Concetti Chiave
- Il partito unico nelle dittature moderne deriva dal modello bolscevico di Lenin, influenzando leader come Mussolini e Hitler.
- I movimenti fascisti europei degli anni '30 erano una reazione al comunismo, sfruttando il malcontento economico e sociale.
- Questi movimenti utilizzavano metodi democratici per ottenere il potere, ma le elezioni erano manipolate e condotte in un clima di terrore.
- Sia il fascismo che il nazionalsocialismo richiedevano uno Stato potente, identificando il partito con la Nazione e focalizzandosi sul leader.
- Il controllo del partito unico portò alla soppressione delle opposizioni, delle Chiese, dei sindacati e dei media, negando la democrazia.
Indice
Il monopolio del potere
Il carattere fondamentale di tutte le dittature moderne è il monopolio del governo da parte di un partito politico che, inizialmente, si è costituito con un programma rivoluzionario. Il modello di base è sempre dato da quello bolscevico che, con la guida di Lenin, era riuscito a conquistare in Russia il potere assoluto.
L'ascesa del fascismo
Da sottolineare che i migliori discepoli di Lenin sono stati proprio quelli che sono diventati leaders dei movimenti anticomunisti. È il caso di Mussolini che a cinque anni di distanza dalla Rivoluzione russa, compie la marcia su Roma e fonda la dittatura del partito fascista- Due anni più tardi, Hitler scrive Mein Kampf in cui getta le basi per rovesciare la Repubblica di Weimar e instaurare il Nazismo. Del resto, il fenomeno del Fascismo non fu limitato alla Germania e all’Italia; infatti, nel corso degli anni Trenta, dei movimenti fascisti si svilupparono in tutte le maggiori potenze europee, comprese la Gran Bretagna e la Francia.
Le radici europee del fascismo
Occorre anche precisare che le radici della dittatura fascista erano in realtà europee e già presenti ovunque nel decennio fra il 1920 e il 1930. La situazione precipitò a causa della crisi economica mondiale che provocò privazioni e condizioni di ristrettezza nella classe media. Tali privazioni avevano delle ragioni molto più remote in Germania e in Italia e questo può spiegare perché le radici che il fascismo ebbe in questi due paesi sono state così profonde.
Reazione al comunismo
Da un punto di vista più limitato, si può dire che i movimenti fascisti costituirono una reazione violenta causata dal terrore diffuso del comunismo. In Italia nel 1922, in Germania nel 1932 e in Spagna nel 1936, si trattò sempre di movimenti fondati sulla violenza che reclutavano i loro adepti tra gli ex-combattenti o presso certi gruppi militari intorno ad una piattaforma politica di lotta generalizzata all’ideologia comunista. Essi trovavano un sostegno in coloro che temevano un attentato alla proprietà privata e al sistema capitalistico in generale. Inoltre, ovunque venivano sfruttati anche i risentimenti nazionalistici derivati dall’esito della Prima Guerra Mondiale che, in ogni caso, facevano appello agli istinti demagogici delle masse e ai particolari interessi e alle paure di alcuni gruppi. In un senso più ampio, i vari movimenti fascisti possono essere considerati come il prodotto naturale del suffragio universale e della diffusione della civiltà di massa.
Strategie dei partiti fascisti
Infatti, poiché in una nazione avanzata lo strumento migliore per fare una rivoluzione è rappresentato da partito che è già al governo, i partiti fascisti si sforzarono, inizialmente, di giungere al potere per le vie legali. Per questo motivo, dovettero fare appello ai facili istinti delle masse, adottando in parete i metodi dei partiti democratici. D’altra parte, poiché la democrazia aveva ancora una certa presa sulle masse, i fascisti si preoccuparono di ricorrere alle elezioni, condotte, però, in un’atmosfera di terrore e con plebisciti truccati. Inoltre, sia Mussolini che Hitler provenivano da famiglie di bassa estrazione sociale, entrambi erano stati sottufficiali durante la guerra ed entrambi si atteggiavano a uomini del popolo. Mussolini proveniva dal partito socialista e anche la Deutsche Arbeiterpartei, in origine, fra le sue file contava alcuni elementi socialisti e nel loro programma esistevano obiettivi socialisti. Infine, sia il fascismo che il nazionalsocialismo chiedevano uno Stato forte in grado di controllare tutta l’economia nazionale nell’interesse della Nazione. Tuttavia, essi identificavano il partito con la Nazione e in questo modo la forza dello Stato veniva a dipendere dalla personalità di colui che dirigeva il partito. Sfruttando le difficoltà dei governi parlamentari e facendo leva sul risentimento popolare, questi partiti riuscirono, in questo modo, a conquistare il potere con le vie legali senza dover ricorrere troppo ad azioni violente.
Il controllo totale del potere
Tuttavia, le vere rivoluzioni fasciste ebbero luogo più tardi quando esse furono condotte da un solo partito che controllava tutti i punti chiave del potere. Fu allora che la polizia, l’esercito e la polizia segreta furono adoperati per stroncare ogni forma di opposizione. Le Chiese vennero ridotte all’impotenza, i sindacati furono annientati, gli scioperi proibiti e tutti gli strumenti di formazione dell’opinione pubblica passarono sotto il controllo del partito unico. In questo modo, in meno di dieci anni, dall’apparente trionfo della democrazia liberale, in molti paesi dell’Europa e dell’Asia si passò alla più completa negazione della democrazia.
L'Asse Roma-Berlino
La naturale affinità dei regimi fascisti e la speranza di ottenere reciproci vantaggi, nel 1936, condussero alla formazione dell’Asse Roma-Berlino e più tardi, al patto si aggiunse anche il Giappone.
Domande da interrogazione
- Qual è il carattere fondamentale delle dittature moderne in Europa dopo la Prima Guerra Mondiale?
- Come si sono sviluppati i movimenti fascisti in Europa negli anni '20 e '30?
- Quali furono le origini sociali e politiche di Mussolini e Hitler?
- In che modo i partiti fascisti riuscirono a conquistare il potere?
- Quali furono le conseguenze del controllo del partito unico sui paesi europei?
Il carattere fondamentale delle dittature moderne è il monopolio del governo da parte di un partito politico con un programma rivoluzionario, ispirato dal modello bolscevico di Lenin.
I movimenti fascisti si sono sviluppati come reazione violenta al comunismo, sfruttando il terrore diffuso e i risentimenti nazionalistici post-bellici, e cercando di giungere al potere per vie legali.
Mussolini e Hitler provenivano da famiglie di bassa estrazione sociale, erano stati sottufficiali durante la guerra e si atteggiavano a uomini del popolo; Mussolini proveniva dal partito socialista e anche il partito di Hitler aveva elementi socialisti.
I partiti fascisti conquistarono il potere sfruttando le difficoltà dei governi parlamentari, facendo leva sul risentimento popolare e utilizzando elezioni condotte in un’atmosfera di terrore.
Il controllo del partito unico portò alla negazione della democrazia, con la polizia e l'esercito che stroncarono l'opposizione, le Chiese ridotte all’impotenza, i sindacati annientati e gli strumenti di formazione dell’opinione pubblica sotto controllo.