Concetti Chiave
- Karol Wojtyla, il primo papa non italiano dopo 455 anni, fu eletto Giovanni Paolo II il 16 ottobre 1978, sorprendendo molti per la sua origine polacca.
- Giovanni Paolo II si distinse per la sua energia e capacità di comunicazione, viaggiando incessantemente per il mondo durante il suo lungo pontificato.
- Superò un grave attentato nel 1981 e perdonò pubblicamente il suo attentatore, dimostrando grandezza d'animo e resilienza.
- Denunciò il capitalismo e il regime comunista, assistendo al crollo dei regimi comunisti e incontrando leader come Gorbaciov e Castro.
- Fu il primo papa a visitare una sinagoga, chiese perdono per le colpe della Chiesa e riabilitò Galileo Galilei, promuovendo dialogo e riconciliazione.
Indice
L'elezione di Giovanni Paolo II
Il polacco Karol Wojtyla, arcivescovo di Cracovia, ascese al seggio papale il 16 ottobre 1978 con il nome di Giovanni Paolo II.
Già dalle primissime fasi il suo pontificato assunse caratteristiche del tutto nuove. La sua stessa elezione suscitò grande sorpresa, trattandosi di un papa non italiano dopo ben 455 anni, visto che l’ultimo pontefice straniero era stato Adriano VI, scomparso nel 1523.
Karol Wojtyla succedeva al brevissimo pontificato di Albino Luciani (Giovanni Paolo I), deceduto improvvisamente dopo appena 33 giorni dalla sua elezione.
La formazione e carriera ecclesiastica
Karol Wojtyla nacque nel 1920 a Wadowice, un piccolo centro vicino a Cracovia. I suoi studi universitari, iniziati nel 1938, furono bruscamente interrotti dall’occupazione nazista della Polonia. Il giovane Karol fu allora costretto a lavorare in una fabbrica ma non rinunciò a frequentare il seminario, seppure clandestinamente. Nel 1946 fu ordinato sacerdote e continuò i suoi studi a Roma, dove si laureò in teologia. Ritornato in patria, insegnò all’Università, quindi fu nominato vescovo ausiliare nel 1958 e, in tale veste, partecipò al concilio Vaticano II. Fu poi nominato arcivescovo di Cracovia nel 1964 e nel 1967 diventò cardinale.
Il pontificato e i viaggi pastorali
Giovanni Paolo II è destinato certamente a passare alla storia sia per la durata del suo pontificato per la particolare energia e la capacità di comunicazione che dimostrò fin dagli inizi della sua missione.
I suoi continui, incessanti viaggi pastorali in tutte le regioni del mondo rappresentarono la prima caratteristica del suo magistero. Giovanni Paolo II dimostrava sempre il suo eccezionale carattere che gli consentiva di affrontare qualsiasi situazione; anche in occasione del gravissimo attentato subito il 13 maggio 1981 a Piazza S. Pietro, a Roma, ad opera di Alì Agca, riuscì a riprendersi in tempi abbastanza brevi; i postumi dell’attentato continuarono tuttavia a condizionare il suo stato di salute. Giovanni Paolo II perdonò il suo attentatore, incontrandolo di persona in carcere e questo gesto espresse la grandezza dell’animo di questo uomo.
Impegno per i diritti umani e la pace
Ripetutamente egli insistette sul rispetto dei diritti umani e sulla necessità del mantenimento della pace e della cooperazione tra i popoli per il benessere di tutte le genti. Il papa ha sempre denunciato il capitalismo ed è stato duro contro il regime comunista. La storia ha voluto che proprio un pontefice venuto dall’Est assistesse al crollo dei regimi comunisti dell’ex blocco sovietico. Egli incontrò nel 1990 Michail Gorbaciov, ex leader sovietico e Fidel Castro, ex leader cubano, nel 1996. Fu anche il primo papa che si recò in visita alla sinagoga di Roma e, rivolgendosi al rabbino Elio Toaff, definì gli ebrei “fratelli maggiori”. Il 12 marzo 2000 il Papa si inginocchiò nella basilica di San Pietro e chiese perdono a Dio per tutte le colpe commesse dalla Chiesa nella sua storia. Papa Wojtyla riabilitò nel 1979 Galileo Galilei. Dopo aver incontrato le autorità musulmane, il papa si raccolse in preghiera presso il Muro del Pianto ed infilò tra le millenarie pietre un messaggio di richiesta di perdono agli ebrei per le persecuzioni loro inflitte dai cristiani.
Gli ultimi anni e la morte
Dopo una lunga agonia, causata dal morbo di Parkinson di cui era afflitto da 13 anni, Giovanni Paolo II muore il 2 aprile 2005 alle 21.37.
Domande da interrogazione
- Chi era Giovanni Paolo II prima di diventare papa?
- Quali furono le caratteristiche distintive del pontificato di Giovanni Paolo II?
- Come reagì Giovanni Paolo II all'attentato subito nel 1981?
- Quali furono alcuni dei gesti significativi di Giovanni Paolo II verso altre religioni?
- Quando e a causa di cosa morì Giovanni Paolo II?
Giovanni Paolo II, nato Karol Wojtyla, era arcivescovo di Cracovia e fu il primo papa non italiano dopo 455 anni.
Il pontificato di Giovanni Paolo II fu caratterizzato da viaggi pastorali globali, un forte impegno per i diritti umani e la pace, e la sua capacità di comunicazione.
Giovanni Paolo II si riprese rapidamente dall'attentato e perdonò il suo attentatore, incontrandolo in carcere.
Giovanni Paolo II visitò la sinagoga di Roma, definì gli ebrei "fratelli maggiori", e pregò al Muro del Pianto chiedendo perdono per le persecuzioni inflitte dai cristiani.
Giovanni Paolo II morì il 2 aprile 2005, dopo una lunga agonia causata dal morbo di Parkinson.