Concetti Chiave
- Clodoveo, re dei Franchi, consolidò il suo potere grazie alla conversione al cattolicesimo e alla collaborazione con i vescovi, ma i suoi successori Merovingi furono incapaci di mantenere il controllo politico e militare.
- L'aristocrazia, composta da maestri di palazzo e nobili, acquisì crescente influenza durante il periodo merovingio, grazie al possesso di terre e al controllo di cariche importanti.
- I Pipinidi, con Pipino di Hèristal e Carlo Martello, consolidarono il potere unificando territori e sconfiggendo gli Arabi, preparando il terreno per la dinastia carolingia.
- Carlo Magno espanse e consolidò l'impero franco attraverso campagne militari contro Sassoni, Longobardi e Arabi, stabilendo Aquisgrana come capitale e creando la Marca spagnola.
- Il sistema feudale, caratterizzato dalla concessione di feudi in cambio di lealtà e servizi, si sviluppò sotto l'impero carolingio, strutturando la società medievale in una gerarchia rigorosa.
Indice
Clodoveo e i Merovingi
Il re dei Franchi Clodoveo espanse il proprio regno e si convertì al cattolicesimo, decisione che lo rese un sovrano e potente e stimato anche dal papato e la collaborazione tra i franchi e i vescovi assicurò stabilità e forza al suo regno. I suoi successori, ovvero i Merovingi, si rivelarono inefficienti, soprattutto dal punto di vista militare. Infatti, non riuscirono a controllare le lotte interne e ad impedire la divisione del regno in quattro regioni autonome: Neustria, Austrasia, Borgogna, Aquitania. Il comando militare venne assunto dai maestri di palazzo, detti anche maggiordomi.
I maestri di palazzo
Essenzialmente, i maestri di palazzo governavano il regno. Loro appartenevano all’aristocrazia che aveva un ruolo molto importante, fondavano la propria ricchezza sul possesso di terre ed erano funzionari, comandanti militari, vescovi…
Per contenere la nobiltà Clodoveo fece giurare fedeltà a un gruppo scelto di guerrieri, in cambio di terre, oro, cariche pubbliche. Con i Merovingi, la nobiltà acquistò sempre più potere e divenne sempre più bellicosi.
Ascesa dei Pipinidi
La famiglia dei Pipinidi, residente in Austrasia, divenne sempre più potente nel corso del VII secolo, tanto da riuscire a unificare l’Austrasia e la Neustria per mano di Pipino di Hèristal. Dopo di lui, suo figlio Carlo detto Martello divenne maestro di palazzo, carica che passò per la prima volta in modo ereditario. Egli guidò l’esercito contro gli Arabi e li sconfisse a Poitiers nel 732. Suo figlio, Pipino il Breve, spodestò l’ultimo dei merovingi e prese il suo posto. Si fece proclamare anche difensore della cristianità. La consacrazione papale diede prestigio alla dinastia e ne amplificò i poteri. In realtà fu una vera e proprio alleanza politica; infatti il papa chiese aiuto al sovrano franco quando si sentì minacciato dai longobardi. Egli sconfisse i rivali e per instaurare un rapporto di pace, fece sposare suo figlio Carlo con la figlia del re longobardo Desiderio. Alla morte del padre però, Carlo ripudiò la moglie, rovinando i rapporti con tra i franchi e i longobardi.
Carlo Magno e le sue conquiste
Carlo successe a Pipino il Breve e si guadagnò l’appellativo di Magno per l’abilità politica e militare. Guidò diverse guerre e sottomise diversi popoli. I primi furono i Sassoni (772-804), poi i Longobardi (773-774). Così Carlo divenne re dei Franchi e dei Longobardi. Nel 778 avvenne la prima spedizione contro gli Arabi, anche se fu inutile. La seconda avvenne nell’811 e fu fruttuosa, infatti portò alla costituzione della Marca spagnola. Dopo tre anni di guerra, dal 784 al 787, sottomise i Bavari. Dal 791 al 796 assediò la capitale del regno degli Àvari. Aquisgrana divenne la capitale del suo impero.
Carlo stabilì l’eribanno, cioè la chiamata alle armi obbligatoria. Le armate venivano formate in base all’appartenenza etnica per evitare dispute. Puntò una cavalleria ben equipaggiata; infatti i cavalieri usavano le staffe per mantenere la stabilità durante l’attacco e i loro cavalli erano muniti di ferri, in questo modo i cavalli potevano galoppare molto più a lungo e anche su terreni irregolari.
Il sistema feudale
Il feudalesimo è un sistema politico ed economico in vigore all’epoca medioevale basato sulla divisione del territorio in feudi. Questi ultimi sono i terreni concessi da un sovrano a un fedele detto vassallo insieme ad uno o più diritti detti immunità. I vassalli giuravano fedeltà al proprio signore e gli prestavano servizio militare in cambio ricevevano protezione un bene qualsiasi come una proprietà terriera. Il sistema feudale si è formato insieme all’impero carolingio e si è diffuso in Europa a partire dal IX secolo per durare fino all’affermazione degli stati nazionali del XIX secolo. Quella feudale è una società piuttosto gerarchica. A capo di questa troviamo il re seguito dai suoi vassalli (feudatari) che ottengono un feudo e un’immunità in cambio di servizi. Al seguito troviamo i vassalli dei feudatari, i valvassori e poi i vassalli di quest’ultimi: valvassini. La società feudale è poi divisa in ordini: clero, nobili, popolo. Il castello rappresenta il fulcro della società. Non è solo la dimora del feudatario ma anche il luogo di protezione per la popolazione. L’economia feudale è di tipo curtense, ovvero della Curtis. Essa è l’insieme degli edifici in cui il signore feudale soggiornava ed espletava le sue funzioni di controllo. Un’economia di questo tipo è basata sull’agricoltura. Inizialmente il potere feudale non era ereditario, ma lo diventa dal 1037 con la costituzione feudis. Il completo superamento del sistema feudale si ebbe con l’emanazione delle leggi eversive della feudalità nel 1806 da parte di Napoleone Bonaparte più di tre secoli dopo la fine del medioevo.
Domande da interrogazione
- Quali furono le origini del regno franco e come si sviluppò sotto Clodoveo?
- Qual era il ruolo dell'aristocrazia nel regno franco?
- Come si affermarono i Pipinidi e i Carolingi nel regno franco?
- Quali furono le conquiste di Carlo Magno e come consolidò il suo impero?
- In cosa consisteva il sistema di vassallaggio e come si sviluppò nel tempo?
Clodoveo espanse il regno franco e si convertì al cattolicesimo, guadagnando il supporto del papato e stabilità attraverso la collaborazione con i vescovi. Tuttavia, i suoi successori Merovingi non riuscirono a mantenere il controllo, portando alla divisione del regno in quattro regioni autonome.
L'aristocrazia, composta da maestri di palazzo e nobili, governava il regno e basava la propria ricchezza sul possesso di terre. Con i Merovingi, la nobiltà acquisì più potere e divenne bellicosa.
I Pipinidi, a partire da Pipino di Hèristal, unificarono l’Austrasia e la Neustria. Carlo Martello, suo figlio, sconfisse gli Arabi a Poitiers. Pipino il Breve, figlio di Carlo, spodestò l'ultimo Merovingio e si fece proclamare difensore della cristianità, consolidando il potere della dinastia.
Carlo Magno sottomise i Sassoni, i Longobardi e i Bavari, e stabilì la Marca spagnola. Aquisgrana divenne la capitale del suo impero, e il suo esercito era ben organizzato, con una cavalleria equipaggiata per lunghe campagne.
Il sistema feudale si basava sulla concessione di feudi in cambio di fedeltà e servizio militare. Era una società gerarchica con il re al vertice, seguita da vassalli e valvassori. Il sistema si diffuse in Europa dal IX secolo e durò fino all'affermazione degli stati nazionali nel XIX secolo.