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Concetti Chiave

  • Giulio Cesare fu assassinato il 15 marzo del 44 a.C. da un gruppo di congiurati, tra cui Bruto e Cassio, a causa del suo potere assoluto e le paure di un ritorno alla monarchia.
  • Il Secondo Triumvirato, un'alleanza ufficiale tra Ottaviano, Marco Antonio e Lepido, fu istituito nel 43 a.C. per governare i territori dell'impero romano dopo la morte di Cesare.
  • Lepido fu estromesso dal potere e Marco Antonio e Ottaviano si contesero il controllo dell'impero, culminando con la sconfitta di Antonio nella battaglia di Azio nel 31 a.C.
  • Ottaviano divenne il primo imperatore di Roma nel 27 a.C., con il titolo di Augusto, inaugurando un periodo di pace e stabilità noto come Pax Augustea.
  • Durante il suo regno, Augusto attuò riforme militari, sociali, politiche e territoriali, estendendo i confini dell'impero e centralizzando il potere.
In questo appunto si descrive l'assassinio di Giulio Cesare e il Secondo Triumvirato. La politica assolutistica di Giulio Cesare e il suo accentramento di potere nelle proprie mani provocò un forte scontento fra i senatori e i repubblicani, che temevano per Roma un ritorno alla monarchia.
Assassinio di Giulio Cesare e Secondo Triumvirato articolo

Indice

  1. Assassinio di Giulio Cesare: le Idi di marzo
  2. Il Secondo Triumvirato: Antonio, Ottaviano, Lepido
  3. Nasce l’Impero Romano: Ottaviano Augusto

Assassinio di Giulio Cesare: le Idi di marzo

Durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo, Cesare aveva sconfitto Pompeo, e perdonato però i suoi seguaci, i quali adesso, in segreto, organizzavano l’opposizione al dittatore. Un gruppo in particolare era accanitamente contrario alla politica di Cesare. Lo componevano Cassio Longino, Gaio Trebonio, ex pompeiani, e, fra gli altri, Marco Giunio Bruto, ex pompeiano anche lui, passato a Cesare, il quale lo considerava come un figliolo. Questo gruppo di congiurati (al quale i repubblicani e i senatori avevano assicurato appoggio politico ed economico) si fece carico dell’assassinio di Giulio Cesare, che avvenne il 15 marzo del 44 a.C., il giorno delle cosiddette Idi di marzo.
Subito dopo l’assassinio i congiurati percorsero Roma coi pugnali ancora grondanti sangue, gridando “Libertà! Il tiranno è morto!”. Ma il popolo si ribellò, guidato da Marco Antonio, un generale di Giulio Cesare, amico e fidato collaboratore del grande condottiero, ed Emilio Lepido, altro cesariano fedele. Bruto, Cassio e gli altri congiurati dovettero fuggire da Roma, mentre arrivava d’urgenza nella città il pronipote di Cesare, Gaio Ottavio, un giovane che all’epoca aveva solo diciannove anni, ma che già in diverse occasioni si era dimostrato assai abile e intelligente. Ottavio assunse il nome di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, convocò i soldati e i collaboratori del prozio e si presentò ad essi come legittimo discendente di Cesare. Del resto, lo stesso Cesare lo aveva designato come tale nel suo testamento, che venne letto durante i suoi funerali da Marco Antonio, che anche aspirava a prendere il posto del defunto dittatore.
Per ulteriori approfondimenti sulla figura di Giulio Cesare vedi qui

Il Secondo Triumvirato: Antonio, Ottaviano, Lepido

Alla morte di Cesare occorreva capire le sorti della Repubblica romana e designare dei successori. I tre personaggi a lui più vicino, Ottaviano Augusto, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido cercarono di giungere ad un accordo: si arrivò così a stipulare un’alleanza, passata alla storia come il Secondo Triumvirato (43 a.C.). L’alleanza, a differenza di quanto era accaduto nel Primo Triumvirato, aveva carattere ufficiale e venne riconosciuta con una legge. L’accordo prevedeva una suddivisione dei territori da governare tra i tre firmatari:

  • A Ottaviano Augusto spettò l’Occidente;
  • A Marco Antonio l’Oriente;
  • A Marco Emilio Lepido l’Africa.

Successivamente a questa spartizione però, Lepido venne estromesso dal potere sull’Africa e nominato Pontefice massimo. Il suo territorio venne acquisito da Marco Antonio, che estese il suo potere e governò anche sull’Egitto, dove sposò la regina Cleopatra. A questo punto a contendersi i territori dell’Impero erano rimasti Ottaviano Augusto e Marco Antonio, tra i quali nacque una forte rivalità: entrambi, infatti, aspiravano a diventare l’unico successore di Cesare. La questione si risolse nel 31 a.C. quando il primo sconfisse il secondo nella battaglia navale di Azio. A seguito di tale sconfitta, Marco Antonio e Cleopatra si suicidarono, per non finire in mano nemica.
Per ulteriori approfondimenti sul Secondo Triumvirato vedi qui
Assassinio di Giulio Cesare e Secondo Triumvirato articolo

Nasce l’Impero Romano: Ottaviano Augusto

Sconfitto Marco Antonio ed eliminati tutti i rivali, Ottaviano divenne l’unico pretendente al comando di Roma e ne divenne il primo imperatore: era il 27 a.C. e il Senato gli attribuì il titolo di “Augusto”, cioè degno di venerazione. Il governo di Augusto durò oltre quaranta anni (27 a.C. – 14 d.C.) e fu caratterizzato da un periodo di pace e stabilità per Roma. Nel 9 a.C. infatti inaugurò anche l’Ara Pacis (Altare della Pace) proprio per celebrare questo periodo di prosperità e pace. Inoltre il suo governo fu caratterizzato dall’attuazione di numerose riforme:

  • Militari: assicurò uno stipendio ai soldati insieme a parte del bottino di guerra e terre per i veterani;
  • Sociali: regalò province e titoli nobiliari ai senatori; distribuì cibo al popolo; permise anche agli schiavi di arricchirsi e fare impresa;
  • Politiche: il Senato perde il suo potere, ha semplicemente un ruolo amministrativo perché il potere legislativo è accentrato nelle mani di Ottaviano;
  • Territoriali: Augusto estese i confini dell’Impero Romano a nord e a est e divise le province in senatorie (territori sicuri e longevi che venivano affidati ai proconsoli), imperiali (erano invece nuovi territori, meno affidabili, controllati stabilmente dall’esercito e governati da funzionari sotto il controllo dell’impero).

Alla morte di Ottaviano Augusto (14 d.C.) che si spense pronunciando la storica frase “Acta est fabula. Plaudite!”, “La commedia è finita, ora applaudite“, lo successe il suo figlio adottivo Tiberio, membro della gens Claudia, che governerà Roma dal 14 d.C. fino al 37 d.C.: nacque da qui l’uso di affidare la successione imperiale ai membri della propria famiglia.
Per ulteriori approfondimenti sulla Pax Augustea vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali dell'assassinio di Giulio Cesare?
  2. L'assassinio di Giulio Cesare fu causato dalla sua politica assolutistica e dall'accentramento del potere, che provocarono scontento tra i senatori e i repubblicani, timorosi di un ritorno alla monarchia.

  3. Chi erano i principali congiurati coinvolti nell'assassinio di Cesare?
  4. I principali congiurati erano Cassio Longino, Gaio Trebonio e Marco Giunio Bruto, supportati politicamente ed economicamente dai repubblicani e senatori.

  5. Come si formò il Secondo Triumvirato e quali furono le sue conseguenze?
  6. Il Secondo Triumvirato si formò con un'alleanza ufficiale tra Ottaviano Augusto, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido, che si divisero i territori da governare, ma successivamente Lepido fu estromesso e la rivalità tra Ottaviano e Antonio portò alla battaglia di Azio.

  7. Quali furono le principali riforme attuate da Ottaviano Augusto durante il suo governo?
  8. Ottaviano Augusto attuò riforme militari, sociali, politiche e territoriali, assicurando stipendi ai soldati, distribuendo cibo al popolo, accentrando il potere legislativo e estendendo i confini dell'Impero Romano.

  9. Cosa accadde alla morte di Ottaviano Augusto e quale fu il suo impatto sulla successione imperiale?
  10. Alla morte di Ottaviano Augusto, il suo figlio adottivo Tiberio divenne imperatore, inaugurando l'uso di affidare la successione imperiale ai membri della propria famiglia.

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