Concetti Chiave
- Gli Ungari, originari delle pianure attorno gli Urali, giunsero in Europa nel IX secolo, noti per la loro tecnica militare basata sulla cavalleria veloce e imboscate.
- La loro collaborazione con Arnolfo di Carinzia e le incursioni in Italia, culminate nell'assedio di Pavia nel 924, segnarono la loro influenza nell'Europa occidentale.
- Nonostante la loro fama di popolo feroce, la raffinata tecnica militare degli Ungari contribuì allo sviluppo della cavalleria occidentale.
- Le sconfitte subite nel 933 e 955 determinarono un cambiamento verso rapporti più pacifici con l'Occidente, culminando con il battesimo di re Stefano I.
- I Saraceni, attraverso incursioni e atti di pirateria, conquistarono la Sicilia e organizzarono saccheggi, inclusa Roma nell'846, stimolando un controllo costiero più efficace.
Indice
L'arrivo improvviso degli Ungari
Diversamente dagli Slavi, gli Ungari comparsero improvvisamente in Europa nella seconda metà del IX secolo e per le loro spedizioni militari, tanto veloci quanto devastanti, furono assimilati agli Unni. Originari probabilmente delle pianure attorno gli Urali settentrionali, verso il IX secolo emigrarono verso Occidente nei territori che in età romana formavano la provincia della Pannonia e che dal loro insediamento presero il nome di Ungheria.
Tecniche militari e incursioni
Venuto a conoscenza della loro efficace tecnica militare, basata sulla cavalleria, su veloci spostamenti ed improvvise imboscate, il re dei Franchi orientali Arnolfo di Carinzia chiese più volte il loro aiuto, anche in Italia dove la spedizione del 924, contro il re Berengario I, portò all’assedio e incendio di Pavia. Spesso le loro incursioni sono state messe in correlazione al fenomeno dell’incastellamento, che avvenne nei medesimi decenni, ma che in realtà è più complesso e non può essere ricondotto unicamente ad esigenze difensive. L’immagine di un popolo feroce e primitivo, diffusa in anni di drammatica emergenza militare, dev’essere rivalutata anzitutto a partire dalla loro raffinata tecnica militare, che contribuì allo sviluppo della cavalleria occidentale.
Sconfitte e integrazione degli Ungari
Quando gli Ungari cominciarono a subire sconfitte, dapprima nel 933 e poi in larga misura da Ottone I nel 955, mitigarono la loro aggressività, cominciarono a instaurare rapporti pacifici con i sovrani occidentali e si stanziarono nella regione che poi prese il nome di Ungheria; il processo di inserimento degli Ungari nell’orbita d’influenza della chiesa romana e dell’Occidente culminò con il battesimo di re Stefano I, avvenuto attorno all’anno Mille.
Le incursioni dei Saraceni
Le scorrerie dei Saraceni, popolazione islamizzata che agì singolarmente durante il periodo abbaside attraverso incursioni e atti di pirateria, portarono in cinquant’anni alla conquista dell’intera Sicilia e usarono l’isola come avamposto per nuove incursioni. La difficoltà a organizzare una difesa efficace, dovuta soprattutto alla mancanza, nei Saraceni, di un centro coordinatore contro il quale poter ingaggiare uno scontro risolutore che consentiva l’azione di molti gruppi autonomi, portò al saccheggio di molte abbazie (che custodivano ricchezze di grande valore) e della stessa Roma, nell’846, il cui clamore spinse dall’XI secolo i poteri locali a controllare efficacemente le coste.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine degli Ungari e come si sono stabiliti in Europa?
- In che modo le incursioni dei Saraceni hanno influenzato la difesa delle coste italiane?
- Come si è evoluto il rapporto degli Ungari con l'Occidente dopo le loro sconfitte militari?
Gli Ungari, originari delle pianure attorno agli Urali settentrionali, emigrarono verso Occidente nel IX secolo, stabilendosi nei territori della Pannonia, che divennero noti come Ungheria.
Le incursioni dei Saraceni, che saccheggiarono molte abbazie e Roma nell'846, spinsero dall'XI secolo i poteri locali a controllare efficacemente le coste per prevenire ulteriori attacchi.
Dopo le sconfitte subite nel 933 e nel 955, gli Ungari mitigarono la loro aggressività, instaurarono rapporti pacifici con i sovrani occidentali e si integrarono nell'orbita d'influenza della chiesa romana, culminando con il battesimo di re Stefano I attorno all'anno Mille.