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Sapiens
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Concetti Chiave

  • Dopo il 1925, Mussolini iniziò la distruzione dello stato liberale, abolendo la libertà di stampa e i giornali antifascisti, e centralizzando il potere politico.
  • I Patti Lateranensi del 1929 consolidarono l'alleanza con la Chiesa, dichiarando il cristianesimo la religione di Stato e concedendo la sovranità del Vaticano.
  • Le leggi fascistissime del 1926 limitarono le libertà individuali, vietarono gli scioperi e reintrodussero la pena di morte, con un tribunale speciale per gli antifascisti.
  • Mussolini puntò sulla mobilitazione di massa, organizzando raduni e basando l'educazione sui principi fascisti per ottenere fedeltà al regime.
  • Il fascismo promulgò leggi razziste contro africani ed ebrei, con provvedimenti amministrativi e censimenti, iniziando prima dell'influenza di Hitler.

Indice

  1. La distruzione dello stato liberale
  2. Le leggi fascistissime del 1926
  3. Mobilitazione delle masse e educazione
  4. Conflitti interni al partito fascista
  5. Espansione e leggi razziste

La distruzione dello stato liberale

Dopo il 1925 Mussolini cominciò la distruzione dello stato liberale: aboliti i giornali antifascisti, così come la libertà di stampa, controllo sui quotidiani più importanti. Abolita separazione dei poteri, con la chiesa

strinse accordi con i patti lateranensi nel 1929 così loro ottennero la città del vaticano e il cristianesimo fu dichiarato la prima religione dello stato.

Le leggi fascistissime del 1926

Con le leggi fascistissime nel 1926 le regole che ormai limitavano la libertà individuale furono messe per iscritto: il sindaco fu rimpiazzato dalla figura del podestà, gli scioperi furono vietati, i partiti politici eccetto il

PNF furono soppressi e quelli partecipanti alla secessione dell'Aventino furono dichiarati decaduti. Fu reintrodotta la pena di morte per i delitti più gravi ed istituito un Tribunale speciale che condannava gli

antifascisti.

Mobilitazione delle masse e educazione

Il fascismo fu un regime che dopo aver preso il potere contò molto sulla mobilitazione delle masse. Mussolini non voleva essere un sovrano che governava un popolo docile e passivo ma un condottiero

che comandava uno stato che gli era quasi fedele. Organizzò infatti raduni di massa e l'educazione fu incentrata sul regime fascista.

Conflitti interni al partito fascista

Mussolini voleva essere il capo indiscusso del movimento fascista, il segretario farinacci voleva avere importanza allora fu costretto alle dimissioni, quello dopo, Turati Augusto provvede all'espulsione di moltissimi

fascisti all'interno del partito. Se prima Turati e Giurati avevano chiuso le iscrizioni al partito, il nuovo segretario Starace le riaprì e per i pubblici funzionari erano obbligatorie.

Espansione e leggi razziste

IL modello seguito dal Fascismo era quello di Roma, il culmine si ebbe con la conquista dell'Etiopia quando Vittorio Emanuele fu proclamato imperatore. Mussolini cominciò così la sua campagna per l'uomo fascista.

Che doveva sentirsi superiore in questo caso, ai popoli conquistati.

Così le leggi razziste furono messe nero su bianco ma non solo riguardanti gli africani ma anche riguardanti gli ebrei. i provvedimenti iniziali riguardavano prima la scuola. Poi successivamente con le leggi razziali gli ebrei a cui venne fatto un censimento andarono incontro a molto provvedimenti amministrativi. La delusione più grande x loro fu il re, che firmò tutte le leggi. Hitler non c'entra nulla, Mussolini ha agito prima.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali azioni di Mussolini per distruggere lo Stato liberale?
  2. Mussolini abolì i giornali antifascisti, la libertà di stampa, e la separazione dei poteri. Introdusse le leggi fascistissime nel 1926, vietò gli scioperi, soppresse i partiti politici eccetto il PNF, e reintrodusse la pena di morte.

  3. Come il fascismo mobilitò le masse e quale fu il ruolo dell'educazione?
  4. Il fascismo organizzò raduni di massa e centrò l'educazione sul regime fascista per mobilitare le masse e creare uno stato fedele a Mussolini.

  5. Quali furono le politiche razziste adottate dal regime fascista?
  6. Le leggi razziste furono scritte contro africani ed ebrei, iniziando con provvedimenti scolastici e culminando in leggi razziali che portarono a censimenti e provvedimenti amministrativi contro gli ebrei.

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