Concetti Chiave
- Nel dicembre 2013, il presidente ucraino Yanukovich firma un accordo di alleanza con la Russia, scatenando proteste a causa del rifiuto di un patto con l'UE.
- Le leggi anti-protesta approvate a gennaio 2014 in Ucraina portano a scontri tra manifestanti e polizia, con reazioni internazionali di sanzioni contro il governo di Kiev.
- Nel marzo 2014, la Crimea tiene un referendum per l'annessione alla Russia, dichiarato illegale da Stati Uniti e UE, portando a sanzioni contro Russia e Ucraina.
- Le proteste e il movimento separatista nell'Est ucraino, culminano con l'autoproclamazione delle Repubbliche di Donetsk e Luhansk nel maggio 2014.
- La crisi nell'Ucraina orientale continua con scontri e accuse internazionali, mentre Poroshenko vince le elezioni presidenziali e propone un piano di pace nel giugno 2014.
Indice
Accordi e tensioni iniziali
Dicembre 2013
Il presidente Yanukovich firma, dopo aver rifiutato di siglare l’alleanza commerciale con la comunità europea, un patto di alleanza con la Russia. L’accordo prevedeva l’abbassamento del prezzo del gas e 15 miliardi di dollari di azioni ucraine.
Proteste e leggi anti-manifestazione
Gennaio 2014
Dato che le proteste scoppiate a Madain (piazza indipendenza) continuano, il parlamento ucraino approva le leggi anti protesta che prevedono sanzioni per i manifestanti fino a 5 anni di carcerazione.
Il presidente propone a uno dei leader dell’opposizione di diventare premier ma esso rifiuta.
Putin sospende l’ attuazione del piano firmato con Yanukovich mentre USA e UE prendono in considerazione l’idea di sanzioni nei confronti del governo di Kiev.
Scontri e tregua in Ucraina
Febbraio 2014
Vengono scarcerati e messi agli arresti domiciliari 234 manifestanti che erano stati arrestati in base al decreto anti protesta.
Il governo richiede che vengano abbandonati gli edifici occupati dai manifestanti per concedere loro la libertà.
I dimostranti scesi in piazza per il rifiuto del governo di modificare la costituzione si scontrano con la polizia ucraina la quale verrà poi accusata di aver utilizzato armi caricate con proiettili convenzionali contro i manifestanti.
Yanukovich concede una tregua ai manifestanti e sostituisce il ministro della difesa, inoltre introduce le leggi marziali senza l’approvazione del parlamento ucraino.
Riprendono gli scontri in piazza indipendenza provocando morti e feriti.
Yanukovich raggiunge un accordo con i manifestanti, sotto la supervisione dell’ UE e della Russia che prevede elezioni anticipate, formazione di un governo di coalizione in attesa del voto e riforma costituzionale per tornare alla Carta del 2004.
Vengono fissate le presidenziali per il 25 maggio 2014.
Crisi in Crimea e reazioni internazionali
Marzo 2014
Il ministro della difesa ucraina lancia l’ allarme dichiarando che sono presenti in Crimea oltre 6000 soldati russi.
A questo punto interviene Obama che telefona a Putin e comunica che non sarà tollerato nessun intervento russo.
Si tiene in Crimea il referendum per l’indipendenza da Kiev e l’annessione alla Federazione Russa. Il referendum si conclude con il 95,6% di voti a favore.
Il risultato del referendum viene dichiarato illegale da Stati Uniti ed Unione Europea. Gi Usa affermano che il mondo non riconoscerà il voto che si è svolto sotto «minacce di violenza e intimidazioni da un intervento russo che viola le leggi internazionali».
Putin emana un decreto che afferma che la Russia riconosce la Crimea come stato indipendente e sovrano.
UE, USA, Canada e Australia introducono sanzioni nei confronti di Russia e Ucraina.
Ribellioni nell'Est ucraino
Aprile 2014
Viene approvato un piano di riforma costituzionale per permettere l’elezione dei governatori locali, al momento nominati dal presidente.
Nei primi giorni di aprile scoppiano proteste nell’Est ucraino.
Sull’onda dell’indipendenza della Crimea, separatisti filo-russi chiedono la secessione da Kiev e l’annessione alla Federazione russa di alcune cittadine dell’Est.
Viene proclamata la Repubblica di Donetsk.
I separatisti filo-russi occupano il municipio di Donetsk. La cittadina dell’Est ucraino diventerà insieme a Sloviansk l’epicentro della ribellione contro il governo di Kiev.
I servizi di sicurezza ucraini intercettano gli ordini di alcuni comandanti russi che hanno dato ai separatisti l’ordine di «sparare per uccidere». Il premier ucraino Arseni Yatsenyuk accusa Putin di «sostenere i terroristi» nell’est del Paese.
Gran parte della popolazione locale si schiera con i separatisti, mentre i soldati ucraini ricevono da Kiev l’ordine di non sparare sui civili.
Referendum e elezioni presidenziali
Maggio 2014
I soldati ucraini riescono a riconquistare il municipio di Mariupol dopo duri scontri con i ribelli.
Nelle città occupate della regione di Donetsk e di Luhansk, Est Ucraina, si tiene il referendum per la secessione dall’Ucraina e per la creazione di uno stato semi-indipendente dal governo centrale di Kiev. Il referendum è dichiarato "illegale" da Kiev e dalle potenze occidentali. In settimana Vladimir Putin chiede ai separatisti dell’Est ucraino di posticipare la data dell’appuntamento elettorale. La decisione dei filo-russi è quella di andare comunque al voto.
L’89,07% ha votato a favore dell’indipendenza dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk. Nella regione di Luhansk, invece, il 96% degli elettori «ha votato a favore della federalizzazione della regione. Si attende la presa di posizione di Mosca. Potrebbe accogliere il voto delle due repubbliche come fatto con la Crimea e deciderne l’annessione alla Federazione russa.
Si tengono in tutto il Paese le elezioni Presidenziali.
Petro Poroshenko vince con oltre il 55% dei voti.
Yulia Tymoshenko, la leader della Rivoluzione arancione del 2004, ottiene solo il 12% dei voti.
Piano di pace e incidenti aerei
Giugno 2014
Petro Poroshenko annuncia un piano di pace in 14 punti per la soluzione della crisi politico-militare in corso nell’est del Paese.
Lo stesso giorno, il presidente ucraino annuncia un cessate il fuoco da parte ucraina nell’Est del Paese per sette giorni.
Luglio 2014
Il volo della Malaysian Airlines MH17, in viaggio da Amsterdam a Kuala Lumpur, viene abbattuto mentre volava sopra il territorio Ucraino.
La colpa viene addossata ai ribelli filo russi.
L’Europa e gli Stati Uniti annunciano un terzo round di sanzioni contro la Russia, accusata di aver loro fornito le armi.
Sanzioni e crisi umanitaria
Agosto 2014
Le forze ucraine accerchiano la città di Lugansk.
I rifornimenti di energia e di acqua della città scarseggiano e mentre, negli stessi giorni si verificano nuovi scontri a Donetsk; In un reportage delle Nazioni Unite SI dichiara che ogni giorno oltre mille civili abbandonano l’area.
Domande da interrogazione
- Quali eventi hanno portato alla firma del patto di alleanza tra Yanukovich e la Russia nel dicembre 2013?
- Come ha reagito il governo ucraino alle proteste scoppiate a gennaio 2014?
- Quali furono le conseguenze del referendum in Crimea nel marzo 2014?
- Quali sviluppi si sono verificati nell'Est Ucraina nell'aprile 2014?
- Quali furono i risultati delle elezioni presidenziali ucraine nel maggio 2014?
Yanukovich ha firmato un patto di alleanza con la Russia dopo aver rifiutato un'alleanza commerciale con la comunità europea, che includeva l'abbassamento del prezzo del gas e 15 miliardi di dollari in azioni ucraine.
Il parlamento ucraino ha approvato leggi anti-protesta che prevedevano sanzioni fino a 5 anni di carcerazione per i manifestanti, mentre il presidente Yanukovich ha proposto a un leader dell'opposizione di diventare premier, proposta che è stata rifiutata.
Il referendum in Crimea ha visto il 95,6% dei voti a favore dell'annessione alla Federazione Russa, ma è stato dichiarato illegale da Stati Uniti e Unione Europea, che hanno introdotto sanzioni contro Russia e Ucraina.
Nell'aprile 2014, proteste sono scoppiate nell'Est Ucraina con separatisti filo-russi che chiedevano la secessione da Kiev. È stata proclamata la Repubblica di Donetsk e i separatisti hanno occupato il municipio di Donetsk.
Petro Poroshenko ha vinto le elezioni presidenziali con oltre il 55% dei voti, mentre Yulia Tymoshenko ha ottenuto solo il 12% dei voti.