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Liberismo, Democrazia e Socialismo nell'Ottocento scaricato 1 volte

Concetti Chiave

  • Il liberalismo, nato con Locke, si concentra sulle libertà individuali come parola, pensiero, associazione e proprietà, con uno stato che le tutela.
  • La democrazia, influenzata da Rousseau, sostiene il suffragio universale e la democrazia diretta, con il potere nelle mani del popolo.
  • Il socialismo emerge con la rivoluzione industriale, mirando a ridistribuire le ricchezze per migliorare la vita della classe operaia.
  • I socialisti utopisti, come Owen e Saint-Simon, propongono innovazioni per migliorare le condizioni di lavoro e la cooperazione tra classi.
  • Karl Marx, con il socialismo scientifico, vede la rivoluzione proletaria come inevitabile per porre fine allo sfruttamento capitalista.

Indice

  1. Liberalismo, democrazia e socialismo nell'Ottocento
  2. La corrente democratica
  3. Socialismo

Liberalismo, democrazia e socialismo nell'Ottocento

Iniziano a svilupparsi nuove ideologie, le principali sono tre: liberalismo (prende il via con Lock), democrazia (Roseau) e socialismo.

Il liberalismo è una corrente politica e filosofica che nasce attorno alla fine del 600 grazie a Locke, pone al centro dell’attenzione le libertà individuali, queste libertà vengono prima dello stato-> quindi lo stato deve essere in grado di tutelare queste libertà. Le libertà principali sono:
1) libertà di parola
2) Libertà di pensiero
3) Libertà di associazione (formare dei partiti...)
4) Libertà di espressione
5) Diritto della proprietà privata
6) Divisione dei poteri (l’unica cosa che garantisce i. Diritti ai cittadini)
L’unico stato liberale in Europa è l’Inghilterra, perché il potere del re è limitato ed è diviso con il parlamento e sono presenti delle zone autonome, i diritti sono tutelati.

Al di fuori dell’Europa possiamo trovare lo stato americano come stato liberale-> è nato uno stato non accentrato, il cui punto fisso sono i diritti naturali, oltre al liberalismo però troviamo anche la democrazia (anche se parziale)

La corrente democratica

La differenza con il liberalismo: chi sostiene la causa liberale non vogliono il suffragio universale, ma ristretto (in Francia, ad esempio, si era pensato di mandare al voto chi aveva un certo censo). Portare tutti al voto era molto rischioso. Il popolo per i liberalisti è una massa che crea disordine senza arrivare a nessuna conclusione.

I democratici invece (accettano la divisione dei poteri, libertà individuali) Tutti i cittadini ricchi e non, devono avere il diritto di partecipare alla politica. Filosofo di riferimento è Rousseau, va oltre agli illuministi, propone un tipo di stato differente-> non vige il principio della rappresentanza ma ogni cittadino esercita i suoi diritti politici. Infatti, si parlerà di ‘’democrazia diretta’’-> ritiene che il potere sia nelle mani del popolo.

L’idea del parlamentarismo iniziò a preoccupare alcuni osservatori: Tocqueville e Stuart Mill. Questi notano che il principio della rappresentanza è un principio nobile ma notano che il parlamento ha dei rischi; infatti, c’è il rischio della “Dittatura della maggioranza” -> potrebbe esserci il rischio che la maggioranza possa togliere i diritti alla minoranza (imporsi in maniera ingiusta).

Socialismo

A fine 700 in Inghilterra è avvenuta la rivoluzione industriale, ha come effetto la produzione di nuove merci e la nascita della classe operaia: lavoratori che lasciano le campagne in cerca di nuove occupazioni in città, e vedono la loro condizione di vita peggiorare. Molto spesso gli imprenditori inglesi pagavano i loro operai usando i “buoni pasto”, che potevano usare solamente in negozi che si trovavano all’interno della fabbrica, ma siccome il padrone aveva il monopolio, questo teneva i prezzi più alti.

Ci sono alcuni pensatori che analizzano la situazione-> vorrebbero rinnovare il sistema in un senso più sociale, facendo attenzione a tutte le classi della società.
“Ceto”: appartenenza ad un gruppo dettato dalla tua nascita, “CLASSE” = l’appartenenza ad un gruppo dettato dal tuo reddito.

L’idea dei socialisti è rinnovare a società e ridistribuire le ricchezze, così che non siano in mano a poche persone. I primi socialisti vengono definiti “UTOPISTICI” -> sarà Marx che darà questa definizione. Utopisti (utopia=un bel sogno che si dimostra irrealizzabile) perché questi socialisti avevano delle buone idee ma non aveva po’ ancora capito che mezzi utilizzare per far avvenire questo rinnovamento. Le loro idee rimangono vaghe.

I principali socialisti utopisti sono:
- Robert Owen, è un imprenditore, vive in Scozia dove acquisisce una fabbrica che si trovava a New Lanark-> lui prende in mano una fabbrica già esistente e vede che le condizioni di vita sono pessime, pieno di bambini. Quando vede questa situa decide di porre rimedio-> riesce a riformare il sistema di pagamento tramite i buoni, creando negozi all’intero della fabbrica dove i prezzi erano più bassi (Facendogli pagare a prezzo di costo, non guadagnandoci niente). Da questo nasceranno le prime cooperative di consumatori.
Poi riforma le leggi che proibivano l’unione degli operai-> facendo pressione al parlamento-> creando le “Trade Unions” che sono le prime formazioni sindacali. Infine, gli utili della fabbrica vengono reinvestiti per venire utilizzati per il bene degli operai stessi-> Owen gli usa per fondare le prime scuole (dove gli orfani al posto di essere mandati in fabbrica vengano mandati a scuola). Questo è uno dei punti cardine del socialismo. Nel socialismo i profitti delle fabbriche non devono arricchire l'imprenditore, ma essere ripartiti dagli operai.
- Saint-Simon, filosofo, politico, scienziato francese, è considerato il fondatore del POSITIVISMO-> esalta l’industria e la scienza, secondo lui gli operai ed imprenditori dovrebbero unirsi contro le ‘’classi parassite’’ (clero e nobiltà) -> questo cerca di portare vantaggi alle condizioni degli operai e questi devono essere aiutati dalla nobiltà. La fabbrica, quindi, deve essere d’aiuto al successo di tutte le classi sociali
- Auguste Blanqui= è il primo ad immaginare il bisogno di una lotta armata per mettere in atto il socialismo. È il primo ad aver introdotto il concetto di “Dittatura del proletariato” = la rivoluzione devono farla poche persone, e poi dovranno una sorta di dittatura della maggioranza sulla minoranza.
- Louis Blanc= considerato il padre del “Socialismo riformista” = non ha l’idea di guerra come Blanqui ma ottenere piccole riforme che ci avvicinino ad un grande cambiamento. Lui attua gli “ateliers sociaux” -> delle fabbriche nazionali, dove lo stato creava delle fabbriche in cui assume i disoccupati (abbassando la disoccupazione in Francia), e queste non servivano per generare profitti ma per il benessere degli operai-> così fa concorrenza all’industria privata.
- Pierre Proudhon= pubblica un opera importante “Che cos’è la proprietà?”, lui risponde a questa domanda dicendo che la proprietà è un furto. I proprietari sono dei ladri perché hanno rubato delle terre che devono essere di tutti. Quindi lui immagina nuove forme di proprietari che lui immagina essere le “cooperative di stampo anarchico” -> invece della proprietà privata, si ha bisogno di cooperative (società in cui non esiste un solo proprietario ma quelli ne lavorano in quella azienda sono soci), in questo modo c’è equità. Anarchiche perché queste cooperative devono agire in maniera indipendente.

Il socialista più famoso è Karl Marx (Insieme al suo collaboratore Engels) è il padre del socialismo SCIENTIFICO. La sua prima grande opera è il “Manifesto del Partito Comunista”. Marx è d’accordo sul fatto che le fabbriche sfruttino gli operai ma secondo lui la storia dell’umanità è una storia di epoche economiche diverse-> da una parte troviamo i lavoratori e dall’altro che ottiene il frutto del lavoro di questi-> il profitto dei capitalisti deriva dallo sfruttamento dei lavoratori. Questa situazione deve essere cambiata tramite una rivoluzione-> cambiare lo stato, la religione, la cultura-> questo cambiamento deve essere guidato dai proletari tramite la “dittatura del proletariato”. Questo metterà fine al parlamento, cadrà l’esercito tradizionale sostituito da uno popolare.

Questa rivoluzione per Marx è inevitabile, il proletariato è destinato ad arrivare e a trionfare. Ha un’idea internazionalista-> capisce che il capitalismo sta diventando internazionale, se i proletariati vogliono sconfiggere questo capitalismo devono diventare internazionali.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali libertà sostenute dal liberalismo secondo Locke?
  2. Le principali libertà sostenute dal liberalismo includono la libertà di parola, di pensiero, di associazione, di espressione, il diritto alla proprietà privata e la divisione dei poteri.

  3. In che modo la democrazia differisce dal liberalismo nell'approccio al suffragio?
  4. A differenza del liberalismo, che propone un suffragio ristretto basato sul censo, la democrazia sostiene che tutti i cittadini, ricchi e non, debbano avere il diritto di partecipare alla politica, promuovendo un'idea di democrazia diretta dove il potere è nelle mani del popolo.

  5. Qual è stata la principale preoccupazione di Tocqueville e Stuart Mill riguardo al parlamentarismo?
  6. Tocqueville e Stuart Mill erano preoccupati che il principio della rappresentanza potesse portare alla "Dittatura della maggioranza", dove la maggioranza potrebbe imporsi in maniera ingiusta sulla minoranza, togliendo i diritti a quest'ultima.

  7. Chi sono stati i principali esponenti del socialismo utopistico e quali innovazioni hanno proposto?
  8. I principali esponenti del socialismo utopistico includono Robert Owen, che ha introdotto le prime cooperative di consumatori e le Trade Unions, e Saint-Simon, considerato il fondatore del positivismo che promuoveva l'unione tra operai e imprenditori contro le classi parassite.

  9. Qual è la visione di Karl Marx sul capitalismo e come propone di superarlo?
  10. Karl Marx vede il capitalismo come un sistema che sfrutta gli operai e propone di superarlo attraverso una rivoluzione guidata dal proletariato, che porterà alla "dittatura del proletariato", abolendo il parlamento e sostituendo l'esercito tradizionale con uno popolare, in un contesto di lotta internazionale contro il capitalismo.

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