Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Liutprando, re dei Longobardi dal 712 al 744, cercò di unificare l'Italia sotto il dominio longobardo, influenzato dai monaci benedettini e aperto alla cultura romana.
  • Durante il suo regno, Liutprando tentò di imporre ordine sull'anarchia dei duchi e approfittò della crisi bizantina in Italia per espandere il suo dominio.
  • Nonostante l'iniziale alleanza con il Papa, le tensioni crebbero quando le popolazioni locali e il papato si opposero al dominio longobardo.
  • Liutprando raggiunse un accordo di pace con il Papa, donando il castello di Sutri, atto considerato l'inizio del potere temporale della Chiesa.
  • La tregua tra il regno longobardo e il Papato fu consolidata con un accordo nel 742, riconoscendo a Liutprando il possesso di città bizantine, stabilendo una pace di 20 anni.

Indice

  1. Liutprando e l'influenza romana
  2. Conflitti e alleanze con il Papa
  3. Accordi e tregue con il Papato

Liutprando e l'influenza romana

Liutprando è stato re dei Longobardi e re d'Italia dal 712 al 744, nel momento in cui il dominio bizantino sembrava essere giunto alla fine. Egli era animato da uno spirito molto diverso dai re che lo avevano preceduto: influenzato dall’opera culturale dei monaci benedettini, era entrato in contatto con la popolazione romana e questo aveva creato in lui una forma mentale più aperta e più generosa nella confronti della civiltà romana.

Durante il suo regno, con capitale Pavia, egli si rese conto della necessità di un ordinamento statale più evoluto ed è per questo che tentò di far valere la sua autorità sull’anarchia barbarica e soprattutto sull’ atteggiamento ostinatamente indocile e irrequieto dei duchi.

Conflitti e alleanze con il Papa

Approfittando della crisi del dominio bizantino in Italia, si affrettò ad allearsi con il Papa con l’obiettivo di riunire la penisola sotto il dominio longobardo. Infatti con una breve campagna militare, invase l’Esarcato e la Pentapoli, arrivando a minacciare da vicino Ravenna per spingersi anche in prossimità di Roma. A questo punto, però, si trovò di fronte l’ostilità delle popolazione che nel frattempo erano insorte e del Papa stesso: le popolazioni, se da un lato non volevano più sottostare al dispotismo bizantino non volevano nemmeno passare sotto il dominio del loro nemico tradizionale, mentre il Papa, Gregorio II, non intendeva affatto essere ridotto a vescovo longobardo. A tale tentativo di Liutprando, seguì tutta una serie di alleanze che videro anche il Papa aizzare i duchi di Spoleto e di Benevento contro il re Longobardo, precedentemente suo alleato. La situazione si risolse quando Liutprando preferì arrivare ad un accordo con il Papa per due motivi: da una parte il suo animo rispettoso verso la religione cattolica ed i suoi ministri e dall’altro il timore di pericolose reazioni all’interno del suo regno, anch’esso ormai solidamente cattolico. Fu così che il re longobardo fece sgomberare il Lazio dall’esercito ed in segno tangibile di pace donò al Papa il castello di Sutri. La tradizione vuole che tale donazione stia all’origine del potere temporale della Chiesa i cui possedimenti prendevano il nome di Patrimonio di San Pietro. Comunque le ostilità fra Papa, Liutbrando, Bizantini, province italiane in rivolta e duchi longobardi continuarono fino al 742.

Accordi e tregue con il Papato

Il successore di Gregorio II, Gregorio III, per porre fine all’obiettivo espansionistico di Liutprando pensò di incoraggiare la ribellione delle forze locali contro i Longobardi e contemporaneamente chiese l’intervento dei Franchi. Tuttavia, questo appello, cadde nel vuoto perché fra i Franchi ed i Longobardi esisteva una reciproca amicizia per arrivare a scacciare gli Arabi dalla Francia meridionale. Comunque, il Papa riuscì a tenere lontani i Longobardi sia da Roma che da Ravenna anche grazie all’aiuto di contingenti militari inviati da Venezia.

Nel 742, Liutprando concluse un ulteriore accordo con il Papa Zaccaria: al re longobardo era riconosciuto il possesso di diverse città appartenute precedentemente ai Bizantini. Tale accordo comportò una tregua di circa 20 anni fra stato longobardo e Papato.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Liutprando e quale era il suo obiettivo principale durante il suo regno?
  2. Liutprando era re dei Longobardi e re d'Italia dal 712 al 744. Il suo obiettivo principale era riunire la penisola sotto il dominio longobardo, approfittando della crisi del dominio bizantino in Italia.

  3. Quali furono le principali sfide che Liutprando affrontò nel suo tentativo di espansione?
  4. Liutprando affrontò l'ostilità delle popolazioni locali e del Papa, che non volevano passare sotto il dominio longobardo. Inoltre, il Papa Gregorio II aizzò i duchi di Spoleto e Benevento contro di lui.

  5. Come si risolse il conflitto tra Liutprando e il Papa?
  6. Il conflitto si risolse con un accordo tra Liutprando e il Papa, in cui il re longobardo sgomberò il Lazio e donò il castello di Sutri al Papa, segnando l'inizio del potere temporale della Chiesa.

  7. Quali furono le conseguenze dell'accordo tra Liutprando e il Papa Zaccaria nel 742?
  8. L'accordo tra Liutprando e il Papa Zaccaria nel 742 riconobbe al re longobardo il possesso di diverse città bizantine e portò a una tregua di circa 20 anni tra lo stato longobardo e il Papato.

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