava le condizioni della tregua di Nizza. Francesco I morì poco dopo e il suo successore fu Enrico II che riprese le ostilità spostando l’asse del conflitto in Germania dove trovò l’appoggio dei principi protestanti.

La pace di Augusta

La pace di Augusta e la rinuncia di Carlo V: Carlo V con la pace di Augusta del 1555 risolse diplomaticamente il conflitto con i principi protestanti, sancendo la divisione della Germania tra cattolici e luterani. S’impose il “cuius regio eius religio” con il quale i sudditi erano tenuti a seguire la confessione del loro principe. Carlo V abdicò lo stesso anno lasciando i possedimenti degli Asburgo, la corona, l’Ungheria e la Boemia al Fratello Ferdinando I e al figlio Filippo II il regno di Spagna, Milano Napoli, Sardegna e Sicilia. La guerra tra Francia e impero riprese nel 1557 ma si giunse ad un'altra pace conclusa a Caveau-Cambresis nel 1559 che regolò gli equilibri politici europei per mezzo secolo: alla Spagna fu riconosciuto il dominio sull’Italia, alla Francia il possesso di Calais, Metz, Toul, Verdun e alcune città Piemontesi.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali della discesa di Carlo VIII in Italia?
  2. La discesa di Carlo VIII in Italia fu causata dalle tensioni tra gli stati italiani e le aspirazioni degli Aragonesi sul ducato di Milano, che portarono Ludovico il Moro a chiedere aiuto al re di Francia.

  3. Come reagirono gli stati italiani e le potenze europee all'impresa di Carlo VIII?
  4. Gli stati italiani e le potenze europee formarono una lega antifrancese, comprendente Venezia, Milano, il papa, Massimiliano d’Asburgo e il re di Spagna, per contrastare l'espansione francese.

  5. Quali furono le conseguenze della morte di Carlo VIII per la politica francese in Italia?
  6. Alla morte di Carlo VIII, Luigi XII continuò la politica di espansione francese, mantenendo il Ducato di Milano e cercando di conquistare il regno di Napoli, che alla fine passò alla Spagna.

  7. Quali eventi portarono al sacco di Roma nel 1527?
  8. Il sacco di Roma fu causato dall'adesione del papa alla Lega di Cognac, un'alleanza antiasburgica, e dal mancato pagamento dei lanzichenecchi al servizio dell'imperatore, che scesero in Italia e saccheggiarono Roma.

  9. Come si concluse il conflitto tra Carlo V e i principi protestanti tedeschi?
  10. Il conflitto si concluse con la pace di Augusta del 1555, che sancì la divisione della Germania tra cattolici e luterani e impose il principio del "cuius regio eius religio".

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