Concetti Chiave
- Le truppe franco-piemontesi vinsero contro gli austriaci nelle battaglie di Magenta e Solferino, ma la guerra si concluse con l'armistizio di Villafranca.
- Napoleone III firmò unilateralmente l'armistizio con l'Austria, cedendo la Lombardia alla Francia, che la trasferì al Regno di Sardegna.
- Nonostante l'armistizio, le insurrezioni popolari in Italia portarono alla formazione di governi provvisori e all'annessione al Regno di Sardegna.
- Cavour tornò al governo nel 1860, negoziando con Napoleone III per garantire le annessioni in cambio di Nizza e Savoia.
- Garibaldi divenne una figura leggendaria grazie alle sue imprese e alla spedizione dei Mille, influenzando il movimento per l'Unità d'Italia.
Indice
Conquiste di Garibaldi
Dopo che Garibaldi ebbe conquistato Varese e Como, le truppe franco-piemontesi sconfissero quelle austriache il 4 giugno 1859 a Magenta e poi il 24 giugno a Solferino e a San Martino, a sud del lago di Garda.
Armistizio di Villafranca
Ma a questo punto Napoleone III pose termine alla guerra: senza neppure avvertire l'alleato, firmò l'11 luglio con gli austriaci l'armistizio di Villafranca, in base al quale l'Austria cedeva la Lombardia alla Francia, che a sua volta la "donava" al Regno di Sardegna. Cavour, indignato per quello che giudicò un tradimento, si dimise.
Ragioni della fine della guerra
Le ragioni che avevano spinto Napoleone a porre fine alla guerra erano diverse: la vittoria di Solferino era costata migliaia di morti e un'epidemia era scoppiata tra le truppe francesi; la Prussia, preoccupata di un'eccessiva espansione dell'influenza francese, minacciava di allearsi con l'Austria e attaccare la Francia; l'opinione pubblica francese premeva per una conclusione della guerra, impressionata dai costi umani e finanziari.
Processo di unificazione nazionale
Il "tradimento" di Napoleone III non frenò il processo di unificazione nazionale che si era ormai spinto molto avanti. Immediatamente dopo la battaglia di Magenta, il popolo era insorto cacciando i governatori in Toscana, nei Ducati di Parma e Modena e nelle Legazioni pontificie emiliano-romagnole di Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì, le più insofferenti al dominio clericale. Si erano formati governi provvisori, controllati dai moderati della Società nazionale italiana, che avevano cosituito degli eserciti posti sotto il comando di Garibaldi. Furono quindi elette assemblee che votarono in favore dell'annessione al Regno di Sardegna.
Ritorno di Cavour al governo
Cavour, di fronte a questo nuovo e dinamico quadro politico, nel gennaio 1860 accettò di tornare al governo, e chiese e ottenne da Napoleone III l'impegno a non ostacolare le annessioni, in cambio, ancora una volta, di Nizza e della Savoia (in precedenza la Francia aveva rinunciato a questi due compensi territoriali, non avendo rispettato gli accordi di Plombieres).
Plebisciti e annessioni
Nel marzo 1860, in Toscana, a Parma, a Modena e nella Romagna si svolsero dunque i plebisciti, in cui il 97% degli elettori votò per l'annessione.
Leggenda di Garibaldi
La figura di Garibaldi entrò nella leggenda man mano che l'eco delle sue imprese in America e in Europa divenivano oggetto di ammirazione e interesse da parte dell'opinione pubblica liberale e democratica. Famosa fu la spedizione dei Mille, i tentativi successivi di conquistare Roma e la partecipazione alla guerra franco-prussiana in difesa della Francia aggredita da Bismarck durante gli anni dell'Unità d'Italia, che lo resero un mito popolare.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali battaglie della Seconda guerra d'indipendenza?
- Perché Napoleone III decise di porre fine alla guerra?
- Quali furono le conseguenze immediate della battaglia di Magenta?
- Come reagì Cavour al nuovo quadro politico dopo la Seconda guerra d'indipendenza?
Le principali battaglie furono quelle di Magenta il 4 giugno 1859 e di Solferino e San Martino il 24 giugno 1859, dove le truppe franco-piemontesi sconfissero quelle austriache.
Napoleone III decise di porre fine alla guerra a causa delle pesanti perdite umane, un'epidemia tra le truppe francesi, la minaccia della Prussia di allearsi con l'Austria e l'opinione pubblica francese che premeva per la conclusione del conflitto.
Dopo la battaglia di Magenta, il popolo insorse cacciando i governatori in Toscana, nei Ducati di Parma e Modena e nelle Legazioni pontificie emiliano-romagnole, formando governi provvisori e votando per l'annessione al Regno di Sardegna.
Cavour accettò di tornare al governo nel gennaio 1860 e ottenne da Napoleone III l'impegno a non ostacolare le annessioni, in cambio di Nizza e della Savoia, e nel marzo 1860 si svolsero i plebisciti con il 97% degli elettori a favore dell'annessione.