Concetti Chiave
- I Saraceni, popolo di origine araba e musulmana, effettuavano incursioni via mare in Europa tra il IX e il X secolo, saccheggiando aree come l'Italia, la Germania e la Francia.
- Queste incursioni sfruttavano la debolezza militare degli stati post-carolingi, con i Saraceni che stabilivano basi fortificate come Frassineto in Provenza.
- Le razzie saracene causarono distruzioni significative, portando all'abbandono di villaggi e al pagamento di tributi da parte delle città per evitare attacchi.
- Ungari e Normanni furono altri protagonisti delle incursioni in Europa; gli Ungari preferivano saccheggi stagionali, mentre i Normanni si concentrarono su colonizzazioni e razzie, con incursioni anche in Inghilterra e Francia.
- Gli attacchi normanni includevano l'occupazione di territori come l'Inghilterra nord-orientale e l'insediamento nella regione francese della Normandia.
In questo appunto viene descritto il popolo antico dei Saraceni, la cui provenienza era indicata dalla Penisola arabica e che da conoscenze si sa che erano un popolo di religione musulmana. Si descrive come questi popoli nel periodo di tempo compreso tra il IX e il X secolo assediarono l'Europa portando avanti varie incursioni direttamente dalle coste meridionali del Mediterraneo, da Oriente e anche da Settentrione. Per Saraceni si intendevano tutti quei popoli che erano localizzati e vivevano sulle coste meridionali e lungo le isole del Mediterraneo.
Si descrivono tutte le incursioni che i Saraceni portarono avanti in Europa, come per esempio quelle portate avanti in Italia, in Germania e in Francia.
Indice
Saraceni, come avvenne l’attacco all’Occidente
Durante il periodo che va dal IX secolo al X secolo l’Europa si trovò assediata da numerose incursioni di popoli provenienti dalle coste meridionali del Mediterraneo, da Oriente e da Settentrione.
Da sud venivano gli assalti dei Saraceni. Il nome Saraceni, nato nell’Antichità per indicare gli Arabi del deserto, adesso designava tutte le popolazioni musulmane che vivevano sulle coste meridionali e le isole del Mediterraneo. Le incursioni saracene avvenivano soprattutto via mare: i combattenti sbarcavano all’improvviso, si dirigevano con rapidità verso l’interno, colpivano e saccheggiavano i loro obiettivi e poi si davano alla fuga. Così avvenne nell’846 con la basilica di San Pietro in Vaticano, spogliata di ogni tesoro da un contingente di Saraceni sbarcato a Ostia. Approfittando della debolezza militare degli Stati nati dalla disgregazione dell’impero carolingio, i Saraceni svilupparono anche nuove tecniche di aggressione: anziché ripartire, crearono delle basi fortificate all’interno del territorio cristiano, dalle quali muovevano per compiere nuove razzie e richiedere pagamenti di riscatti. La base saracena più forte fu quella di Frassineto, situata in Provenza, che i Saraceni conservarono per oltre ottant’anni, dall’890 al 972-973. Le scorrerie causarono distruzioni e perdite immense.
La situazione delle incursioni dagli ultimi decenni del IX secolo in poi
Negli ultimi decenni del IX secolo uno dopo l’altro i principali monasteri dell’Italia centrale vennero presi, saccheggiati e distrutti, e lo stesso accadde a molti altri monasteri del Nord italiano e dell’attuale Svizzera. Nelle zone vicine alle basi saracene e in quelle più di frequente razziate i villaggi vennero abbandonati e le campagne restarono incolte. Molte città si salvarono solo rassegnandosi a pagare pesanti tributi. La potenza dei Saraceni era aumentata anche dal fatto che venivano reclutati come mercenari dai cristiani. Per esempio nel 941 i Saraceni di Frassineto occuparono i passi delle Alpi occidentali su ordine del re d’Italia Ugo; in questo modo il re riuscì a prevalere contro un contendente al trono, ma i Saraceni restarono poi per anni a taglieggiare i viaggiatori. Nella seconda metà del X secolo cessò la fase più intensa delle incursioni saracene, ma il pericolo di qualche loro scorreria rimase in realtà presente lungo le coste italiane e francesi molto a lungo, per tutto il Medioevo e l’età moderna.
La minaccia che proveniva da Oriente erano invece gli Ungari. Questa popolazione nomade di cavalieri, formatasi nelle pianure della Russia orientale, dopo una lunga migrazione nell’894-897 si stabilì nei territori che in età romana formavano la provincia della Pannonia, e che da allora presero il nome di Ungheria. Da qui l’esercito ogni anno, con l’arrivo della buona stagione, partiva in lunghe spedizioni di saccheggio, anche in questo caso rese più gravi dal fatto che spesso gli assalitori venivano reclutati come mercenari nei conflitti interni alla Cristianità. Le incursioni cessarono solo dopo la metà del X secolo grazie alle prime conversioni degli Ungari al cristianesimo al rafforzarsi del potere del re di Germania Ottone I e, soprattutto, alla schiacciante vittoria che egli ottenne a Lechfeld, nel 955.
per approfondimenti sulle incursioni dagli ultimi decenni del IX secolo in poi vedi anche qua
Le incursioni effettuate in Germania, in Italia, in Francia e non solo
Per oltre mezzo secolo la Germania e gran parte dell’Italia e della Francia furono più volte percorse e saccheggiate dagli Ungari. Le incursioni ungare, che avevano un raggio di azione ancora maggiore di quelle saracene, accrebbero il sentimento di insicurezza della popolazione dello scomparso impero carolingio. Rispetto a quelle dei Saraceni, le loro conseguenze furono però diverse. Gli Ungari, infatti, non crearono delle basi stabili nel territorio da saccheggiare, e quindi potevano passare anni fra un’incursione e l’altra; inoltre la loro tecnica di combattimento, basata sulla cavalleria e l’arco, era poco efficace contro le fortificazioni di città e castelli. Così, mentre i Saraceni provocarono l’abbandono di villaggi e campagne, gli Ungari stimolarono la creazione di migliori difese.

Rimane da parlare degli attacchi che provenivano da nord. I protagonisti, in questo caso, erano i popoli stanziati in Danimarca e nella penisola scandinava e che sono noti con due nomi famosi: Normanni, cioè ‘uomini del Nord’, e Vichinghi, che in antico scandinavo significa ‘spedizione’. Sulle loro barche agili e robuste, che potevano sia risalire i grandi fiumi che affrontare l’oceano, questi avventurieri raggiunsero mete molto lontane, alla ricerca di terre da colonizzare, popolazioni da taglieggiare e beni da razziare oppure, se non si potevano ottenere con la forza, da acquistare. I battelli vichinghi si diressero verso aree disabitate e remote, come l’Islanda e la Groenlandia, verso i fiumi della Russia fino al Mar Nero, e verso occidente. I saccheggi colpirono Inghilterra, Irlanda, Germania, Francia, e qualche volta anche regioni del Mediterraneo come la Catalogna, la Provenza e la Toscana. Per un certo periodo, i Normanni riuscirono a conquistare l’Inghilterra nord-orientale, e poi si insediarono stabilmente in una regione situata sulle coste francesi della Manica, da cui il nome di Normandia.
per approfondimenti sulle incursioni in Europa vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Chi erano i Saraceni e da dove provenivano?
- Come avvenivano le incursioni saracene in Europa?
- Quali furono le conseguenze delle incursioni saracene in Europa?
- Quali altre popolazioni minacciarono l'Europa nello stesso periodo?
- Come si conclusero le incursioni ungare in Europa?
I Saraceni erano un popolo musulmano proveniente dalla Penisola arabica, noto per le incursioni in Europa tra il IX e il X secolo, principalmente dalle coste meridionali del Mediterraneo.
Le incursioni avvenivano principalmente via mare, con attacchi improvvisi e rapidi verso l'interno, seguiti da saccheggi e fughe. I Saraceni crearono anche basi fortificate per nuove razzie.
Le incursioni causarono distruzioni e abbandono di villaggi e campagne, mentre alcune città pagarono tributi per evitare attacchi. I Saraceni furono anche reclutati come mercenari dai cristiani.
Oltre ai Saraceni, l'Europa fu minacciata dagli Ungari, che effettuavano incursioni di saccheggio, e dai Normanni e Vichinghi, noti per le loro spedizioni e saccheggi in diverse regioni europee.
Le incursioni ungare cessarono dopo la metà del X secolo grazie alle conversioni al cristianesimo, al rafforzamento del potere del re di Germania Ottone I e alla vittoria a Lechfeld nel 955.