Concetti Chiave
- Mahatma Gandhi nacque il 2 ottobre 1869 in India, appartenente a una casta privilegiata, e condannò i matrimoni combinati dopo aver vissuto un tale matrimonio in gioventù.
- Durante il suo soggiorno in Sudafrica, Gandhi sperimentò il razzismo e il pregiudizio, avviando proteste e petizioni per combattere la discriminazione degli indiani.
- Fondò il Natal Indian Congress nel 1893 per garantire una rappresentanza politica agli indiani in Sudafrica, diventando una figura di spicco nella lotta per i diritti civili.
- Tornato in India nel 1914, promosse la disobbedienza civile, con il termine "satyagraha", opponendosi alle leggi razziali britanniche senza ricorrere alla violenza.
- Gandhi ispirò movimenti di difesa dei diritti civili e figure storiche come Martin Luther King e Nelson Mandela, diffondendo ideali pacifisti in Europa e oltre.

Indice
Mahatma Gandhi: vita e ideali
Gandhi nasce il 2 ottobre 1869 a Porbandar, in India.
La sua famiglia appartiene alla comunità modh, un gruppo tradizionalmente dedito al commercio, quindi facente parte di una casta ricca e privilegiata. Durante gli anni scolastici Gandhi è uno studente nella media. All’età di tredici anni, nel 1882, egli si sposa, con un matrimonio combinato, con Kastürbā. Insieme i due avranno cinque figli (di cui uno morto pochi giorni dopo la nascita). In età adulta egli condannerà l’uso dei matrimoni combinati, che definisce crudele. All'età di diciassette anni, dopo la morte del padre, egli parte per studiare da avvocato presso lo University College di Londra, disobbedendo al capo della sua comunità che lo definirà “fuori casta” (a Londra era infatti impossibile rispettare le suddivisioni di casta). In questo periodo egli si adatta in una certa misura alle abitudini inglesi, vestendosi e cercando di vivere come un gentleman. Quando finalmente torna in India, il 12 giugno del 1891 scopre della morte di sua madre. Grazie all’aiuto di suo fratello viene riammesso nella propria casta e inizia così la sua esperienza nell’avvocatura in India. Due anni dopo, la ditta Dada Abdullah & C., per cui lavora, lo incarica di difendere una causa in Sudafrica. Egli accetta e si trasferisce lì per seguirne gli sviluppi.
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Il suo attivismo e l’esperienza in Sudafrica
In Sudafrica Gandhi entra in contatto diretto con le discriminazioni dell'apartheid (segregazione dei neri), e, soprattutto, sperimenta sulla propria pelle il pregiudizio razziale e le condizioni di schiavitù nelle quali sono costretti a vivere i suoi connazionali lì residenti. Questa situazione lo segna profondamente e darà il via ad un'evoluzione interiore determinante. Avendo in questi anni fatto esperienza diretta dell'intolleranza, del razzismo, dei pregiudizi e dell'ingiustizia verso gli indiani in Sudafrica, Gandhi comincia a riflettere sullo stato del suo popolo e sul proprio posto nella società. Si attiva per portare avanti una serie di proteste e petizioni pensate per sensibilizzare e porre fine ai soprusi che i suoi compatrioti che vivono nello Stato sudafricano sono costretti a subire. È l’inizio di una lunga carriera che lo porterà a divenire uno dei personaggi più conosciuti e ammirati di tutto il mondo per il suo impegno a favore dei diritti umani e civili del suo popolo. Comincia ad acquisire pian piano più sicurezza e ad ottenere riconoscibilità grazie anche alle sue proteste radicali: pratica il digiuno e smette di consumare latte, si taglia da solo i capelli e si mette a pulire le latrine, attività che in India era riservata alla casta degli intoccabili paria, che Gandhi chiamava harijan, figli di Hari (Dio). Una volta terminato il suo contratto in Sudafrica egli sta per rientrare in India, ma viene a sapere che il governo di Natal, la città in cui egli viveva in quegli anni, sta per far approvare una legge che nega il diritto di voto agli indiani. I suoi connazionali gli chiedono di rimanere a difenderli e lui, nel 1893 fonda il Natal Indian Congress, con il quale garantisce una forza politica agli indiani in Sudafrica. Negli anni successivi egli continua a portare avanti le sue lotte e proteste tra Sudafrica e India. Ma la situazione, specialmente nel primo stato, fatica a migliorare.
Per ulteriori approfondimenti sull’apartheid vedi qui
La lotta per l’indipendenza dell’India
Rientrato in India definitivamente nel 1914, egli invita i suoi seguaci e connazionali a sfidare le diverse leggi razziali in atto e ad essere pronti a subire le punizioni previste, senza ricorrere alla violenza. Inizia uno sfrenato boicottaggio verso l’Impero britannico che continuava a manifestare il proprio dominio e a sottomettere gli indiani. Migliaia di indiani, nella lotta che porterà avanti per sette anni, vengono imprigionati e frustati; molti di essi vengono addirittura uccisi. In seguito la metodologia di lotta utilizzata in quella occasione venne chiamata con un nuovo vocabolo coniato tramite un concorso su Indian opinion: “satyagraha”, che indica la disobbedienza civile. Ormai erano chiari gli ideali e gli intenti di Gandhi: la disobbedienza civile, sì, ma senza mai ricorrere alla violenza. Egli infatti ripudiava la violenza come strumento per risolvere i conflitti politici. In seguito, questi stessi ideali si diffusero in Europa; una Europa più civilizzata dell’India, più industrializzata e con una più vasta diffusione della cultura, ma devastata dalla Prima Guerra Mondiale; così si diffusero le correnti di pensiero pacifiste contro la guerra e la violenza. Con le sue azioni, Gandhi ha ispirato molti movimenti di difesa dei diritti civili e grandi personalità quali Martin Luther King, Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi.
Per ulteriori approfondimenti sulla nonviolenza vedi qui
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i primi anni di vita di Gandhi e come hanno influenzato i suoi ideali?
- Come ha iniziato Gandhi il suo attivismo in Sudafrica?
- Qual è stato il ruolo di Gandhi nella lotta per l'indipendenza dell'India?
- Quali metodi di protesta ha utilizzato Gandhi per promuovere i suoi ideali?
- Quali figure storiche sono state ispirate dagli ideali di Gandhi?
Gandhi è nato il 2 ottobre 1869 a Porbandar, in India, in una famiglia della casta modh. Durante la sua giovinezza, ha vissuto esperienze che lo hanno portato a condannare i matrimoni combinati e a disobbedire alle norme di casta, influenzando i suoi ideali di giustizia e uguaglianza.
In Sudafrica, Gandhi ha sperimentato direttamente la discriminazione razziale e l'apartheid, il che lo ha spinto a riflettere sullo stato del suo popolo e a iniziare una serie di proteste e petizioni per difendere i diritti degli indiani, fondando il Natal Indian Congress nel 1893.
Tornato in India nel 1914, Gandhi ha guidato un movimento di disobbedienza civile contro le leggi razziali britanniche, promuovendo il "satyagraha", una forma di protesta non violenta che ha ispirato movimenti di difesa dei diritti civili in tutto il mondo.
Gandhi ha utilizzato metodi di protesta non violenti come il digiuno, il boicottaggio e la disobbedienza civile, rifiutando la violenza come mezzo per risolvere i conflitti politici e ispirando movimenti pacifisti in Europa e altrove.
Gli ideali di Gandhi hanno ispirato figure storiche come Martin Luther King, Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi, che hanno adottato la nonviolenza come strumento per promuovere i diritti civili e la giustizia sociale.