Concetti Chiave
- Il trattato di Versailles e gli accordi di Locarno e Briand-Kellogg non riuscirono a ridurre le tensioni internazionali, con la Germania pesantemente sanzionata.
- Il Giappone, dopo una crescita economica post-bellica, adottò una politica espansionistica in Cina, culminando nell'occupazione della Manciuria.
- In Cina, il Guomindang e i comunisti di Mao Zedong formarono un fronte unito contro l'invasione giapponese, sospendendo temporaneamente la guerra civile.
- La politica aggressiva di Hitler portò al riarmo della Germania e alle annessioni territoriali, mentre Francia e Gran Bretagna adottarono una strategia di pacificazione.
- L'Italia e la Germania formarono l'Asse Roma-Berlino, esteso al Giappone nel 1937, e firmarono il Patto d'acciaio, mentre Hitler si assicurò la neutralità sovietica con il patto Molotov-Ribbentrop.
Indice
Conseguenze del trattato di Versailles
Gli accordi raggiunti con il trattato di Versailles non ottennero i risultati sperati. La Germania, a cui fu attribuita tutta la responsabilità della guerra, fu la nazione che ottenne le sanzioni più gravose. Anche gli accordi di Locarno e il patto Briand-Kellogg non riuscirono a diminuire le tensioni tra le potenze.
Espansionismo giapponese e crisi cinese
Riguardo la situazione asiatica, essendo alleato dell’Intesa, il Giappone ottenne lo Shantung e alcune isole di importanza strategica. Il Giappone ebbe anche una crescita economica grazie allo sviluppo dell’industria pesante, che però si arrestò al termine della guerra. In particolare, con la crisi del ’29, il Giappone (povero di risorse) non potè più contare sulle esportazioni ed intraprese dunque il suo espansionismo, mirando soprattutto alla Cina attraverso l’occupazione della Manciuria e delle principali città cinesi. Con Hirohito inoltre si ebbe l’affermazione di un governo autoritario ed il Parlamento fu esautorato. In Cina, nel 1911, si ebbe il crollo dell’Impero e l’affermazione della repubblica, soprattutto con Sun Zhongshan, fondatore del Guomindang. Il potere politico della Cina era però frammentato. Quando il Giappone ottenne lo Shantung, il Guomindang costituì a Canton un governo rivoluzionario, contando anche sull’appoggio del Partito Comunista Cinese di Mao Zedong, con l’obiettivo di riunificare la Cina. Alla sua morte, Sun Zongshan fu sostituito da Jiang Jeshi, che iniziò una campagna contro il governo di Pechino e le milizie del Nord. Jeshi era però un nazionalista ostile ai comunisti. Di conseguenza, quando raggiunse Shangai, ordinò alle sue truppe di eliminare tutti i comunisti presenti nelle zone occupate dal Guomindang. Jeshi infatti, preoccupato dal pericolo comunista, diede avvio a cinque campagne di annientamento. I comunisti si riunirono sotto la guida di Mao, che li guidò verso lo Yan’an, dove nacque una “repubblica sovietica”. Dei centomila uomini di Mao, solo settemila sopravvissero. Con l’attacco dei giapponesi, la guerra civile fu sospesa e tutte le forze cinesi si riunirono in un fronte antinipponico.
Ascesa di Hitler e politica tedesca
Anche in Germania si era istaurato un regime autoritario. Hitler voleva guidare il suo popolo alla conquista di uno spazio vitale e alla nascita di una Grande Germania che avrebbe dovuto dominare tutto il continente. La Società delle Nazioni impose alla Germania dei limiti al riarmo, così la nazione la abbandonò. Hitler indirizzò quindi l’economia tedesca alla produzione bellica e riportò le truppe in Renania, che secondo gli accordi doveva rimanere smilitarizzata. L’espansione del Reich cominciò con il ritorno della ricca zona della Saar (precedentemente affidata alla Francia) alla Germania attraverso un plebiscito.
Politica estera italiana e alleanze
Ci fu però anche un fallimento : la Germania voleva annettere l’Austria, ma Dollfuss era contrario. Il cancelliere fu assassinato e le reazioni degli altri paesi portarono Hitler ad abbandonare il suo progetto. Preoccupati dal tentativo tedesco, il governo francese, inglese e italiano parteciparono alla conferenza di Stresa che però si dimostrò fallimentare. In Italia, per conferire un prestigio internazionale al fascismo, Mussolini si presentò come garante dell’ordine europeo. Approfittando dei consensi ricevuti aggredì l’Etiopia e ottenne la condanna da parte della Società delle Nazioni, che però si dimostrò impotente. La Società era infatti piuttosto limitata, poiché non aveva a sua disposizione una forza militare internazionale e non poteva contare sugli Stati Uniti, che seguivano una politica isolazionista. Una conseguenza dell’impresa etiopica di Mussolini fu un accordo, l’Asse Roma-Berlino, che nel 1937 si estese diventando l’Asse Roma-Berlino-Tokyo, uno degli schieramenti della seconda guerra mondiale. L’Unione Sovietica, preoccupata per la situazione che si stava creando, decise di allearsi con la Francia e di entrare a far parte della Società delle Nazioni. Con il VII Congresso dell’Internazionale Comunista del 1935, si abbandonò la contrapposizione tra comunisti e socialdemocratici e si scelse di creare un unico fronte popolare insieme a tutte le forze antifasciste d’Europa. Ad esempio in Francia, con Lèon Blum e con l’appoggio dei comunisti, si ebbe un’alleanza delle forze democratiche. In politica estera, così come fece la Gran Bretagna con l’Appeasement, la Francia si limitò ad esprimere la volontà di mantenere la pace ad ogni costo, atteggiamento che finì col favorire Hitler.
Guerra civile spagnola e interventi esterni
La Spagna era in una situazione di forte arretratezza; agli inizi del Novecento, l’economia era basata essenzialmente sul latifondo e l’industria moderna si limitava a poche aree. I ceti dominanti erano dunque costituiti dai grandi proprietari terrieri, gli imprenditori e l’alto clero. Contadini e operai rivendicavano la riforma agraria e la collettivizzazione delle terre. In alcune zone del Paese erano inoltre presenti delle spinte autonomistiche. Nel 1923 il re scelse di esautorare il Parlamento a favore della dittatura di Miguel de Rivera; egli si ispirava al fascismo e rimase in carica per sette anni. Nel 1931, con le elezioni amministrative, si ebbe l’affermazione della repubblica e il re scelse l’esilio. Con le successive elezioni si creò un governo costituito da repubblicani e socialisti, che portò a diverse riforme. Nel 1933 fu la destra a vincere le elezioni e con il biennio nero tutte le riforme precedenti furono soppresse. Le forze della sinistra però non si arresero : si riunirono in un Fronte Popolare e si formò così un governo liberaldemocratico moderato. L’evento diede però inizio ad una serie di insurrezioni contro i proprietari terrieri, che portarono la destra reazionaria ad organizzare un colpo di stato guidato dal caudillo Francisco Franco. I repubblicani chiesero aiuto alla Francia, che dopo un iniziale intervento negò il suo aiuto per evitare polemiche con l’Inghilterra. Le due potenze firmarono infatti un patto internazionale di non intervento. Anche l’Italia e la Germania sottoscrissero il patto, ma intervennero ugualmente al fianco di Francisco Franco.
I repubblicani furono invece appoggiati dall’Unione Sovietica. Nonostante ciò, a causa dell’inferiorità numerica e delle divisioni della sinistra, ad averla vinta fu Franco che instaurò una dittatura che sarebbe durata fino al 1975.
Aggressioni tedesche e reazioni europee
Come già esposto, il tentativo di annessione del 1934 dell’Austria da parte della Germania fu inizialmente stroncato. Nel 1938 la Germania invase l’Austria, ma le forze europee non fecero nulla per contrastarla. Hitler prese poi di mira anche la Cecoslovacchia, dato che la popolazione dei Sudeti era in maggioranza tedesca. Con la Conferenza di Monaco, Italia, Francia e Gran Bretagna si dimostrarono arrendevoli e posero un’unica condizione : l’indipendenza delle restanti zone della Cecoslovacchia. L’accordo fu presto violato, poiché la Germania occupò anche la Boemia e la Moravia. La Cecoslovacchia non fu sufficiente a frenare le pretese di Hitler, che chiese alla Polonia la città di Danzica e in particolare il corridoio polacco. La Polonia rifiutò la concessione e stavolta Gran Bretagna e Francia si dichiararono pronte e difendere la Polonia anche con la guerra. Anche l’Italia, come la Germania, seguì in quel periodo una politica aggressiva occupando l’Albania e rivendicando zone come Nizza e la Savoia. Tra l’Italia e la Germania venne inoltre firmato il Patto d’acciaio, che prevedeva reciproco aiuto in caso di guerra, sia offensiva che difensiva. Hitler era pronto alla guerra, ma prima voleva assicurarsi la neutralità da parte dell’Unione Sovietica. A tal fine, Hitler e Stalin firmarono un patto di non aggressione della durata di dieci anni. Al patto Molotov-Ribbentrop del 23 agosto 1939 (così chiamato dal nome dei ministri degli Esteri dei due paesi) si unì un protocollo segreto finalizzato a decidere la spartizione della Polonia e le sfere di influenza delle due potenze nella regione baltica. Avendo arginato l’intervento di Stalin, Hitler poteva ora invadere la Polonia, evento che avrebbe portato allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze del trattato di Versailles sulla Germania?
- Come reagì il Giappone alla crisi economica del 1929?
- Quali furono le azioni di Hitler per espandere il Reich?
- Come si sviluppò la situazione politica in Spagna negli anni '30?
- Quali furono le implicazioni del patto Molotov-Ribbentrop?
La Germania fu ritenuta responsabile della guerra e subì sanzioni gravose, ma gli accordi non riuscirono a ridurre le tensioni tra le potenze.
Il Giappone, colpito dalla crisi e privo di risorse, iniziò un'espansione militare, occupando la Manciuria e le principali città cinesi.
Hitler riarmò la Germania, occupò la Renania, e annesse la Saar tramite plebiscito, ma fallì temporaneamente nell'annessione dell'Austria.
Dopo l'esilio del re e l'instaurazione della repubblica, la Spagna visse tensioni tra destra e sinistra, culminate nel colpo di stato di Franco e nella successiva dittatura.
Il patto di non aggressione tra Germania e Unione Sovietica includeva un protocollo segreto per spartire la Polonia, facilitando l'invasione tedesca e l'inizio della seconda guerra mondiale.