Concetti Chiave
- Elisabetta I ascese al trono nel 1558 e promosse una politica di sostegno alla Chiesa protestante d'Inghilterra, creando tensioni religiose e congiure contro di lei.
- Il conflitto con Filippo II di Spagna si intensificò a causa degli attacchi dei corsari inglesi ai territori spagnoli in Sudamerica, minacciando i commerci transoceanici spagnoli.
- La sconfitta dell'Invincibile Armata spagnola nel 1588 fu un punto di svolta, con la tempesta e l'astuzia inglese che portarono al ritiro delle forze spagnole.
- Elisabetta I divenne un simbolo di potenza navale inglese, sostenendo la "guerra di corsa" e affidando a corsari come Francis Drake l'assalto alle navi nemiche.
- La corona inglese istituì compagnie commerciali con diritti esclusivi, come la Compagnia delle Indie orientali, per espandere il commercio globale e aumentare le ricchezze.

Indice
Maria la Cattolica, Elisabetta I, Maria Stuart
Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, chiamata anche la Regina Vergine Elisabetta, era stata dichiarata illegittima a tre anni, quando la madre era stata accusata di adulterio e giustiziata, ma fu reinserita nella linea di successione nel 1544.
Nel 1558, durante il regno della sorellastra Maria I Tudor, detta la Cattolica (detta anche Maria la Sanguinaria a causa delle sue feroci persecuzioni nei confronti dei protestanti), Elisabetta, che era appunto protestante, fu imprigionata nella torre di Londra. Dopo due mesi di prigionia nella Torre a Elisabetta furono concessi gli arresti al castello di Woodstock, nell'Oxfordshire, in Inghilterra, fino a che Maria non fu incinta. Poiché dunque l’erede era in arrivo e la successione al trono inglese garantita, Elisabetta poté tornare a corte. Il 17 novembre 1558, alla morte di Maria I Tudor per un tumore però, ascese al trono Elisabetta, che venne incoronata regina d’Inghilterra. Era il 15 gennaio 1559.
La politica di Elisabetta I fu sin da subito di pieno sostegno alla Chiesa protestante d’Inghilterra, dopo i feroci tentativi di restaurazione cattolica da parte di Maria I Tudor. Questa decisione però provocò forti tensioni religiose nel regno e vi furono parecchi tentativi di congiure contro di lei, in cui fu coinvolta anche la cugina Maria Stuart di Scozia, anche lei cattolica. Nel 1563 con l’Atto di Supremazia Elisabetta si proclamò “reggente” della Chiesa d’Inghilterra e contemporaneamente impose che chiunque avesse un ruolo pubblico nel governo o nell’amministrazione dello Stato giurasse fedeltà a lei, seguendo il rito anglicano, a prescindere dalla religione di appartenenza. In questo modo Elisabetta – utilizzando la religione anglicana – chiariva ai suoi sudditi che la sovranità nel regno era una sola, la sua. Maria Stuart, regina di Scozia che era stata però costretta ad abdicare in favore del figlio neonato, era fuggita in Inghilterra, dove era stata catturata e imprigionata. Elisabetta I la tenne confinata per diciannove anni ma dopo un attentato alla sua vita decise di decapitarla (era il 1587). Poiché una regina cattolica era stata uccisa da una regina protestante, l’intera Europa cattolica allora chiese al Papa di fare di Maria Stuart una martire e di vendicarla.
Il conflitto di Elisabetta I con Filippo II
Contemporaneamente alla morte della regina di Scozia Maria Stuart, amica del re di Spagna Filippo II, avvenne l’attacco dei corsari di Elisabetta I nei territori spagnoli nel Sudamerica, attacco che iniziò ad incrinare decisamente i rapporti tra i due stati. L’obiettivo di Elisabetta era quello di impossessarsi dei commerci transoceanici e di fare concorrenza alla Spagna. La novità della politica inglese stava nell’utilizzo, come abbiamo accennato, dei corsari. Il corsaro, a differenza del pirata, era un uomo fedele al proprio paese e al proprio sovrano, era in un certo senso un suo dipendente, un mercenario. Quando i corsari distruggevano le navi però, dividevano il bottino con la Corona inglese. Il loro rapporto con la regina Elisabetta I tuttavia doveva restare segreto. Ben sapevano infatti che qualora fossero stati catturati dal nemico, l’Inghilterra non li avrebbe protetti. Dopo la morte di Maria Stuart e la scoperta della provenienza dei corsari, Filippo II decise perciò di attaccare l’Inghilterra. Il re spagnolo diede allora l’ordine di formare un’imponente flotta: inizialmente dovevano prendervi parte quattrocento galeoni ma le continue incursioni dei corsari inglesi nell’Atlantico le avevano ridotte a centoquaranta e 29.664 uomini. La potenza militare era comunque una forza impressionante e venne chiamata “Invincibile Armata” per le sue dimensioni eccezionali.
La sconfitta dell’Invincibile Armata spagnola
Ci furono tre tentativi di partenza della spedizione dell’Invincibile Armata. Il primo non andò a buon fine a causa dell’improvvisa morte del comandante; durante il secondo tentativo le navi furono costrette a ritirarsi a causa di violente tempeste. Il terzo tentativo invece fu quello decisivo. Venne guidato da un giovane comandante inesperto che raggiunse la Manica e avrebbe dovuto fare rotta nei pressi di Calais, città francese, per imbarcare circa trecentomila soldati che dovevano sbarcare nell’estuario del Tamigi, per poi assediare Londra. La marina inglese però venne a conoscenza dell’imminente arrivo delle flotte spagnole e riuscì a distruggere due navi. Gli spagnoli arrivarono a Calais ma non incontrarono gli altri soldati da imbarcare a causa di un’improvvisa tempesta che colpì quelle imbarcazioni. Gli inglesi decisero quindi di colpirli a sorpresa. L’attacco fu disastroso e costrinse gli spagnoli a ritirarsi circumnavigando l’Inghilterra. Dopo aver perso metà delle loro navi, gli spagnoli abbandonarono l’impresa e tornarono in patria. A seguito di tale vicenda Elisabetta I divenne un mito poiché aveva gettato le basi del futuro dominio inglese nel mondo. La corona inglese scelse di conquistare il controllo dei mari anche finanziando la “guerra di corsa”, che era pura e semplice pirateria contro le navi mercantili degli Stati nemici, che però veniva esercitata con l’autorizzazione della corona attraverso le lettere di corsa (veri e precisi contratti con i quali il sovrano dava ai capitani l’autorizzazione di assaltare le navi nemiche, e allo stesso tempo si garantiva una percentuale sui bottini). Francis Drake, un ammiraglio inglese, dimostrò di essere il capitano corsaro più abile del secolo e fra il 1577 ed il 1580 compì una circumnavigazione del globo durante la quale saccheggiò navi e città spagnole portando in Inghilterra grandi ricchezze. noltre la corona inglese organizzò i commerci attraverso una serie di compagnie a cui, in cambio di una percentuale sui loro profitti, dava il diritto esclusivo di commerciare in alcune aree del mondo. C’erano così:
- la Compagnia della Moscovia per i traffici con la Russia;
- la Compagnia del Levante per i traffici con l’Impero Ottomano;
- la Compagnia delle Indie orientali per i traffici con l’India.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali tensioni religiose durante il regno di Elisabetta I?
- Come influenzarono i corsari i rapporti tra Inghilterra e Spagna?
- Cosa accadde all'Invincibile Armata spagnola?
- Quali furono le conseguenze della sconfitta dell'Invincibile Armata per l'Inghilterra?
- Quali compagnie commerciali furono create sotto il regno di Elisabetta I?
Elisabetta I sostenne la Chiesa protestante d'Inghilterra, provocando tensioni religiose e congiure, coinvolgendo anche Maria Stuart, cattolica.
I corsari inglesi attaccarono territori spagnoli, incrinando i rapporti con la Spagna e portando Filippo II a pianificare un attacco contro l'Inghilterra.
L'Invincibile Armata subì tre tentativi di partenza, ma fu sconfitta dagli inglesi e da tempeste, costringendo la Spagna a ritirarsi.
La sconfitta consolidò il mito di Elisabetta I e gettò le basi per il dominio inglese sui mari, finanziando la "guerra di corsa".
Furono create la Compagnia della Moscovia, la Compagnia del Levante e la Compagnia delle Indie orientali per gestire i commerci internazionali.