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Concetti Chiave

  • Il razzismo è un insieme di teorie che sostengono una divisione dell'umanità in razze "superiori" e "inferiori", influenzando lo sviluppo culturale, politico ed economico delle società.
  • Storicamente, atteggiamenti razzisti sono stati presenti già dall'antichità con la schiavitù, ma si intensificarono dal XVII secolo con il colonialismo e la teoria "poligenetica".
  • Nel XIX secolo, il razzismo si consolidò attraverso teorie come quelle di Gobineau e il "razzismo scientifico" ispirato da Darwin, sostenendo la superiorità della razza "ariana".
  • Il razzismo ha portato a eventi drammatici come il genocidio nazista, che legittimò lo sterminio di milioni di persone considerate inferiori o deviate.
  • Le Nazioni Unite hanno giocato un ruolo cruciale nella lotta contro il razzismo, promuovendo la Convenzione internazionale del 1965 per eliminare la discriminazione razziale.
In questo appunto viene descritto che cosa sia il razzismo, facendo un quadro genere circa le sue origini, la sua storia, con dei cenni introduttivi iniziali. Si parte proprio dalle origini del fenomeno del razzismo nel corso della storia, dell'elaborazione della teoria razziale fino all'affermazione capillare nella società del fenomeno drammatico del razzismo. Si descrive anche che cosa sia il genocidio in merito. Infine si analizza anche la lotta al razzismo voluta innanzitutto dalle Nazioni Unite.
il tema del razzismo

Indice

  1. Introduzione
  2. Le origini del razzismo
  3. Dalla teoria razziale al razzismo
  4. Dal razzismo al genocidio
  5. La battaglia contro il razzismo

Introduzione

Razzismo: Insieme di teorie e comportamenti basati su una supposta divisione dell'umanità in razze "superiori" e razze "inferiori".

Secondo le teorie razziste il patrimonio biologico determinerebbe, oltre ai comportamenti individuali, gli sviluppi (culturali, politici, economici ecc.) dei gruppi e delle società. Stabilendo questa connessione fra tratti razziali ed evoluzione sociale, le concezioni razzistiche ritengono superiori le razze in grado di costruire società più "evolute".

Le origini del razzismo

Un atteggiamento di tipo razzistico è costantemente presente nella storia dell'umanità, come testimonia la pratica antica della schiavitù. Gli antichi greci, e in seguito i romani, chiamavano "barbari" (stranieri) quelli che non parlavano la loro lingua, avevano costumi, religioni, istituzioni diverse e vivevano al "limite" del loro mondo.
Tuttavia, il razzismo per come noi lo intendiamo si sviluppò a partire dal XVII secolo, in seguito alle scoperte geografiche e al colonialismo. In questo periodo si affermò la convinzione che il progresso – intellettuale, scientifico, economico, politico – fosse un'esclusiva prerogativa dei bianchi e che gli altri popoli non potessero conseguire gli stessi risultati proprio a causa di una differenza biologica. Se fino a quel punto l'interpretazione prevalente del determinarsi delle varie razze era stata quella "climatica" – secondo la quale a un'origine comune erano seguiti sviluppi dovuti soprattutto alle condizioni ambientali – dal XVIII secolo si affermò la teoria "poligenetica", che fa risalire le popolazioni del mondo a progenitori diversi.
L'affermarsi di questa convinzione portò a ritenere inalterabili le differenze tra individui e popoli e a stabilire un principio di gerarchia secondo il quale la razza bianca era una razza superiore, predominante sulle altre; in questo modo veniva giustificato il dominio sugli altri popoli da parte dei bianchi e l'attribuzione a questi di una missione di civilizzazione.
per ulteriori approfondimenti sul razzismo vedi anche qua

Dalla teoria razziale al razzismo

Nel XIX secolo si consumò il passaggio dalla teoria razziale al razzismo, soprattutto con l'opera di Joseph Arthur Gobineau nota come Saggio sull'ineguaglianza delle razze (1853-1855). Gobineau affermò che la razza è alla base della civiltà e che quindi la degenerazione della razza comporta un decadimento della civiltà. Egli sostenne che per arrestare il decadimento della razza "ariana", iniziato agli inizi dell'era cristiana, non si potesse che perseguire un disegno di discriminazione delle razze "inferiori".
La pubblicazione del libro di Charles Darwin L'origine della specie (1859) ispirò in seguito una nuova forma di razzismo, il cosiddetto "razzismo scientifico", basato sull'idea che il pregiudizio razziale svolgesse addirittura una funzione evolutiva.

Dal razzismo al genocidio

Durante tutto il XIX secolo il razzismo ebbe un'ampia diffusione in Europa, alimentato anche dall'insorgere del nazionalismo, e negli Stati Uniti, dove era alla base del sistema schiavistico. Ma fu dopo la prima guerra mondiale, nel quadro di crisi economica e sociale ereditato dal conflitto, che le teorie basate sulla discriminazione razziale presero corpo in un disegno politico; infatti, la Germania nazionalsocialista, a partire proprio dalla diffusione del mito della superiorità della razza ariana, riuscì a mobilitare grandi masse e a raccoglierle attorno al progetto che aspirava a imporre la supremazia germanica nel mondo.
Il mito della razza e lo stigma nazista nei confronti degli ebrei, che furono considerati Untermenschen (sottouomini), legittimò e rese possibile il genocidio di sei milioni di ebrei e di altri cinque milioni di persone considerate marginali, inferiori o devianti (accanto agli ebrei, zingari, comunisti, omosessuali, disabili); non è un caso che il progetto di sterminio perseguito lucidamente dai nazisti sia stato chiamato "soluzione finale".
È bene ricordare che la Germania nazista non fu l'unico paese a essere segnato dal razzismo; in Italia, nel 1938 vennero emanate le "leggi per la difesa della razza", che determinarono la discriminazione degli ebrei e ne favorirono successivamente la deportazione nei campi di sterminio.
Storia e Origini del Razzismo: Dalle Teorie Razziali alla Lotta Contemporanea articolo

La battaglia contro il razzismo

Nella battaglia contro il razzismo un ruolo fondamentale è stato attribuito all'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), fondata nel 1945 anche per "salvaguardare le generazioni future dalla sciagura della guerra e dal razzismo".
Nel 1965 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite votò una Convenzione internazionale che definì discriminazione razziale "ogni differenza, esclusione e restrizione basata sulla razza, il colore della pelle, la discendenza e le origini nazionali o etniche, che abbia lo scopo o l'effetto di annullare o rendere impari il riconoscimento, il godimento o l'esercizio su uno stesso piano dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella sfera politica, economica, sociale, culturale o in ogni altra sfera della vita pubblica".
Negli anni Sessanta negli Stati Uniti si sviluppò un ampio movimento contrario alla discriminazione della popolazione nera, alla quale, dopo un secolo dall'abolizione della schiavitù, non veniva ancora riconosciuta un'effettiva parità con i bianchi. Il dibattito sul razzismo sorto in quegli anni permise inoltre di svelare e denunciare le ingiustizie che i neri americani avevano a lungo sofferto a causa dei bianchi.
Nonostante sia ormai chiaro quali possano essere le conseguenze della diffusione del pregiudizio razzista, questo continua a esistere e a riesplodere ogni qualvolta ci sia una "responsabilità" da attribuire a qualcuno. Nel mondo contemporaneo, travagliato da conflitti e problemi, purtroppo queste occasioni non mancano e infatti stiamo assistendo, accanto al riemergere di un nazionalismo aggressivo, alla ricomparsa del fenomeno del razzismo, sempre alla ricerca dei "capri espiatori" ai quali attribuire responsabilità: ieri della degenerazione della razza, oggi della disoccupazione, della violenza e degli altri innumerevoli problemi che affliggono le società contemporanee.
per ulteriori approfondimenti sulla battaglia contro il razzismo vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini storiche del razzismo?
  2. Il razzismo ha radici antiche, risalenti alla pratica della schiavitù nell'antichità, ma si è sviluppato come fenomeno moderno a partire dal XVII secolo con il colonialismo e le scoperte geografiche, quando si affermò la convinzione della superiorità della razza bianca.

  3. Come si è evoluta la teoria razziale nel XIX secolo?
  4. Nel XIX secolo, la teoria razziale si è trasformata in razzismo, influenzata da opere come quella di Gobineau e dal "razzismo scientifico" ispirato da Darwin, che giustificava la discriminazione delle razze "inferiori" come necessaria per l'evoluzione.

  5. In che modo il razzismo ha portato al genocidio?
  6. Il razzismo, alimentato dal nazionalismo e dalla crisi post-bellica, ha portato al genocidio durante il regime nazista, che ha perseguito la "soluzione finale" contro ebrei e altri gruppi considerati inferiori, legittimando lo sterminio di milioni di persone.

  7. Qual è stato il ruolo delle Nazioni Unite nella lotta contro il razzismo?
  8. Le Nazioni Unite hanno avuto un ruolo cruciale nella lotta contro il razzismo, adottando nel 1965 una Convenzione internazionale che definisce e condanna la discriminazione razziale, promuovendo l'uguaglianza dei diritti umani.

  9. Perché il razzismo continua a persistere nel mondo contemporaneo?
  10. Nonostante la consapevolezza delle sue conseguenze, il razzismo persiste a causa di conflitti e problemi sociali, riemergendo come risposta a crisi economiche e sociali, spesso cercando "capri espiatori" per attribuire responsabilità.

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