Concetti Chiave
- Il regime nazista, guidato da Adolf Hitler, mirava a instaurare un nuovo ordine socio-politico basato sulla gerarchia razziale e sull'annientamento degli ebrei.
- Gli ebrei, sebbene costituissero meno dell'1% della popolazione tedesca, furono privati dei diritti civili ed economici, subendo una sistematica esclusione sociale ed economica.
- Le leggi razziali permisero il saccheggio delle proprietà ebraiche e sfruttarono il lavoro forzato, fornendo vantaggi economici immediati ai tedeschi.
- La "Soluzione Finale" rappresentò il piano sistematico per lo sterminio degli ebrei, culminando nella creazione di campi di concentramento e sterminio.
- Il Giorno della Memoria, celebrato il 27 gennaio, commemora la liberazione di Auschwitz e onora le vittime dell'Olocausto e coloro che rischiarono la vita per proteggerle.

Indice
La dominazione nazista
Negli anni quaranta del Novecento, nel pieno della Seconda guerra mondiale, quasi tutta l'Europa era sotto l'occupazione del regime nazista. Oltre alla sconfitta degli Alleati e all'espansione territoriale, Adolf Hitler aveva come fine bellico l'instaurazione nel mondo di un nuovo ordine socio politico fondato sulla gerarchia razziale, sull'egemonia ariana e sull'annientamento degli ebrei. L'ordine nuovo, nell'ideologia nazista, aveva come obiettivo l'annullamento e lo sradicamento dei valori umani. Il diritto dell'uomo alla vita, il diritto dell'uomo e del cittadino all'uguaglianza nel suo paese, principi elaborati e adottati lungo il cammino della civiltà europea, costituivano, tra i popoli illuminati, il fondamento della condizione giuridica dell'uomo e della famiglia. Lo Stato nazista promulgò invece le leggi razziali antiebraiche che stabilivano che la purezza del sangue tedesco era indispensabile per l'esistenza del popolo tedesco. Il cittadino del Reich era solo colui che aveva sangue tedesco o sangue da esso derivato.
Per ulteriori approfondimenti sul nazismo vedi qui
La persecuzione degli ebrei
Gli ebrei risiedevano sul suolo tedesco da secoli, e rappresentavano meno dell'1% della popolazione totale. Ciononostante furono privati della cittadinanza tedesca e fu vietato loro l'accesso alle cariche pubbliche, all'esercizio delle libere professioni e alle associazioni socioculturali. Segregati e oppressi, gli ebrei vennero in seguito esclusi anche dalla vita economica del paese e sistematicamente espropriati delle loro proprietà, per portare a compimento il processo detto di “arianizzazione”. Le vittime di queste leggi non furono soltanto gli ebrei di fede mosaica o le persone che appartenevano alla comunità ebraica, ma anche i convertiti, i loro figli e i figli dei loro figli, poiché il criterio della loro condizione civile era l'appartenenza dei loro antenati al giudaismo. Il razzismo nei confronti degli ebrei nascondeva in realtà soprattutto motivazioni di natura economica. La Germania attraversava un periodo di grave crisi economica e Hitler (il dittatore a capo della Germania) indicò i cittadini di cultura e religione ebraica come i responsabili di questa crisi. Molte banche tedesche, infatti, erano controllate da ebrei, perciò era facile far credere che gli ebrei fossero i responsabili della disastrosa situazione economica.
Per ulteriori approfondimenti sulla persecuzione degli ebrei vedi qui
Le leggi razziali e la Soluzione finale
Le leggi razziali che prevedevano la confisca dei beni degli ebrei e il lavoro forzato diedero ai tedeschi dei vantaggi immediati: guadagnarono considerevoli ricchezze e poterono sfruttare un gran numero di lavoratori che non dovevano pagare e che non potevano protestare. Questo permise per qualche anno ai tedeschi di vivere meglio degli altri stati europei. Ma Hitler era anche convinto, e lo scriveva già nel 1919, che gli ebrei fossero una razza inferiore, che stava contaminando la purezza della razza ariana (la razza “nordica” di cui i tedeschi, secondo lui, erano l’espressione migliore). Quindi Hitler fece degli ebrei i colpevoli di tutti i mali della Germania, trovò un comodo capro espiatorio. Dopo lo scoppio della guerra (1939) si iniziò a parlare di "Soluzione Finale”, con la quale si intendeva procedere allo sterminio di tutti gli ebrei e dal 1942 in poi furono allestiti veri e propri campi di concentramento e di sterminio: nei primi i prigionieri venivano classificati in base alla loro capacità di lavorare; chi era troppo debole veniva eliminato nelle camere a gas camuffate da docce, mentre i più forti erano sottoposti ad un lavoro schiavistico. Anche questi ultimi, a causa delle terribili condizioni di vita e di lavoro a cui erano sottoposti, spesso non sopravvivevano. I campi di sterminio erano invece pensati esclusivamente per la soppressione delle persone.
Per ulteriori approfondimenti sulle leggi razziali vedi qui
La liberazione e il Giorno della Memoria
Le forze sovietiche furono le prime ad avvicinarsi ad alcuni tra i campi di concentramento più importanti, nel luglio del 1944. Sorpresi dalla rapida avanzata sovietica, i Tedeschi avevano cercato di nascondere le prove dello sterminio distruggendoli. I Sovietici liberarono Auschwitz, il più grande campo di concentramento e di sterminio, nel gennaio del 1945. Avendo i Nazisti costretto la maggior parte dei prigionieri a marciare verso ovest, i soldati Sovietici trovarono, ancora vivi, solo alcune migliaia di prigionieri emaciati e sofferenti, insieme a molte prove degli assassinii di massa compiuti ad Auschwitz. Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale che viene celebrata il 27 gennaio per celebrare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta proprio il 27 gennaio del 1945 ad opera delle truppe sovietiche. L'Armata Rossa riuscì a salvare i pochi superstiti e rivelò per la prima volta l'orrore del genocidio nazista. L'apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati dentro a quel lager nazista, simbolo dell'eccidio. Il Giorno della Memoria è celebrato in commemorazione delle vittime del nazismo, della Shoah e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Per ulteriori approfondimenti sulla festa della liberazione vedi qui
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo principale del regime nazista durante la Seconda guerra mondiale?
- Come furono trattati gli ebrei sotto il regime nazista?
- Cosa si intende per "Soluzione Finale"?
- Qual è il significato del Giorno della Memoria?
- Quali furono le conseguenze immediate delle leggi razziali per i tedeschi?
L'obiettivo principale del regime nazista era instaurare un nuovo ordine socio-politico basato sulla gerarchia razziale, l'egemonia ariana e l'annientamento degli ebrei.
Gli ebrei furono privati della cittadinanza, esclusi dalla vita economica e sociale, e furono vittime di leggi razziali che portarono alla loro persecuzione e al genocidio.
La "Soluzione Finale" era il piano nazista per lo sterminio sistematico di tutti gli ebrei, attuato attraverso campi di concentramento e di sterminio.
Il Giorno della Memoria, celebrato il 27 gennaio, commemora la liberazione del campo di Auschwitz e onora le vittime del nazismo e coloro che hanno protetto i perseguitati.
Le leggi razziali permisero ai tedeschi di ottenere ricchezze e sfruttare lavoratori ebrei senza pagarli, migliorando temporaneamente le loro condizioni economiche.