Concetti Chiave
- Simone Veil, sopravvissuta ad Auschwitz, è stata una figura chiave nella politica francese e un'icona dei diritti delle donne.
- Ha ricoperto il ruolo di Ministro della Sanità Pubblica, promuovendo la liberalizzazione della contraccezione e la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza.
- Prima presidente donna del Parlamento europeo, ha sostenuto l'idea di integrazione europea e guidato liste elettorali pro-europee.
- Veil è stata una memoria vivente della Shoah e ha sostenuto il riconoscimento della Francia nella deportazione degli ebrei.
- Nel 2018, è stata sepolta nel Pantheon come quinta donna, celebrata per il suo impegno politico e sociale.
Simone Veil (cognome da nubile Jacob) è stata una politica francese. Prima di tutto, non deve essere confusa con Simone Weil, una filosofa, nata nel 1909.
Nata a Nizza nel 1927, è sopravvissuta, con la sorella, alla deportazione ad Auschwitz nel 1944, in quanto ebrea. Dopo aver studiato legge, divenne magistrato nel dopoguerra; in particolare, fu assegnata all'amministrazione carceraria.
Carriera politica e leggi
Nel 1969 entrò a far parte del gabinetto di René Pleven, Guardasigilli del governo Chaban-Delmas, ed entrò in politica de facto quando divenne Ministro della Sanità Pubblica sotto Valéry Giscard d'Estaing, nei governi Chirac e Barre (dal 1974 al 1979), funzione che ricoprì con quella di responsabile della Previdenza Sociale, poi con quella della Famiglia. Fu allora attraverso la sua azione a favore della liberalizzazione dell'accesso alla contraccezione e soprattutto con la sua lotta per far votare ai parlamentari ostili la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza (commutata sotto il nome di legge sul velo, 1975) che divenne nota e durevolmente apprezzata dal pubblico.
Impegno europeo e sociale
Incaricata dal presidente Giscard d'Estaing di guidare la lista UDF alle prime elezioni europee a suffragio universale, Simone Veil entrò nel Parlamento di Strasburgo di cui detenne, simbolicamente, come donna ed ex deportata, la presidenza fino al 1982. Convinta pro-europea, è stata nuovamente impegnata nel 1984, assumendo la direzione di una lista sindacale RPR-UDF, poi guidando quella del Centro (un gruppo dissidente dell'UDF) nel 1989.
Durante il governo Balladur, mostrò una presenza indipendente e popolare, fu Ministro degli Affari Sociali, della Salute e della Città, con il grado di Ministro di Stato (concesso per la prima volta a una donna); sostenne Balladur durante la campagna presidenziale del 1995.
Presidente dell'Alto Consiglio per l'Integrazione dal 1997 al 1998, nei due anni successivi, Simone Veil ha poi fatto parte del Consiglio Costituzionale. Ha sostenuto il progetto di Costituzione europea sottoposto a referendum nel maggio 2005 e, una volta terminato il suo mandato, si è dichiarata a favore di Nicolas Sarkozy, nonostante le loro divergenze di opinione sulla questione dell'immigrazione, durante le elezioni presidenziali del 2007.
Nel Pantheon, ha reso omaggio ai Giusti di Francia insieme al Presidente della Repubblica Jacques Chirac. La sua autobiografia, pubblicata lo stesso anno, si intitola Il 1° luglio 2018, Simone Veil è stata sepolta nel Pantheon accanto a suo marito Antoine. È la quinta donna a riposare nel Pantheon. Fra di esse c’è anche Marie Curie.
Memoria e diritti delle donne
Simone Veil costituisce, innanzitutto, la Memoria della Shoah oltre ad essere un’icona della lotta per i diritti delle donne, un aspetto, quest’ultimo che ha fortemente segnato la politica francese. Per tutta la sua vita, essa ha operato in continuazione per mantenere viva la memoria del genocidio degli ebrei. Divenuta presidente onorario della Fondazione per la memoria della Shoah, con emozione, nel 1995, si è espressa a favore del “gesto di verità” di Jacques Chirac che, per la prima volta ha riconosciuto la responsabilità della Francia nella deportazione degli Ebrei. Molto carismatica e popolare, si è impegnata in lotte emblematiche per tutta la vita su due fronti: il progresso dell'aborto (interruzione volontaria di gravidanza = IVG) e la lotta per l'idea europea. Dell'aborto, ha detto: "Nessuna donna ha un cuore allegro per abortire. Basta ascoltare le donne. È sempre un dramma e rimarrà sempre un dramma". Fino alla legge che porta il suo nome, abortire senza un motivo medico costituiva un delitto. Fu, comunque, necessaria, una grande mobilitazione delle donne affinché la legge Veil trovasse veramente applicazione.
Domande da interrogazione
- Chi era Simone Veil e quale fu il suo contributo principale alla politica francese?
- Quali furono i ruoli politici più significativi ricoperti da Simone Veil?
- Quali furono i principi ispiratori della lotta politica di Simone Veil?
- Come ha contribuito Simone Veil alla memoria della Shoah?
- Qual è l'importanza della legge Veil e quale fu la sua opinione sull'aborto?
Simone Veil era una politica francese, sopravvissuta all'Olocausto, nota per la sua lotta per i diritti delle donne, in particolare per la liberalizzazione dell'accesso alla contraccezione e la legge sull'interruzione volontaria di gravidanza.
Simone Veil fu Ministro della Sanità Pubblica, Presidente del Parlamento Europeo, e Ministro degli Affari Sociali, della Salute e della Città, tra altri incarichi di rilievo.
I principi ispiratori di Simone Veil includevano la memoria della Shoah e la lotta per i diritti delle donne, nonché il suo impegno per l'idea europea.
Simone Veil ha mantenuto viva la memoria del genocidio degli ebrei, diventando presidente onorario della Fondazione per la memoria della Shoah e sostenendo il riconoscimento della responsabilità della Francia nella deportazione degli Ebrei.
La legge Veil ha legalizzato l'interruzione volontaria di gravidanza in Francia. Simone Veil ha affermato che l'aborto è sempre un dramma, sottolineando la necessità di ascoltare le donne e riconoscere la complessità della decisione.