Concetti Chiave
- I cavalieri medievali iniziarono a combattere a cavallo dall'VIII secolo grazie all'introduzione della staffa, che garantiva stabilità e sicurezza.
- La cavalleria si evolse in un rango sociale durante il XII secolo, con distinzione tra cavalieri nobili e gregarii, e la formazione di ordini cavallereschi collegati alla Chiesa.
- Il percorso per diventare cavaliere iniziava all'età di sette anni come paggi, apprendendo le arti militari e le virtù cavalleresche nelle scuole di cavalleria.
- Le armature dei cavalieri includevano cotte di maglia metallica e scudi, mentre l'abbigliamento cavalleresco comprendeva cappe e mantelli nobiliari.
- I cavalieri medievali furono protagonisti di numerosi generi letterari, tra cui il romanzo cavalleresco, con celebri figure come Re Artù e i suoi cavalieri.

Il cavaliere medievale
I primi a schierare un esercito composto da una consistente fanteria furono i Franchi, chi marciava in battaglia a cavallo faceva parte, ovviamente della media nobiltà, gli altri soldati semplici marciavano a piedi, in questo periodo chi marciava a cavallo, scendeva poi dal cavallo per combattere.
È solo dall’ VIII secolo che i cavalieri iniziarono a rimanere in groppa ai cavalli per combattere, questo avvenne perché in quel periodo giunse dall’Asia la staffa, componente della sella in cui i cavalieri posso tenere i piedi fermi e quindi avere una seduta più stabile, e soprattutto rendeva più difficile l’essere sbalzati dal cavallo. I protagonisti di questa trasformazione furono i popoli nomadi germanici, i quali, a differenza dei Romani, erano eccellenti cavallerizzi. Nei tre secoli successivi, i soldati a cavallo divennero professionisti della guerra legati da un vincolo di fedeltà al loro signore. Nelle cariche a cavallo, il cavaliere reggeva una robusta lancia lunga tre o quattro metri. Per reggere l’inevitabile contraccolpo, veniva appoggiata a una sporgenza della corazza detta “resta“. Dopo l’urto della prima carica, il cavaliere impugnava solitamente una pesante spada, ma anche (allo scopo di sfondare le armature nemiche) una ascia o una mazza ferrata formata da una testa di ferro (a volte chiodata) montata su un manico di legno. Durante il XII secolo la cavalleria divenne a tutti gli effetti un rango sociale, venivano, però, distinti i Cavalieri nobili da quelli non nobili detti gregarii, e dato che il termine milites, cavaliere, indicava il rango sociale, per i militari del cavalleggero si iniziò a usare il termine uomo in armi, solo che non tutti andavano in combattimento a cavallo, c’erano infatti anche gli uomini d’armi a piedi. I cavalieri medievali si dividevano in ordini, i primi ordini furono quelli dei Cavalieri Ospitalieri e del Santo Sepolcro, costituiti in occasione della prima crociata che si tenne nel 1099, successivamente vennero costituiti i Cavalieri di San Lazzaro, i più noti cavalieri dei Templari, che ancora oggi sono fonte di moltissime leggende e miti. Essendo collegati alla chiesa nel momento della loro fondazione nascono come ordini monastici, e i cavalieri, inizialmente dovevano agire solo come protettori dei pellegrini che si dirigevano in terra santa, i crociati però nel giro di un secolo riuscirono a conquistare la terra santa e a divenire ordini cavallereschi prestigiosi.
per un ulteriore approfondimento sui cavalieri medievali vedi anche qua
Come si diventava cavalieri
Era necessario seguire un percorso lungo ed elaborato. Così, all’età di sette anni, i figli di cavalieri e i figli cadetti dei feudatari (cioè coloro che non ereditavano il feudo in quanto non primogeniti) diventavano paggi, svolgevano cioè servizi domestici per i signori e per le dame di corte e cominciavano ad apprendere l’arte militare e le virtù cavalleresche nelle «scuole di cavalleria
Le armature e le armi dei cavalieriProteggevano dai colpi nemici mediante lo scudo, solitamente di forma tonda, ma anche a goccia, secondo l’uso normanno, e l’armatura, prima in cuoio e poi in metallo.
L’armatura in metallo era detta cotta, una tunica a maglie di ferro lunga fino a metà coscia e dotata di maniche
Abbigliamento femminile: Il bliaut consisteva in una voluminosa tunica, spesso realizzata con più strati la cui gonna, spesso drappeggiata a pieghe, cominciava subito sotto l'addome. Le maniche erano l'elemento che rendeva il bliaut immediatamente riconoscibile rispetto ad altri abiti simili indossati dalle donne nel Medioevo.
Abbigliamento maschile “cavalleresco”: Nella sua forma originaria la cappa era un ampio mantello privo di maniche, dotato di cappuccio, in grado di coprire tutta la persona.
La Cappa, tanto quanto altre tipologie di soprabito portate dagli alti ordini sociali feudali quali l'almuzia o il piviale, fu evoluzione "nobiliare" di un indumento da lavoro, il capperone bassomedievale. Nello specifico, la cappa fu l'indumento destinato dai bellatores, cioè a quella classe sociale da cui emerse la successiva nobiltà europea "di spada".
per un ulteriore approfondimento sull'investitura dei cavalieri vedi anche qua
I cavalieri medievali nella letteratura
In moltissima letteratura medievale vediamo come protagonisti proprio i cavalieri, a loro viene dedicato il genere detto proprio cavalleresco. Il romanzo cavalleresco poteva essere scritto in prosa come Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes o in versi come avviene con la Chanson de Roland, uno dei principali protagonisti del genere cavalleresco è Re Artù e i suoi cavalieri, dalla sua storia traggono spunto moltissime opere cavalleresche. Nel rinascimento a prendere il posto del cavaliere è il cortigiano, l’uomo di corte, che come il cavaliere medievale porta con se i valori di cortesia e coraggio. Importante ricordare anche quelle opere che i cavalieri li sbeffeggiano come il Morgante di Luigi Pulci.
per un ulteriore approfondimento sul poema cavalleresco vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Come si è evoluta la figura del cavaliere medievale nel tempo?
- Qual era il percorso per diventare cavaliere nel medioevo?
- Quali erano le principali armi e armature utilizzate dai cavalieri medievali?
- Quali sono alcuni degli ordini cavallereschi più noti del medioevo?
- Come sono rappresentati i cavalieri medievali nella letteratura?
La figura del cavaliere medievale si è evoluta a partire dall'VIII secolo, quando i cavalieri iniziarono a combattere a cavallo grazie all'introduzione della staffa. Nei secoli successivi, divennero professionisti della guerra legati da un vincolo di fedeltà al loro signore.
Per diventare cavaliere, era necessario seguire un percorso lungo ed elaborato che iniziava all'età di sette anni, quando i figli di cavalieri e i figli cadetti dei feudatari diventavano paggi e iniziavano ad apprendere l'arte militare e le virtù cavalleresche.
I cavalieri medievali utilizzavano una robusta lancia per le cariche a cavallo e, dopo l'urto, impugnavano una pesante spada, un'ascia o una mazza ferrata. Le armature erano inizialmente in cuoio e poi in metallo, con la cotta a maglie di ferro come protezione principale.
Tra gli ordini cavallereschi più noti del medioevo ci sono i Cavalieri Ospitalieri, i Cavalieri del Santo Sepolcro, i Cavalieri di San Lazzaro e i Cavalieri Templari, che inizialmente agivano come protettori dei pellegrini in Terra Santa.
I cavalieri medievali sono protagonisti di molte opere letterarie del genere cavalleresco, come il "Don Chisciotte della Mancia" di Miguel de Cervantes e la "Chanson de Roland". Re Artù e i suoi cavalieri sono figure centrali in molte di queste opere.