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Concetti Chiave

  • Carlo V e Francesco I si scontrarono per il controllo dell'Italia, vista come cruciale per il dominio europeo e per la sua prospera economia.
  • Nella battaglia di Pavia del 1525, Carlo V catturò Francesco I, ma le tensioni continuarono con la Lega di Cognac, un'alleanza anti-imperiale.
  • Il sacco di Roma del 1527 fu una reazione di Carlo V alla formazione di un fronte anti-imperiale, con mercenari tedeschi che devastarono la città.
  • La pace di Cateau-Cambrésis del 1559 segnò la fine delle guerre italiane, con molti territori italiani sotto il dominio degli Asburgo, e un'Italia politicamente frammentata.
  • Carlo V contrastò l'espansione ottomana nel Mediterraneo, culminando nella battaglia di Tunisi del 1535, che non modificò però gli equilibri di potere.

Indice

  1. Conflitto tra Francia e Impero
  2. La battaglia di Pavia e la Lega di Cognac
  3. Il sacco di Roma e le conseguenze
  4. Trattati di pace e nuove alleanze
  5. La pace di Cateau-Cambresis
  6. Conseguenze per gli Stati italiani
  7. Conflitto con l'Impero Ottomano
  8. La conquista di Tunisi

Conflitto tra Francia e Impero

Le tensioni tra la corona francese e l’imperatore sfociano ben presto in scontro armato. Gli eserciti di Carlo V e di Francesco I si affrontarono nelle Fiandre, in Borgogna e nei Pirenei, ma il teatro principale fu la penisola italica, contesa da un lato poiché tassello fondamentale per compiere la missione di impero universale, dall’altro per le corti sfarzose e la solida economia.

La battaglia di Pavia e la Lega di Cognac

Sin dalla sua incoronazione, Carlo V si pose l’obiettivo di conquistare la Lombardia per facilitare i collegamenti fra la penisola iberica, i suoi alleati in Italia e l’Austria, rendendo funzionante la cosiddetta “via asburgica”, ma Francesco I intendeva scongiurare la creazione di tale via di comunicazione strategica.

Lo scontro decisivo avvenne nel 1525 a Pavia, durante il quale il re francese fu fatto prigioniero e fatto uscire soltanto dietro al pagamento di un’ingente somma di denaro. Dopo pochi anni organizzò un’alleanza militare, la Lega di Cognac(1527), di cui facevano parte lo Stato pontificio, Firenze, Milano, Venezia e Genova, terrorizzati dall’idea di perdere la loro autonomia, pertanto alleatisi con Francesco I. Tuttavia, si rivelò da subito un’alleanza disunita e scoordinata.

Il sacco di Roma e le conseguenze

La reazione di Carlo V alla costruzione di un fronte “anti-imperiale” fu durissima: fu indignato soprattutto del voltafaccia di papa Clemente VII. Per questo lasciò che un esercito di 12000 lanzichenecchi(feroci mercenari tedeschi) saccheggiasse, facesse razzie delle ricchezze, profanasse i luoghi sacri e commettesse ogni genere di prepotenza a Roma. Il papa trovò rifugio a Castel Sant’Angelo, assistendo al cosiddetto “sacco di Roma”, al quale i mercenari tedeschi avevano aderito con motivazione essendo protestanti, differentemente dagli intellettuali cattolici e umanisti.

Trattati di pace e nuove alleanze

Approfittando della debolezza del papato, a Firenze si riaprì lo scontro per il governo della città fino alla proclamazione di una nuova Repubblica per la seconda volta. Il papa fu costretto a firmare, così, nel 1529 un trattato con Carlo V, con cui l’imperatore, in cambio del suo appoggio, si sarebbe dovuto impegnare a restituire le terre sottratte e a riportare i Medici a Firenze. Nello stesso anno, Carlo firmò un altro trattato, stavolta con Francesco I, la cosiddetta pace di Cambrai o delle due dame, dal momento che fu attuata grazie a due donne: la madre del re di Francia e la zia dell’imperatore. Con questa, Francesco otteneva il regno di Borgogna e Carlo il regno di Napoli e il ducato di Milano.

La pace di Cateau-Cambresis

La pace delle due dame non fece cessare gli scontri tuttavia, ma la contesa si rivelò troppo lunga sia per Francesco I, che morì nel 1547, sia per Carlo V, che nel 1556 abdicò. La guerra proseguì sempre più stancamente tra Enrico II(successore di Francesco I) e Filippo II(successore di Carlo V). La Spagna riportò un’ultima grande vittoria nel 1557 a San Quintino grazie all’aiuto del duca di Savoia Emanuele Filiberto, dopodiché fu firmata la cosiddetta pace di Cateau-Cambresis(1559), che stabiliva che gran parte dei territori italici rimanessero sotto la sovranità degli Asburgo. La Francia, tuttavia, conservò quasi tutti i confini intatti e li ampliò verso il Reno.

Conseguenze per gli Stati italiani

Le conseguenze di sessant’anni d guerra furono rilevanti per gli Stati italiani, che persero la propria indipendenza e il loro ruolo di centro economico e politico europeo. Politicamente, furono annessi al dominio spagnolo al pari del regno di Napoli e della Sicilia, solo Genova e Venezia rimasero indipendenti, mentre la Toscana divenne ducato e trentasette anni dopo, nel 1569 granducato con la ripresa del potere dei Medici.

Conflitto con l'Impero Ottomano

Durante il regno di Carlo si registrò l’ennesimo scontro tra cattolici e islamici per motivi economici. Carlo impegnò tutte le sue forze per contrastare l’espansione degli Ottomani di Solimano, che gli contendeva il dominio sul Mediterraneo. Nel 1526 gli Ottomani avevano sbaragliato, nella battaglia di Mohacs, l’esercito ungherese e nell’autunno 11529 erano giunti alle porte di Vienna, ma il contingente inviato dall’imperatore riuscì a cacciarli, sebbene la paura di un loro improvviso ritorno non si arrestò. I Turchi, grazie all’azione di Khair al-Din detto “Barbarossa”, avevano conquistato la maggior parte dei cosiddetti “Stati Barbareschi” dell’Africa settentrionale. Di fronte alla minaccia turca, né le repubbliche marinare d’Italia né gli altri Stati italiani sembravano in grado di opporre una reazione efficace.

La conquista di Tunisi

Nel 1535 il Barbarossa era riuscito a conquistare Tunisi, che per la vicinanza alle coste della Sicilia e della Sardegna, costituiva una base di partenza per una vera e propria spedizione di conquista. L’imperatore fece rotta verso Tunisi stringendo d’assedio la città e di tutta risposta, il Barbarossa decise di utilizzare schiavi cristiani come scudi umani. Essi, però, riuscirono inaspettatamente a ribellarsi il 21 luglio 1535, ma si trattò di una vittoria effimera, dal momento che non modificò gli equilibri di potere nel Mediterraneo.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali dello scontro tra Carlo V e Francesco I?
  2. Le tensioni tra la corona francese e l’imperatore Carlo V sfociarono in scontro armato principalmente per il controllo della penisola italica, considerata cruciale per l'impero universale e per le sue corti sfarzose e solida economia.

  3. Cosa accadde durante la battaglia di Pavia del 1525?
  4. Durante la battaglia di Pavia, Carlo V riuscì a catturare Francesco I, che fu rilasciato solo dopo il pagamento di un'ingente somma di denaro. Questo evento portò alla formazione della Lega di Cognac, un'alleanza militare contro Carlo V.

  5. Quali furono le conseguenze del sacco di Roma?
  6. Il sacco di Roma del 1527, eseguito dai lanzichenecchi, portò a devastazioni e profanazioni nella città, costringendo papa Clemente VII a rifugiarsi a Castel Sant’Angelo e segnando un duro colpo per il papato.

  7. Come si concluse il conflitto tra Carlo V e Francesco I?
  8. Il conflitto si concluse con la pace di Cambrai nel 1529, dove Carlo V e Francesco I raggiunsero un accordo che assegnava il regno di Borgogna a Francesco e il regno di Napoli e il ducato di Milano a Carlo.

  9. Quali furono le conseguenze della pace di Cateau-Cambresis per l'Italia?
  10. La pace di Cateau-Cambresis del 1559 sancì la sovranità degli Asburgo su gran parte dei territori italici, segnando la fine delle "libertà" italiane e l'annessione politica degli Stati italiani al dominio spagnolo, con poche eccezioni come Genova e Venezia.

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