Ali Q
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Concetti Chiave

  • Nel Trecento, l'Impero e il papato perdono potere in Italia, provocando lotte tra stati italiani senza controllo.
  • La transizione dal comune alla signoria intensifica i conflitti, con i signori che perseguono politiche espansionistiche.
  • La trasformazione militare porta all'uso di truppe mercenarie, preferite ai cittadini per evitare di coinvolgerli in guerre prolungate.
  • Compagnie di ventura, composte principalmente da mercenari stranieri, diventano comuni, con capitani spesso spietati.
  • Figure come Alberico da Barbiano e Francesco Sforza emergono, creando una tradizione militare italiana ammirata globalmente.

Indice

  1. Declino dell'impero e del papato
  2. Conflitti tra stati italiani
  3. Transizione da comune a signoria
  4. Evoluzione militare e mercenari
  5. Compagnie di ventura e reclutamento

Declino dell'impero e del papato

All’inizio del Trecento l’Impero comincia a perdere ogni potere in Italia, anche se in un primo tempo conserva quello nominale.

Anche il papato, sopraffatto dallo scisma e dalle sue conseguenza, attraversa un periodo di crisi.

Conflitti tra stati italiani

Inoltre questo secolo e quello successivo rappresentano un’epoca di numerosissime lotte tra gli stati italiani: non avendo infatti più alcuna autorità che possa vigilare o regolare le varie discordie, essi si danno a sfrenate lotte di potere e sopraffazione.

Transizione da comune a signoria

Il passaggio dal comune alla signoria aumenta questi contrasti: se prima i vecchi stati repubblicani preferivano risolvere i contrasti con la concorrenza commerciale, adesso i signori, animati dai propri interessi personali, preferiscono perseguire una politica espansionistica. I grandi stati cercano dunque di sottomettere quelli piccoli.

In seguito si assisterà al passaggio da signoria a principato, cioè una piccola monarchia dove il potere è ereditario.

Evoluzione militare e mercenari

In questo periodo si ha anche una trasformazione militare: prima i comuni cittadini partecipavano personalmente alle lotte del proprio comune, ma in seguito, a causa delle guerre troppo lunghe e delle numerose occupazioni che subivano i cittadini, non erano più nelle condizioni di poterlo fare.

Così, per non far ricorso ai cittadini, che partecipavano alla vita economica e che oltretutto non voglevano correre pericoli continui, si cominciarono ad assoldare truppe mercenarie.

Il signore favorì questa nuova tendenza, soprattutto perché i mercenari erano maggiormente legati alla sua persona di quanto non lo fossero i privati cittadini.

Compagnie di ventura e reclutamento

Queste compagnie di ventura, come vennero chiamate, erano formate in prevalenza da stranieri provenienti dalle regioni più povere della Germania e della Svizzera, e all’inizio lo sono anche i loro capitani, spesso spietati saccheggiatori.

In Italia vengono costruite delle vere e proprie scuole di reclutamento, dove i soldati scelti vengono mandati a combattere nell’uno o nell’altro stato.

Alberico da Barbiano sarà uno di questi, e creerà una importante tradizione militare italiana, le cui tecniche raffinate saranno copiate ed ammirate in tutto il mondo.

Importanti militari furono anche Braccio di Montone, detto Fortebraccio, e Francesco Sforza.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali delle lotte tra gli stati italiani nel Trecento e Quattrocento?
  2. Le lotte tra gli stati italiani furono causate dalla perdita di potere dell'Impero e del papato, e dall'assenza di un'autorità che regolasse le discordie, portando a conflitti di potere e sopraffazione.

  3. Come cambiò l'organizzazione militare in Italia durante questo periodo?
  4. L'organizzazione militare cambiò con l'introduzione delle truppe mercenarie, poiché i cittadini non potevano più partecipare alle guerre a causa delle loro lunghe durate e delle occupazioni, e i signori preferivano mercenari legati a loro.

  5. Chi furono alcuni dei capitani di ventura più noti in Italia?
  6. Alcuni dei capitani di ventura più noti furono Alberico da Barbiano, Braccio di Montone detto Fortebraccio, e Francesco Sforza, che contribuirono a creare una tradizione militare italiana ammirata in tutto il mondo.

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