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Concetti Chiave

  • Le leggi fascistissime, approvate tra il 1925 e il 1928, segnarono il passaggio verso una dittatura palese in Italia, riducendo progressivamente gli elementi democratici dello Statuto Albertino.
  • Il governo ottenne poteri aumentati, divenendo responsabile solo di fronte al re e potendo legiferare senza l'approvazione del Parlamento, limitando così la rappresentanza popolare.
  • Nel 1926, furono aboliti il diritto allo sciopero e l'elettività dei sindaci, sostituiti dal podestà nominato dal governo, rafforzando il controllo territoriale e politico.
  • Furono introdotti tribunali speciali e la pena di morte per i reati contro lo Stato, sciolti i partiti antifascisti e avviata una politica repressiva contro l'antifascismo.
  • La riforma elettorale del 1928 rese l'Italia un paese a partito unico, eliminando l'opposizione e riducendo l'autonomia del re, consolidando il potere del Gran consiglio del fascismo.

Indice

  1. Le leggi fascistissime
  2. Modifiche allo Statuto Albertino
  3. Rafforzamento del potere governativo
  4. Leggi del 1926 e controllo
  5. Riforma elettorale del 1928

Le leggi fascistissime

Vennero approvate dal governo nel 1925 e furono in vigore fino al 1928.

L’autore della forma di queste leggi fu il Ministro della giustizia Alfredo Rocco.

Modifiche allo Statuto Albertino

Venne usato il superlativo fascistissime per indicarne lo spirito totalmente fascista e secondo gli storici questo fu il primo atto di una dittatura palese poiché vanno a modificare lo Statuto Albertino togliendo gradualmente elementi democratici e rappresentativi.

La modifica dello Statuto era facile da attuare attraverso la maggioranza di voti, infatti si parla di leggi ordinate.

Rafforzamento del potere governativo

Due leggi rafforzavano i poteri del governo togliendone al parlamento che rappresentava il popolo: la prima diceva che il governo era responsabile solo di fronte al re e la seconda diceva che il governo poteva fare le leggi senza passare per il Parlamento.

Leggi del 1926 e controllo

Nel 1926 vennero approvate altre tre leggi: veniva tolta l’elettività dei sindaci e vennero sostituiti con il podestà nominato dal governo con un decreto regio e assicurava il controllo sul territorio; veniva abolito il diritto allo sciopero e di serrata sancito dal codice Zanardelli, l’unico sindacato era quello fascista e ciò porterà allo scioglimento della Camera del Lavoro; rafforza la pubblica sicurezza colpendo ogni forma di antifascismo: dichiarò decaduti i parlamentari aventini,introdusse la pena di morte per i reati contro lo Stato,

vennero sciolti i partiti antifascisti portando alla fine i pluralismi politici, istituisce i tribunali speciali per i reati di stato e il confinio, una pena istituita direttamente dalla polizia su chi si sospettava fosse antifascista mandando questi ultimi in luoghi isolati.

L’OVRA, la polizia segreta fascista, venne sciolta e inserita nel corpo ufficiale della polizia di stato insieme alle camicie nere.

Riforma elettorale del 1928

L’ultima legge venne approvata nel 1928 e prevedeva una riforma elettorale: doveva essere presentata una sola lista elettorale di un solo partito (cioè i fascisti) tanti quanti erano i seggi (400). Gli elettori dovevano votare sì o no e sulla tessera del sì c’era disegnato il tricolore mentre in quella del no non c’era alcun disegno. In questo modo si perdeva l’anonimato del voto e si affermava il dominio fascista.

In questo modo l’Italia diventò un paese a partito unico e senza opposizione, in cui il potere legislativo è maggiore di quello esecutivo e non c’è il diritto allo sciopero.

Nel 1928 è approvata una legge che toglieva il potere al re, anche se lui stesso firmò tutte le leggi, e ampliava i poteri del Gran consiglio del fascismo che poteva definire le liste elettorali (cosa molto influente) e proporre una rosa di futuri nomi di Primi Ministri e il re era obbligato a scegliere tra questi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto delle leggi fascistissime sul sistema politico italiano?
  2. Le leggi fascistissime hanno trasformato l'Italia in un paese a partito unico, eliminando l'opposizione e riducendo il potere del parlamento, che rappresentava il popolo, a favore del governo e del Gran consiglio del fascismo.

  3. Quali cambiamenti sono stati apportati al ruolo del re con le leggi fascistissime?
  4. Le leggi hanno ridotto il potere del re, che pur firmando tutte le leggi, ha visto il Gran consiglio del fascismo acquisire il potere di definire le liste elettorali e proporre i nomi dei futuri Primi Ministri, tra cui il re era obbligato a scegliere.

  5. Come sono stati influenzati i diritti dei lavoratori dalle leggi fascistissime?
  6. I diritti dei lavoratori sono stati fortemente limitati, con l'abolizione del diritto allo sciopero e di serrata, e l'imposizione del sindacato fascista come unico sindacato legale, portando allo scioglimento della Camera del Lavoro.

  7. In che modo le leggi fascistissime hanno modificato il processo elettorale in Italia?
  8. Le leggi hanno introdotto una riforma elettorale che prevedeva una sola lista elettorale di un solo partito, i fascisti, eliminando l'anonimato del voto e consolidando il dominio fascista, con gli elettori che potevano votare solo sì o no.

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