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Concetti Chiave

  • Il nazionalismo emerge in Europa post-rivoluzione francese, promuovendo la difesa del territorio e cultura nazionale.
  • Il movimento raccoglie consensi tra popoli oppressi senza Stato proprio, spingendo per l'indipendenza nazionale.
  • Tra il 1815 e il 1848, la borghesia guida rivoluzioni per Stati liberali, mentre si verificano rivolte nazionaliste in vari paesi.
  • Le prime rivoluzioni del 1820-1821 falliscono, tranne in Grecia, indipendente grazie all'intervento di potenze europee.
  • Le rivoluzioni del 1830 portano all'indipendenza del Belgio e a cambiamenti politici in Francia con la salita di Luigi Filippo d'Orleans.

In seguito alla rivoluzione francese e al periodo napoleonico, in tutta Europa si affermò il nazionalismo, inteso come necessità di difendere il proprio territorio e la propria cultura (lingua, religione, usanze, costumi, tradizioni, valori) dalle altre popolazioni. Il nazionalismo fece si che vi fosse un grande interesse per la storia nazionale e per tutto il patrimonio popolare, dalle fiabe alle leggende; per esempio molti studiosi raccolsero le fiabe popolari, come fecero i fratelli Grimm in Germania e alcuni scrittori esaltarono in romanzi e testi teatrali i momenti più significativi della storia nazionale.
Il nazionalismo registrò una grande adesione soprattutto tra i popoli oppressi, che non avevano un proprio Stato e vivevano all’interno di uno dei grandi Imperi multinazionali (come ungheresi, croati o cechi nell’Impero Austriaco), erano sottomessi da altri (come gli irlandesi degli inglesi) o divisi in tanti Stati (come gli italiani e i tedeschi).
Tra queste popolazioni numerosi intellettuali e militari cominciarono a richiedere la formazione di uno Stato nazionale, indipendente da ogni altro Stato.
Inoltre nel periodo tra il 1815 ed il 1848 in diversi Stati europei la borghesia guidò una serie di rivoluzioni che miravano a rovesciare l’ordinamento politico esistente e a creare uno Stato liberale. Tra le popolazioni sottomesse si registrarono anche rivolte nazionaliste, come avvenne in Serbia (dal 1804), Grecia (1821-1829), Polonia (1830-1831).
Le prime rivoluzioni si verificarono nel 1820-1821 in quei Paesi dove la Restaurazione era stata più intensa e il malcontento era più forte (Spagna, Portogallo, Italia, oltre alla Grecia, in lotta contro i Turchi): queste rivoluzioni, guidate da militari, studenti e borghesi, fallirono.
La Grecia però divenne indipendente grazie anche all’intervento delle potenze europee (Russia, Francia, Inghilterra) che appoggiarono i ribelli al fine di indebolire l’Impero ottomano.
Altre rivoluzioni scoppiarono nel 1830 (Francia, Belgio, Polonia, Svizzera, Italia). Esse portarono all’indipendenza del Belgio dal Paesi Bassi e a un cambio della dinastia regnante in Francia (esilio di Carlo X e scelta di Luigi Filippo d’Orleans come re).

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto del nazionalismo in Europa dopo la rivoluzione francese?
  2. Il nazionalismo ha portato a un grande interesse per la storia nazionale e il patrimonio popolare, con studiosi che raccoglievano fiabe e scrittori che esaltavano momenti storici significativi. Ha anche spinto popoli oppressi a richiedere la formazione di Stati nazionali indipendenti.

  3. Quali furono alcune delle rivolte nazionaliste tra il 1815 e il 1848?
  4. Tra le rivolte nazionaliste ci furono quelle in Serbia dal 1804, in Grecia tra il 1821 e il 1829, e in Polonia tra il 1830 e il 1831. Queste rivolte furono parte di un movimento più ampio guidato dalla borghesia per creare Stati liberali.

  5. Quali furono le conseguenze delle rivoluzioni del 1830 in Europa?
  6. Le rivoluzioni del 1830 portarono all'indipendenza del Belgio dai Paesi Bassi e a un cambio di dinastia in Francia, con l'esilio di Carlo X e l'elezione di Luigi Filippo d'Orleans come re.

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