Concetti Chiave
- L'ideologia sansepolcrista del primo fascismo era caratterizzata da ambiguità ideologica e violenza squadrista, sostenuta da forze dell'ordine locali e culminata nella marcia su Roma con Mussolini come Presidente del Consiglio.
- L'omicidio di Giacomo Matteotti, denunciato per brogli elettorali, scatenò indignazione ma consolidò il potere fascista dopo che Mussolini assunse la responsabilità politica dell'evento.
- Con le leggi fascistissime, Mussolini riformò lo stato centralizzando il potere e limitando le libertà sindacali, pur mantenendo lo Statuto Albertino e creando l'OVRA per il controllo politico.
- I Patti Lateranensi del 1929 risolsero la Questione Romana, creando la Città del Vaticano e stabilendo un concordato con la Chiesa, sebbene si verificarono tensioni con l'Azione Cattolica.
- Il regime fascista promosse un'educazione fascista centralizzata con l'Opera Nazionale Balilla e la Gioventù Italiana del Littorio, controllando mezzi di comunicazione e riducendo il ruolo sociale delle donne.
Indice
L'ascesa del fascismo
La prima fase del Fascismo è detta sansepolcrista: ideologicamente ambiguo (reazionari, rivoluzionari, anticapitalisti) e repubblicano. Nasce lo squadrismo fascista, con la complicità delle forze dell’ordine e dei prefetti locali: ogni squadra fascista obbediva solo al proprio comandante (autocefala). Il fenomeno dello squadrismo fu poi messo sotto controllo dal regime mussoliniano con l’istituzione delle camicie nere. La scelta della violenza squadrista deriva, si pensa, dall’educazione alla violenza impartita dalla I guerra mondiale ai giovani. Dopo la nomina di Luigi Facta, i socialisti indicono uno sciopero fallimentare. Dopo la marcia su Roma, nel 1922 Mussolini diviene Presidente del Consiglio su nomina del re, con un governo di coalizione.
Il delitto Matteotti
Nel 1924 si svolgono le elezioni in un clima di tensione: i fascisti trionfano col 60%. In Parlamento, Giacomo Matteotti denuncia i brogli elettorali. Una squadra fascista rapisce il deputato, che viene ucciso e seppellito vicino Roma. Il corpo verrà ritrovato alcuni mesi dopo.
La storiografia non ha accertato una responsabilità diretta di Mussolini, ma per di più di un’iniziativa autonoma di Dumimi (il capo squadrista responsabile dell’omicidio) per fare un favore al Duce. Allo stesso tempo, vige l’ipotesi poco nota delle denunce di Matteotti contro il fratello corrotto di Mussolini.
L’omicidio compromette l’ascesa del fascismo: grande indignazione nel paese. L’opposizione, invece di scendere in piazza, si raduna in un ufficio dell’Aventino (Secessione dell’Aventino), rifiutando di partecipare ai lavori parlamentari. L’Aventino si dimostra un boomerang: le istituzioni vengono lasciate in mano a Mussolini, mentre il Re non interviene.
L'inizio del regime fascista
Il 3 Gennaio 1925 Mussolini si assume la responsabilità del delitto Matteotti: comincia il regime fascista (fascistizzazione).
Le leggi fascistissime, ideate dal giurista Rocco, riformano lo stato:
il Capo del Governo rende conto solo al Re e decide l’ordine del giorno delle camere
il Re mantiene il ruolo di garanzia
il Sindaco diviene “potestà”
Ruolo centrale del prefetto
Mussolini tiene in vita lo Statuto Albertino, mantenendo il meccanismo che permetterà al Re di arrestarlo (25 Luglio 1943)
Vengono bloccate le libertà sindacali, mentre viene proposto un ordinamento corporativo (rimasto sulla carta).
Vengono sciolti tutti i partiti e nasce l’OVRA: il nome stesso nasce per resituire senso di indefinitezza e paura.
Il Gran Consiglio del Fascismo nasce come organo molto vago, poi decisivo per la caduta del fascismo.
L'antifascismo e i fuoriusciti
Non è vero che il fascismo abbia avuto un consenso totalitario: già nelle prime fasi del regime esiste l’antifascismo, distinto in multipartitico (non comunista) e comunista. Il fenomeno dei “fuoriusciti”, tipico della prima tipologia, si diffonderà tra gli intellettuali antifascisti non comunisti fuggiti in esilio. L’antifascismo riferito al partito comunista è legato alla lotta politica clandestina (quindi, in Italia stessa). Il più grande intellettuale del tempo e antifascista, Antonio Gramsci, morirà in carcere. Il fascismo colpiva soprattutto l’antifascismo comunista: molti antifascisti non comunisti, come Eugenio Montale, furono tutto sommato tollerati (in adesione alle idee sansepolcriste, aperte alle altre ideologie politiche).
I Patti Lateranensi
I Patti Lateranensi risolvono la Questione Romana, cominciata nel 1870 con la conquista di Roma da parte del Regno d’Italia (approfittando della debolezza francese, alleata storica della Chiesa). Il Papa, perso il potere temporale, non riconosce il nuovo stato italiano e si chiude, in isolamento, nei propri palazzi. I cattolici si presentano come antagonisti del nuovo stato liberale, non partecipando, almeno inizialmente, alla vita politica (non expedit).
L’11 Febbraio 1929 Mussolini e il cardinale Gasparri firmano i Patti Lateranensi, che contengono due documenti:
il trattato internazionale, che stabilisce la nascita della Città del Vaticano, piccolo stato indipendente riservato alla missione della Chiesa. L’ordine pubblico in Piazza è mantenuto dalla polizia italiana, mentre all’interno dello stato dalle Guardie Svizzere e dalla Gendarmeria Vaticana. Lo Stato italiano, inoltre, risarcisce la Chiesa per le proprietà ecclesiastiche incamerate in precedenza (da qui, nasce lo IOR)
Il concordato, che prevede alcune norme di tutela su vescovi e libertà di culto, l’insegnamento della religione cattolica, l’esenzione del servizio militare per i sacerdoti.
Mussolini viene persino proclamato “uomo mandato dalla provvidenza” da Pio XI. Tuttavia, insorge un contrasto: la dittatura, che tende a monopolizzare l’educazione dei giovani, si scontra con l’organizzazione giovanile della Chiesa, l’Azione Cattolica, che dopo una serie di contrasti non viene sciolta ma relegata alla sola educazione spirituale.
L'educazione fascista
L’ambizione di una dittatura, come anche il fascismo, è quella di voler educare ad un “uomo nuovo”. Inoltre, come ogni dittatura, pensa di controllare e diffondere il consenso organizzando la popolazione in fasce d’età. Riguardo la riforma Gentile, il perno era il liceo classico, mezzo per veicolare i contenuti del fascismo, come il culto dello Stato (da Hegel, individuo inferiore allo Stato) tramite la formazione umanistica. Fin dalle elementari, viene fornito il sussidiario unico e il libro delle letture. Viene fondata l’Opera Nazionale Balilla, il Gruppo Universitari Fascisti, la Gioventù italiana del Littorio. Anche il tempo libero viene organizzato, con l’Opera Nazionale Dopolavoro. Viene introdotto il giuramento di fedeltà al fascismo nelle università per i docenti.
In questo contesto, è evidente l’importanza dei mezzi di comunicazione di massa (carta stampata, radio e cinema).
La questione femminile
Riguardo alla questione femminile, il fascismo preferiva una donna con “biografia consueta” (figlia, sorella, moglie, madre), relegata ad un ruolo subalterno. Nel cinema, le donne vengono rappresentate come seducenti, “femme fata”, in un immagine legata all’immaginario maschilista e non certo frutto di una liberazione della donna. Lo scopo primario del fascismo consisteva nel ridurre al massimo l’occupazione femminile, che però aumentò per l’abissale differenza salariale (una donna, venendo pagata meno, era più conveniente da assumere)
L'impresa in Etiopia
L’impresa in Etiopia viene presentata come contrasto alle nazioni plutocratiche europee, risultando però ridicola in quel periodo. La guerra di conquista diventa crudele e criminale (massacri, gas tossici, dimenticati dall’opinione pubblica). In conclusione, la definizione che viene data all’impresa coloniale è “imperialismo straccione” (vedi pg. 244).
Le leggi razziali
Le leggi razziali promulgate dal fascismo non imitano le leggi tedesche, ma sono frutto tutto italiano della matrice razzista del fascismo, a cui aderirono molti intellettuali del periodo.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la prima fase del Fascismo e come si è evoluta?
- Mussolini è stato direttamente responsabile dell'omicidio di Giacomo Matteotti?
- Quali furono le conseguenze delle leggi fascistissime?
- Come furono risolte le tensioni tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica?
- Qual era la visione del fascismo riguardo alla questione femminile?
La prima fase del Fascismo è conosciuta come sansepolcrista, caratterizzata da ambiguità ideologica e repubblicanesimo. Lo squadrismo fascista, inizialmente autonomo, fu poi controllato dal regime di Mussolini con le camicie nere.
La storiografia non ha accertato una responsabilità diretta di Mussolini, ma si ipotizza un'iniziativa autonoma di Dumimi per favorire il Duce. L'omicidio ha suscitato grande indignazione e ha compromesso l'ascesa del fascismo.
Le leggi fascistissime riformarono lo stato, centralizzando il potere nelle mani di Mussolini e limitando le libertà sindacali. Vennero sciolti tutti i partiti e fu creata l'OVRA, mentre il Gran Consiglio del Fascismo divenne decisivo per la caduta del regime.
Le tensioni furono risolte con i Patti Lateranensi del 1929, che crearono la Città del Vaticano come stato indipendente e stabilirono un concordato per la tutela della Chiesa, risolvendo la Questione Romana.
Il fascismo preferiva una donna con "biografia consueta" e relegata a un ruolo subalterno. Nonostante ciò, l'occupazione femminile aumentò a causa della differenza salariale, rendendo le donne più convenienti da assumere.