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Concetti Chiave

  • La preistoria è il periodo che precede l'invenzione della scrittura, avvenuta intorno al 3000 a.C. ad opera dei Sumeri, e si studia attraverso dati archeologici e antropologici.
  • Il termine "preistoria" indica un "prima" della storia, che inizia con la documentazione scritta e la testimonianza di eventi passati.
  • La preistoria è suddivisa in tre fasi principali: Paleolitico, Mesolitico e Neolitico, caratterizzate da sviluppi tecnologici e sociali significativi.
  • Durante il Paleolitico, l'umanità era nomade e utilizzava strumenti in pietra; il controllo del fuoco rappresentò una svolta cruciale per la sopravvivenza e l'evoluzione.
  • La scoperta e l'uso del fuoco hanno permesso cambiamenti nella dieta, miglioramenti nella salute e un'espansione demografica, segnando una rivoluzione significativa nella storia umana.
In questo appunto si descrive la preistoria. Con il termine “Preistoria” si indica convenzionalmente il periodo che precede l’invenzione della scrittura (avvenuta attorno al 3000 a.C. per opera dei Sumeri), da cui si vuole far iniziare la “Storia”.
Preistoria: cosa significa e quali sono le sue caratteristiche articolo

Indice

  1. Differenza tra Preistoria e Storia: cosa c’entra la scrittura
  2. Mappa cronologica sulla Preistoria
  3. La scoperta del fuoco: la prima grande rivoluzione

Differenza tra Preistoria e Storia: cosa c’entra la scrittura

Per capire perché si parla di Preistoria occorre pensare in primo luogo all’etimologia della parola “Storia”, di cui la preistoria sta ad indicare un “prima”.

La parola “Storia”, dal greco ἱστορία (istoría), ha il significato di “ricerca”, e la parola greca deriva a sua volta da ἵστωρ, -ορος (histōr, -oros). Il termine poi condivide la radice con il perfetto oîda (“conosco”) e si lega al significato di “vedere” dell’indoeuropeo *woid-: “ho visto” dunque “conosco”. La Storia dunque si occupa di fare ricerca e indagare sugli uomini e su ciò che si conosce del passato. E poiché la conoscenza parte da un “ho visto”, il concetto di Storia è strettamente legato a delle testimonianze. Per questo si fa coincidere l’inizio della Storia con il periodo in cui l’uomo ha iniziato a lasciare volontariamente segnali della propria esistenza, e a raccontarci la propria vita. Segnali che sono stati resi possibili dall’invenzione della scrittura, avvenuta, come accennato, intorno al 3000 a.C. Il periodo che precede la Storia, in cui la civiltà era già presente ma mancano testimonianze scritte a raccontarlo, viene definito quindi “Preistoria”, e viene studiato attraverso dati archeologici, paleontologici e antropologici. I primi ominidi, infatti, comparvero tra i 7 e i 5 milioni di anni fa. Possiamo ricostruirne l’aspetto e le caratteristiche fisiche grazie alla scienza che studia appunto le antiche forme umane: la paleoantropologia.
Per ulteriori approfondimenti sulla Preistoria vedi qui

Mappa cronologica sulla Preistoria

La Preistoria viene speso definita dagli studiosi come “età della pietra”. Quest’età è solitamente suddivisa in tre fasi di durata estremamente diversa:

  • La prima fase: il Paleolitico o età della pietra antica che va da 2,5 milioni di anni fa fino diecimila anni fa. In questo periodo l’umanità vive allo stato nomade e inizia a sviluppare le prime tecnologie in pietra per dedicarsi alle attività di caccia e raccolta. Gli ominidi non avevano abitazioni fisse, essendo nomadi, ma utilizzavano ripari naturali, come grotte e a volte costruivano piccole capanne con ossa e pelli animali. Al Paleolitico risale anche il controllo del fuoco, utilizzato per cucinare, riscaldarsi, allontanare gli animali e illuminare;
  • Il Mesolitico (età della pietra di mezzo) è la seconda fase della Preistoria, che va dal 10.000 all'8000 a.C. In questo periodo vennero addomesticati i primi animali e si formarono i primi insediamenti, con capanne e villaggi. Anche le armi iniziano a perfezionarsi, si sviluppano armi da lancio e l’arco, che riducevano di gran lunga i rischi durante la caccia permettendone un utilizzo a distanza;
  • La terza fase è quella del Neolitico (età della pietra nuova – 8.000 a.C. – 3.500 a.C. circa) durante la quale ebbe luogo una vera e propria rivoluzione tecnologica, economica e sociale con l’introduzione dell’agricoltura (nel Vicino Oriente, in Cina e in Messico ciò avvenne attorno all’800 a.C.; in Europa attorno al 4 000 a.C.).
Per ulteriori approfondimenti sulle ere della Preistoria vedi qui
Preistoria: cosa significa e quali sono le sue caratteristiche articolo

La scoperta del fuoco: la prima grande rivoluzione

La scoperta del fuoco, o meglio la sua domesticazione, è stata una delle più grandi rivoluzioni della preistoria. Si pensa che l’uomo abbia imparato a controllare il fuoco in pieno Paleolitico (2,5 - 1,4 milioni di anni fa) ma le prime tracce a riguardo risalgono a 125.000 anni fa. Dapprima l’uomo iniziò a domesticare il fuoco, il che vuol dire che capì come mantenere acceso un fuoco derivante da un incendio naturale. Capì infatti che la luce e il calore prodotti potevano essere utili per cuocere piante e animali, tenere lontani i predatori, illuminare e lavorare utensili come ceramiche e argille. Successivamente, imparò ad accenderlo dal nulla, senza dipendere più dalla casualità naturale. Fu in questo momento che ne divenne totalmente padrone e che iniziarono i cambiamenti anche nel comportamento e nella dieta umana. Gli uomini preistorici cominciarono a vivere anche durante le ore notturne, e a cuocere il cibo, il che comportò miglioramenti anche in termini di salute: la carne cotta aveva un maggior apporto proteico, era più facilmente digeribile e riduceva enormemente il rischio di contrarre parassiti. Il fuoco venne anche utilizzato per disboscare i terreni e creare lo spazio necessario, ad esempio, per la coltivazione e l’allevamento. Le società ominidi che si dimostrarono capaci di dominare il fuoco, a lungo andare, ebbero maggiore possibilità di sopravvivenza rispetto a quelle che invece non sapevano farne uso. Questa prima grande rivoluzione comportò inoltre l’incremento demografico e l’espansione territoriale: fu dunque alla base dell’evoluzione umana.
Per ulteriori approfondimenti sulla scoperta del fuoco vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra Preistoria e Storia?
  2. La differenza principale risiede nell'invenzione della scrittura, che segna l'inizio della Storia. La Preistoria è il periodo precedente, studiato attraverso dati archeologici, paleontologici e antropologici.

  3. Come viene suddivisa cronologicamente la Preistoria?
  4. La Preistoria è suddivisa in tre fasi: il Paleolitico, il Mesolitico e il Neolitico, ciascuna caratterizzata da diversi sviluppi tecnologici e sociali.

  5. Quali sono le caratteristiche principali del Paleolitico?
  6. Durante il Paleolitico, l'umanità viveva in modo nomade, utilizzava ripari naturali e sviluppava le prime tecnologie in pietra. È anche il periodo in cui l'uomo ha iniziato a controllare il fuoco.

  7. Quali innovazioni caratterizzano il Neolitico?
  8. Il Neolitico è caratterizzato da una rivoluzione tecnologica, economica e sociale, con l'introduzione dell'agricoltura e la formazione di insediamenti stabili.

  9. Perché la scoperta del fuoco è considerata una grande rivoluzione nella Preistoria?
  10. La scoperta del fuoco ha permesso di cuocere il cibo, migliorare la salute, allontanare i predatori e lavorare utensili, contribuendo all'evoluzione umana e all'espansione territoriale.

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