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Concetti Chiave

  • Il periodo del secondo dopoguerra in Italia è caratterizzato da una devastazione totale, sia territoriale che psicologica, con la necessità urgente di ricostruire infrastrutture e convertire le industrie.
  • Il governo provvisorio di Ferruccio Parri, sostenuto inizialmente dai partiti, è rapidamente ostacolato dalla Democrazia Cristiana per le sue politiche economiche che miravano a sostenere le piccole e medie imprese.
  • Alcide de Gasperi succede a Parri e affronta la difficile trattativa di pace post-bellica, durante la quale l'Italia subisce significative penalizzazioni territoriali come la perdita dell'Istria alla Jugoslavia.
  • De Gasperi si occupa anche della questione istituzionale, portando l'Italia verso la scelta tra monarchia e repubblica, un dibattito iniziato già nel 1944.
  • La Svolta di Salerno, promossa da Togliatti, tenta di formare un governo di unità nazionale, rinviando temporaneamente la questione istituzionale e portando alla consultazione per un'Assemblea Costituente.

Indice

  1. Devastazione post-bellica in Italia
  2. Governo provvisorio e Ferruccio Parri
  3. Dimissioni di Parri e ascesa di de Gasperi
  4. Trattativa di pace e penalizzazioni
  5. Questione monarchia o repubblica

Devastazione post-bellica in Italia

L’Italia ne esce ancor più distrutta della prima guerra mondiale=devastazione totale, sia da un punto di vista territoriale che psicologico.

Tra le cose più urgenti:

ricostruzione delle infrastrutture.

• la conversione delle industrie da belliche a civili=questo comportava una fase di stallo, per cui il tasso di disoccupazione era aumentato.

Inoltre da non dimenticare che in Italia c’era stata una guerra civile a tutti gli effetti: partigiani e fascisti.

Governo provvisorio e Ferruccio Parri

L’unica cosa che si poteva fare per riassettare l’Italia in quel momento era proclamare un governo provvisorio, affidato a Ferruccio Parri, leader del partito di azione.

Trova solidarietà tra quelli che avevano fatto parte de CLN (lui stesso aveva preso parte alla Resistenza), ma in generale da tutti—-> i partiti dell’epoca fanno muro con Parri per un obbiettivo comune= di far ritornare il paese a una condizione migliore/ normale.

Dimissioni di Parri e ascesa di de Gasperi

Ma questa solidarietà dura poco: la fiducia a Parri viene presto a mancare—> perché voleva colpire i grandi industriali e favorire le piccole e medie imprese.

Ciò in questo periodo aveva un senso preciso, al di là dell’ideologia: agevolando le piccole-medie imprese poteva dare uno sprint alla creazione di un nuovo impianto e aumentare l’occupazione.

Questa cosa non fu ben vista soprattutto dalla Democrazia Cristiana, connessa strettamente agli USA= destabilizzare i grandi Monopoli significava colpire gli USA (nel nostro territorio si stavano impiantando le multinazionali di fatto).

Alla fine Parri è costretto a dimettersi.

Dopo le dimissioni di Parri subentra una figura importante per l’Italia (sebbene opinioni contrastanti sulla sua azione): Alcide de Gasperi, segretario per i successivi 40 anni della democrazia cristiana.

Era comunque una persona onesta e trasparente e lavorava per il bene dell’Italia, seppur lo concepisse a suo modo questo bene.

Trattativa di pace e penalizzazioni

1) Il primo ruolo che doveva assumere de Gasperi era riguardo la questione della trattativa di pace (Parri si dimette a novembre 45, tempo tecnico per far salire Gasperi e siamo fine 45 inizio 46).

Se al tavolo dei vincitori si siedono gli stessi paesi che si spartiscono la Germania, è chiaro che Francia e USA consideravano l’Italia tra i perdenti (i fascisti avevano oltretutto attaccato la Francia)—>di fatto è vero, l’Italia non ha vinto la guerra, ma de Gasperi voleva sottolineare che gli stessi italiano hanno combattuto contro il nazifascismo da un momento in poi=>ma ai francesi e agli inglesi ciò non interessa e in quanto perdenti, l’Italia subisce penalizzazioni territoriali.

• La punizione più grande fu quella di non aver riconosciuto Trieste=diventerà italiana solo nel 1954=viene affidata fin lì agli americani (truppe).

Istria alla Jugoslavia: ciò comporta per migliaia di persone che abitavano in quella zona e che si sentivano italiane a scappare in Italia.

Fu una firma di ratifica dura per l’Italia, ma non poteva rifiutare, decidono i vincitori.

Questione monarchia o repubblica

2) Questione importante da affrontare nel governo de Gasperi: Era arrivato il momento di decidere se l’Italia voleva restare una monarchia o diventare una repubblica.

In realtà questa questione era già stata sollevata più di un anno prima=tuttavia, nel '44 il segretario del partito comunista Palrmiro Togliatti (assoggettato/sotto impulso dell'URSS) afferma che in un momento così delicato non si poteva parlare di questione istituzionale, la guerra ancora non era finita.

Come viene denominata questa idea/iniziativa di Togliatti di accantonare per un primo momento la questione istituzionale: sotto impulso dell'URSS voleva trovare un compromesso tra i partiti antifascisti e la monarchia, in modo da formare un governo di unità nazionale al quale partecipassero tutte le forze del CLN--->si conclude con l'indizione di una consultazione elettorale per un'Assemblea Costituente. (Salerno: il governo in quel momento storico aveva trasferito la sede a Salerno dopo che gli alleati avevano liberato la città).

Il re Vittorio Emanuele III dopo questo caos della guerra decide che si sarebbe ritirato a vita privata, facendosi da parte=l’idea era quella di abdicare in favore del figlio Umberto II: è così fu=il re sperava di mantenere la corona—> decide di abdicare perché era profondamente odiato dagli italiani, in quanto era colpa sua se il fascismo si era radicato= forse però suo figlio sarebbe stato accettato.

Il figlio sale al trono e prende il soprannome di re di Maggio: sta al potere solo un mese, perché a giugno 1946 viene proclamata la Repubblica.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali sfide dell'Italia nel secondo dopoguerra?
  2. L'Italia affrontò una devastazione totale, sia territoriale che psicologica, con la necessità urgente di ricostruire le infrastrutture e convertire le industrie da belliche a civili, il che portò a un aumento della disoccupazione.

  3. Perché il governo provvisorio di Ferruccio Parri non durò a lungo?
  4. La fiducia in Parri venne meno perché voleva colpire i grandi industriali e favorire le piccole e medie imprese, una mossa non ben vista dalla Democrazia Cristiana e dagli USA, portando alle sue dimissioni.

  5. Quali furono le principali azioni intraprese da Alcide de Gasperi come capo del governo provvisorio?
  6. De Gasperi si occupò della trattativa di pace, affrontando penalizzazioni territoriali per l'Italia, e della questione istituzionale, decidendo tra monarchia e repubblica.

  7. Cosa rappresenta la "Svolta di Salerno"?
  8. La "Svolta di Salerno" fu l'iniziativa di Togliatti di accantonare temporaneamente la questione istituzionale per formare un governo di unità nazionale, culminando in una consultazione elettorale per un'Assemblea Costituente.

  9. Quali furono le conseguenze della decisione di Vittorio Emanuele III di abdicare?
  10. Vittorio Emanuele III abdicò in favore del figlio Umberto II, sperando di mantenere la corona, ma Umberto II regnò solo un mese, poiché a giugno 1946 fu proclamata la Repubblica.

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