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Concetti Chiave

  • La crisi economica del 1929-1933 colpì duramente la Spagna, causando miseria e malcontento, e portò all'esilio del re Alfonso XIII.
  • Le elezioni per l'Assemblea costituente videro il PSOE ottenere la maggioranza relativa, seguito dal Partito di Azione Repubblicana, portando alla proclamazione della repubblica.
  • Il governo di coalizione (1931-1933) introdusse riforme giuridiche e laiche, ma non riuscì a implementare riforme economiche significative a causa dell'opposizione conservatrice.
  • Una piccola élite di grandi proprietari terrieri controllava metà del terreno coltivabile spagnolo, mentre i piccoli proprietari vivevano in condizioni di povertà estrema.
  • Le politiche del nuovo governo di destra provocarono scioperi e rivolte, culminando nella brutale repressione della rivolta dei minatori delle Asturie guidata da Francisco Franco.

Indice

  1. La crisi economica e politica
  2. La nascita della repubblica
  3. Riforme e resistenze
  4. Disuguaglianze agrarie
  5. Conservatori al potere
  6. Rivolte e repressioni

La crisi economica e politica

La crisi del 1929-’33 coinvolge anche la Spagna, accrescendo la miseria e il malcontento delle masse. La monarchia, incapace di affrontare la situazione, ne rimane screditata, tanto che il re Alfonso XIII, visto il generale orientamento del popolo verso la repubblica, rinuncia alla lotta e si ritira in esilio.

La nascita della repubblica

Occorre quindi dare un nuovo regime alla Spagna e vengono perciò indette elezioni per un’Assemblea costituente.

Nelle elezioni, il partito socialista operaio spagnolo (il PSOE), ottiene la maggioranza relativa; al secondo posto è il partito di azione repubblicana, guidato da Manuel Azaña, al quale dà autorità il suo contributo alla caduta della monarchia. La Costituente, appena eletta, proclama la repubblica, che eredita una situazione esplosiva, per le sfibranti, secolari discordie tra i grandi proprietari terrieri e le masse lavoratrici, tra la Chiesa e i liberali, tra gli autonomisti e i fautori di un governo centrale.

Riforme e resistenze

I due partiti vincitori delle elezioni, ai quali hanno aderito nuclei della borghesia industriale, formano un governo di coalizione (1931-1933), che compie un’azione incisivamente riformatrice sul piano della modernizzazione giuridica e della laicizzazione della Spagna (istituisce il matrimonio civile e il divorzio, garantisce le libertà civili, sancisce il diritto alle autonomie regionali, di cui usufruisce subito la Catalogna, compie un’importante riforma del sistema scolastico, umanizza il sistema carcerario). Ma per paura delle forze conservatrici, che si oppongono duramente al governo, questo non realizza riforme economico- sociali, e in particolare quella dell’esproprio del latifondo, che, pur sancito sulla carta, non viene attuato.

Disuguaglianze agrarie

Un numero ristretto di grandissimi e grandi proprietari (circa 50 mila) possiede la metà dell’intero terreno coltivabile della Spagna; i piccoli proprietari (un milione e mezzo) vivono in povertà, con una media di appena un ettaro di terreno a testa, tanto che sono costretti ad offrirsi come braccianti nelle terre dei grandi proprietari, ai quali, però, basta una coltura estensiva, dato che le grandi, e spesso immense loro proprietà, e lo sfruttamento della mano d’opera con salari di fame, consentono larghe rendite, che essi godono parassitariamente nelle città dove hanno residenza.

Conservatori al potere

Legate all’aristocrazia fondiaria sono, oltre forti nuclei della borghesia industriale, anche le alte gerarchie della Chiesa, che è proprietaria di latifondi e ha vasti interessi nel mondo finanziario e industriale. La politica instabile del governo di coalizione e il malcontento generalizzato tra le masse popolari permettono alle forze conservatrici di avere la meglio nelle elezioni del 1933. Si forma così un nuovo governo di destra, con l’appoggio delle forze di centro. Il nuovo governo blocca ogni riforma e ostacola quelle attuate e in via di attuazione. Inoltre, per accentuare rigorosamente il potere centrale dello Stato, annulla l’autonomia della Catalogna, e per lo stesso motivo emana norme che opprimono le minoranze basche e galiziane.

Rivolte e repressioni

Seguono agitazioni popolari, scioperi, vere e proprie rivolte. La più tragica è quella dei minatori delle Asturie (la cui economia si reggeva e si regge sui prodotti del sottosuolo, carbone, zinco, ferro, manganese, rame), dove hanno il loro centro più forte gli anarchici (5-7 ottobre 1934). L’aspra rivolta è stroncata nel sangue, con l’intervento di truppe monarchiche stanziate in Marocco (parte della costa settentrionale del Marocco è sotto la Spagna) e della Legione straniera, guidate dal generale Francisco Franco, che usa metodi spietati, anche ricorrendo a torture contro i prigionieri. In questo contesto si sviluppa in Spagna la Falange, un partito nato nell’ottobre 1933 e che prende a modello la milizia fascista. Ne è fondatore Josè Antonio de Rivera, figlio del generale Miguel Primo de Rivera, colui che aveva instaurato una propria dittatura conservatrice appoggiata dalla monarchia (1923-1930). Prende allora consistenza anche la Confederazione spagnola della destra autonoma (la CEDA), fondata da José Gil Robles, l’uomo più rappresentativo dell’estrema destra.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le conseguenze della crisi del 1929-’33 in Spagna?
  2. La crisi del 1929-’33 aumentò la miseria e il malcontento delle masse in Spagna, screditando la monarchia e portando all'esilio del re Alfonso XIII.

  3. Quali furono i risultati delle elezioni per l'assemblea costituente in Spagna?
  4. Il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) ottenne la maggioranza relativa, seguito dal Partito di Azione Repubblicana guidato da Manuel Azaña, portando alla proclamazione della repubblica.

  5. Quali riforme furono attuate dal governo di coalizione tra il 1931 e il 1933?
  6. Il governo di coalizione attuò riforme per la modernizzazione giuridica e la laicizzazione della Spagna, come il matrimonio civile, il divorzio, le libertà civili, e l'autonomia regionale, ma non riuscì a realizzare riforme economico-sociali significative.

  7. Qual era la situazione agricola in Spagna durante questo periodo?
  8. Un ristretto numero di grandi proprietari possedeva metà del terreno coltivabile, mentre i piccoli proprietari vivevano in povertà, costretti a lavorare come braccianti per i grandi proprietari.

  9. Come reagirono le masse popolari alle politiche del nuovo governo di destra?
  10. Le masse popolari reagirono con agitazioni, scioperi e rivolte, tra cui la tragica rivolta dei minatori delle Asturie, che fu repressa violentemente dalle truppe monarchiche e dalla Legione straniera guidate da Francisco Franco.

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