Concetti Chiave
- Teodorico, figlio di Teodomiro, fu ostaggio a Costantinopoli dove apprese il latino e il greco, ottenendo un'istruzione che influenzò il suo regno.
- Nel 491 divenne re dei Goti e fu riconosciuto dal Senato romano come rappresentante dell'imperatore, consolidando il potere ostrogoto in Italia.
- Sotto il suo governo, l'Italia visse una ripresa economica e produttiva, riuscendo persino a esportare beni grazie alle sue politiche di integrazione.
- Teodorico si impegnò a preservare la civiltà romano-cristiana, mantenendo le istituzioni civili esistenti e collaborando con l'aristocrazia romana.
- La sua politica di conciliazione tra Romani e Goti fu messa a rischio dalle persecuzioni antiariane dell'imperatore Giustino, portando a tensioni interne.
Indice
Infanzia e formazione di Teodorico
Teodorico era figlio di Teodomiro, re degli Ostrogoti. Durante a sua adolescenza fu ostaggio a Costantinopoli, presso la corte dell'imperatore Leone I, come garanzia della pace firmata tra i Bizantini e gli Ostrogoti; nella capitale dell’impero d’Oriente, visse per dieci anni e qui venne educato e apprese il latino e il greco.
Ascesa al potere e riconoscimenti
Nel 491, fu proclamato re dei Goti. Già durante la prima fase della guerra contro Odoacre, egli fu riconosciuto dal Senato romano come inviato dell’imperatore e nel 497, l’imperatore Anastasio I gli riconobbe ufficialmente il titolo di patricius. Tale concessione riconosceva Teodorico come rappresentante supremo dell’autorità imperiale e, allo stesso tempo, legittimava lo stanziamento degli Ostrogoti in Italia e, secondo le usanze, il diritto agli Ostrogoti di ricevere un terzo delle terre (= concetto di hospitalitas). Egli è stato il primo capo barbaro che, arrivato in Italia, dopo la vittoria sul suo avversario Odoacre, governò come rappresentante dell’imperatore e del re; per questo motivo, il suo regno godeva di un notevole prestigio. costruendo anche un regno di un certo prestigio e comprendeva l’Italia, la Dalmazia, la Pannonia, il Norico, la Rezia e la Provenza. Molto importante è che egli abbia conservato la civiltà romano-cristiana e che abbia lasciato immutate le istituzioni civili preesistenti. I suoi collaboratori, come Cassiodoro, Boezio o Liberio, appartenevano alla migliore aristocrazia romana e per governare si appoggio anche ad alcuni vescovi per quanto gli Ostrogoti ed egli stesso fossero di religione ariana.
Governo e politica di conciliazione
Teodorico deteneva il potere legislativo, esecutivo giudiziario; infatti, aveva il diritto di nomina a tutti gli uffici, emanava gli editti, deteneva il comando supremo dell’esercito, non come rappresentante dell’imperatore, ma come re del suo popolo. Dell’esercito, però, facevano parte solo gli Ostrogoti. Per circa trenta anni, Teodorico perseguì una politica fatta di conciliazione e di collaborazione fra popolazione romana e popolazione gota, raggiungendo risultati nell’insieme positivi. Per imitare la grandezza degli imperatori di Roma, volle che gli fosse costruito un mausoleo a Ravenna, città in cui fece edificare anche un bellissimo palazzo ricco di marmi, di mosaici, di statue dorate e abbellito da splendidi giardini. Grazie alla sua azione, l’economia riprese a fiorire e con essa si ebbe un nuovo sviluppo demografico. Addirittura, l’Italia, che da tempo non era più in grado di provvedere alla produzione destinata al proprio consumo, con Teodorico fu messa in condizione di esportare. Verso il 500, egli emise un editto, l’Edictum Theodorici Regis, con cui intendeva riaffermare le leggi romane e ad integrarle con le nuove norme, che però non raccolte in un sistema organico. Tale editto costituisce una prova tangibile della compenetrazione tra gli elementi goti e gli elementi romani, tanto perseguita da Teodorico.
Conflitti religiosi e persecuzioni
Quando l’imperatore d’Oriente Giustino, spinto dal nipote Giustiniano, iniziò a perseguitare gli ariani la situazione prese un’altra direzione. Infatti, fu chiaro che tale persecuzione era il primo passo per riportare l’Italia sotto la diretta sovranità dell’impero con l’appoggio della chiesa di Roma e dei Franchi. Teodorico reagì facendo leva sull’orgoglio d’identità collettiva degli Ostrogoti ed infierì contro quelle personalità romane, anche di spicco, nelle quali fino a quel momento aveva riposto la sua fiducia. Tra le sue vittime ci furono il filosofo Boezio e papa Giovanni I, quest’ultimo morto in prigione.
Successione e reggenza di Atalarico
Poco prima di morire, nel 526, convocati i comites e gli altri notabili ostrogoti, nominò re Atalarico, il nipote di soli 10 anni che, per questo, fu sottoposto alla reggenza della madre Amalasunta.
Domande da interrogazione
- Chi era il padre di Teodorico?
- Dove fu ostaggio Teodorico durante la sua adolescenza?
- Quali lingue Teodorico apprese durante il suo soggiorno a Costantinopoli?
- Quali territori facevano parte del regno di Teodorico?
- Chi furono alcuni dei collaboratori di Teodorico?
Teodomiro, re degli Ostrogoti.
A Costantinopoli, presso la corte dell'imperatore Leone I.
Il latino e il greco.
L'Italia, la Dalmazia, la Pannonia, il Norico, la Rezia e la Provenza.
Cassiodoro, Boezio e Liberio.