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Concetti Chiave

  • Il trasporto della salma del milite ignoto nel 1921 unisce simbolicamente l'Italia, ma il paese è ancora afflitto da problemi come disoccupazione e tensioni sociali.
  • Il Biennio Rosso (1919-1920) segna un periodo di scioperi e rivolte, con il proletariato che richiede migliori condizioni di lavoro, mentre la destra si mobilita per vendicare la "vittoria mutilata" della Prima guerra mondiale.
  • Mussolini emerge come figura chiave, fondando i Fasci italiani di combattimento nel 1919, un movimento paramilitare che promuove nazionalismo e antisocialismo, sostenuto da industriali e agrari.
  • Con la marcia su Roma nell'ottobre 1922, Mussolini ottiene il potere politico e inizia a trasformare l'Italia in uno stato autoritario attraverso una serie di riforme.
  • Dopo il delitto Matteotti nel 1924, l'Italia diventa un regime fascista, con Mussolini che elimina i partiti d'opposizione, controlla i media e instaura una polizia politica per reprimere il dissenso.

Indice

  1. Il viaggio del milite ignoto
  2. Cambiamenti sociali post-guerra
  3. Conflitti politici e sociali
  4. L'ascesa di Mussolini
  5. Le camicie nere e il potere
  6. La marcia su Roma
  7. Il regime fascista
  8. Politica economica e estera

Il viaggio del milite ignoto

Il 4 novembre 1921 episodio che unisce gli italiani, ed è un percorso di un treno speciale che parte da Aquilea e arriva a Roma con su la salma del militi ignoto ovvero la salma di un soldato semplice non identificato che percorre tutta la penisola e su questa sagoma gli italiani si riconoscono.

Poi la salma verrà tumulata nel Vittoriano o Altare della patria. Il paese si unisce attorno a questa figura del soldato semplice caduto in guerra, ma non bisogna pensare che sia un paese unito perché ha un sacco di problemi come ad esempio la disoccupazione, la miseria le lotte sociali.

Cambiamenti sociali post-guerra

La guerra ha portato cambiamenti dal punto di vista sociale. L’italiano che si inizia a parlare è un italiano maccheronico perché è una lingua che nasce dalla capacità di capirsi. Inoltre, la guerra ha accelerato gli spostamenti, si scopre una disciplina ovvero la geografia, le donne iniziano a protestare (nel 1918 iniziano le prime proteste femminili).

Conflitti politici e sociali

I due nemici per la classe media sono il proletariato e i pescecani. I pescecani sono quelle persone che riescono ad arricchirsi in una situazione estrema come quella delle guerra. Ovviamente è una ricchezza costruita illecitamente ad esempio mercato nero.

Le prime elezioni sono nel 1919. I due partiti che si affermano sono il partito socialista (sinistra) e il partito popolare. Il partito socialista è un partito di ispirazione cattolica che vede tra i suoi elettori i cattolici che sono rientrati nella politica dopo lo scioglimento delle riserve da parte del papa. Da queste elezioni salterà fuori quella fase che prendo il nome di biennio Rosso (1919-1920)ovvero tutte quelle rivolte, scioperi, manifestazioni che si verificano nelle campagne (quindi da parte dei braccianti) ma anche dalle industre (quindi da parte degli operai). Il proletariato rivendicano condizioni di lavoro migliori. Ci sono regioni che conoscono molto di più di altre questa fase e sono la Toscana, l’Emilia-Romagna, la Lombardia e la Puglia. Sicuramente questa non è una fase indolore perché ad esempio gli industriali reagiscono con la serrata cioè chiudono le fabbriche. Quando il partito socialista va al congresso, nel 1921, si spacca in due : alcuni vogliono mantenere una linea transigente al modello sovietico che è quello di sollevare le masse proletarie e abbattere il governo borghese. Altri invece ritenevano che dovesse procedere in una maniera più leggera. I partiti di destra si mobilitano per vendicare la vittoria mutilata. Mutilata perché l’Italia non aveva ottenuto alla conferenza di Parigi i territori di sua appartenenza. Uno dei più grandi esponenti di questo partito è d’Annunzio che occupa la città di fiume . Il governo si oppone a questa operazione di d’Annunzio. D’Annunzio con questa occupazione riesce a tenere questa città per 16 mesi a partire dal 12 settembre 1919. Nel 1920 verrà firmato il trattato di Rapallo e quindi la Iugoslavia rinuncia alla città di fiume che comunque diventerà una città indipendente e non passerà nemmeno all’Italia.

L'ascesa di Mussolini

In questo momento inizia ad emergere anche la figura di Benito Mussolini. Mussolini nasce come socialista ma nel corso cambierà opposizione. Negli anni del biennio rosso Mussolini è il direttore di una rivista, finanziata dagli industriali, che si chiama “popolo d’Italia”. Ovviamente essere direttore di una rivista da una grande visibilità. Inoltre, essendo finanziata dagli industriali è chiaro che è una rivista che prende posizione contro i manifestanti e a favore degli industriali. Quindi promuove attraverso questa rivista un’azione contro gli uomini che scioperavano. Proprio in questo contesto nascono i fasci italiani di combattimento 1919 che sono delle organizzazioni paramilitare cioè che non possono usare armi da fuoco, ma che sono organizzati con un esercito e sono armati di manganelli, di pugnali ecc. In più Mussolini a questi fasci italiani d combattimento da una divisa nera. Da qui escono le cosiddette squadracce o squadre d’azione. Mussolini gli dà due parole d’ordine che sono nazionalismo e antisocialismo ma per il resto non esiste un programma perché il fascismo non nasce con un’ideologia. L’obbiettivo di Mussolini è quello di prendersi il potere.

Nei fasci italiani fanno parte soprattutto i nullafacenti che erano affascinati dall’atteggiamento rivoluzionario di Mussolini. Tutti i dirigenti di questa struttura paramilitare vengono chiamati gerarchi e inneggiano alla rivoluzione fascista . Gli obbiettivi di questa rivoluzione fascista sono:

- rovesciare il regime parlamentare italiano

- abbattere il capitalismo che definisco pantofolaio e profittatore

- eliminare il potere dei preti

- creare un nuovo uomo (che deve avere un fisico perfetto, giovane, disposto a combattere, animo violento e rapace, pronto alla guerra)

La prima manifestazione concreta dei fasci italiani di combattimento è a Bologna nel 1920 in cui si consumerà uno scontro a fuoco, i cosiddetti fatti di palazzo d’Accurso. Iniziano a compiere delle spedizioni punitive soprattutto contro le leghe rosse e i fatti di palazzo d’Accurso sono considerati l’atto di nascita del fascismo perché era la sede del comune di Bologna, si stava insediando la nuova amministrazione comunale e qui ci sarà lo scontro a fuoco dove morirono dei socialisti.

Le camicie nere e il potere

Le camicie nere sono finanziate dagli agrari, industriali, perché hanno il compito di intimidire gli scioperanti, i delegati sindacali. Quindi iniziano queste spedizioni punitive in cambio di grosse somme di denaro. Le forze dell’ordine e la magistratura non si intromettono in queste spedizioni punitive, che vengono compiute in maniera vigliacca, perché le spedizioni appagavano le esigenze del patronato e andavano contro gli scioperi. Agivano nella totale illegalità ma venivano percepiti come portatrici di ordine che le forze dell’ordine non riuscivano a controllare.

La marcia su Roma

Nel 1921 Mussolini entra in Parlamento. Il partito nazionale fascista entra in parlamento con 35 deputati su 630. Questo partito lo appoggiano i potenti ma anche il re Vittorio Emmanuele III. Il 1° agosto del 1922 viene indetto uno sciopero generale ma che si rivelerà una scelta abbastanza impopolare perché non c’erano obbiettivi concreti e soprattutto perché rappresenta un danno all’economia. Mussolini scaglia contro gli scioperanti un’offensiva delle camicie nere e nessuno dice parola. Quindi a questo punto lui farà la marcia su Roma ovvero il tentativo di occupare fisicamente la capitale e lo fa così il re ha un valido motivo per affidargli il governo. Il 28 ottobre 1922 i trentamila fascisti arrivano alle porte della capitale. L’esercito avrebbe potuto fermare l’avanzata delle camicie nere ma sarà proprio il re a impedirgli di fermarli. Il 30 ottobre 1922 il re affida a Mussolini la presidenza del consiglio, quindi il potere politico, militare ed economico sono nelle mani di Mussolini. Mussolini viene favorito in questo modo perché si pone come colui che ferma l’avanzata del proletariato. Mussolini non attacca il Parlamento subito ma attraverso una serie di riforme fa di uno stato liberale uno stato autoritario. Le riforme sono:

- riduce il numero di ministeri in modo tale che quelli che rimangono mette dei suoi funzionari - crea il grand consiglio del fascismo nel dicembre del 1922, e viene investito di un incarico importantissimo ovvero quello di mettere mano allo Statuto Albertino quindi alla costituzione.

- trasforma le camicie nere diventano un corpo dello stato

- crea la Ceka ovvero prepotenti che vanno in giro a seminare il terrore

- cambia la legge elettorale

- inizia a farsi chiamare duce

Nel 1924 ci fu il delitto Matteotti: questi è un deputato socialista che si apprestava a denunciare gravi irregolarità nelle preparazioni elettorali, infatti aveva chiesto di annullarne per delle irregolarità. Pochi giorni dopo la sua richiesta sparisce e il suo cadavere verrà ritrovato mesi dopo con tutti i segni della persecuzione fascista. Matteotti è stato ucciso non solo perché denunciava imbrogli elettorali ma perché si stava prestando a denunciare una tangente miliardaria incassata dal fratello del duce che aveva affidato ad una società americana l’esclusiva per la ricerca del petrolio nel mar Adriatico. In Parlamento, dopo questo episodio, i socialisti, i popolari non assunsero una forte iniziativa politica. Il 27 giugno 1924 c’è la secessione dell’Aventino ovvero questi partiti impauriti e disorganizzati abbandonano il parlamento.

Il regime fascista

Dopo il ’24 l’Italia diventa un regime ovvero un governo che si impadronisce di tutte le leve del potere in modo da impedire ai cittadini l’esercizio della democrazia. Le leggi fascistissime danno:

- poteri straordinari al capo del governo (Mussolini ha tutti e tre i poteri)

- abolisce tutti i partiti tranne il suo

- identifica lo stato con il partito fascista quindi tutti coloro che operano per l’apparato statale, se vogliono continuare a lavorare devono prendere la tessera del partito

- scioglie tutte le organizzazioni di natura culturale, gli ordini professionali (es. avvocato)

- bolla come antifascisti tutti quelli che si oppongono che vengono mandati al confino cioè vengono spediti in zone isolate

- crea la ovra quindi un polizia politica

- abolisce la libertà di stampa quinti tutti i mezzi di comunicazione vengono controllati dal regime

- crea un forte apparato di burocrati

Nel 1929 si avvicina alla chiesa con i Patti Lateranensi.

Politica economica e estera

Dal punto di vista economico ebbe la fortuna che bene o male l’economia mondiale si stava riprendendo e quindi all’Italia che aveva un importante debito di guerra, viene dilazionato in 25 anni. La politica dello smantellare le culture specializzate per fare un’agricoltura estensiva non si rileva astuta. Crea tutto insieme di istituti statali e infine il suo obbietti era quello di collaborazione tra le classi sociali. In questo periodo abolisce anche lo sciopero. Alla fine degli anni 20 la sua figura inizia ad avere meno consensi e quindi si butta nella polita estera e nella creazione di un impero . Nel 1932 inizia a parlare di Mare nostrum e di impero. Nel 1935 invade l’Etiopia.

Mussolini era nato nel 1883 e morirà il 28 aprile 1945. È di origini umili, lui prende il diploma magistrale, quindi diventa maestro delle elementari ma fa anche il fabbro. Nel 1912 è socialista ed era neutralista nella Prima guerra mondiale. Crea i fasci italiani di combattimento che quando nascono sono anticlericali e anticapitalisti.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'episodio simbolico che ha unito gli italiani nel 1921?
  2. L'episodio simbolico è stato il percorso del treno speciale con la salma del milite ignoto, che ha attraversato l'Italia da Aquilea a Roma, unendo simbolicamente il paese attorno alla figura del soldato semplice caduto in guerra.

  3. Quali erano i principali problemi sociali in Italia dopo la Prima Guerra Mondiale?
  4. Dopo la guerra, l'Italia affrontava problemi come la disoccupazione, la miseria e le lotte sociali, con il proletariato che rivendicava migliori condizioni di lavoro.

  5. Come si è sviluppato il movimento fascista sotto la guida di Mussolini?
  6. Mussolini ha fondato i fasci italiani di combattimento nel 1919, promuovendo il nazionalismo e l'antisocialismo, e ha utilizzato le camicie nere per intimidire gli scioperanti, ottenendo il supporto di agrari e industriali.

  7. Quali furono le conseguenze del delitto Matteotti nel 1924?
  8. Il delitto Matteotti, un deputato socialista che denunciava irregolarità elettorali, portò alla secessione dell'Aventino, con i partiti di opposizione che abbandonarono il Parlamento, facilitando l'instaurazione del regime fascista.

  9. Quali furono le principali riforme attuate da Mussolini per consolidare il suo potere?
  10. Mussolini ridusse il numero di ministeri, creò il Gran Consiglio del Fascismo, trasformò le camicie nere in un corpo dello stato, cambiò la legge elettorale e abolì la libertà di stampa, tra altre misure, per consolidare il suo regime autoritario.

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