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Concetti Chiave

  • Il discorso di Mussolini del 1925 segnò l'inizio ufficiale della dittatura fascista, consolidando il suo potere sugli oppositori interni.
  • Mussolini trasformò le squadre d'azione in un'organizzazione di difesa statale, formata da volontari sotto il controllo esclusivo del capo di stato.
  • Il regime limitò la libertà di stampa, chiudendo i giornali critici dopo due diffide annuali, per controllare l'opinione pubblica.
  • Attraverso il giurista Rocco, Mussolini instaurò un sistema corporativo per controllare sindacati e corporazioni, rafforzando il potere sul lavoro.
  • La rivalutazione della lira a "Quota 90" fu una mossa economica per dimostrare le capacità di governo e consolidare la base elettorale.

Indice

  1. L'ascesa del regime fascista
  2. Il discorso di Mussolini
  3. Controllo delle milizie e della stampa
  4. Inflazione e relazioni con la Chiesa

L'ascesa del regime fascista

Il regime dittatoriale fascista di Mussolini nasce ufficialmente nel 1925 dopo il discorso tenutosi alla Camera dei Deputati. Con tale intervento, colui che prenderà il nome di “Duce”, vuole affermare la propria autorità in modo definitivo, non tanto sugli avversari esterni, ormai troppo indeboliti per tentare una qualsiasi opposizione, quanto sugli oppositori interni contrari alla direzione presa dal Duce.

Egli impose in modo definitivo la sua personalità sul partito.

Il discorso di Mussolini

Nel suo discorso Mussolini dice di non voler ricorrere a nessun voto di fiducia parlamentare affermando la necessità di una “sosta per vedere se la stessa strada con gli stessi compagni può essere ancora percorsa nell'avvenire” e ciò proprio in riferimento agli oppositori interni a cui è diretto il suo discorso. Afferma inoltre che la violenza continuerà ad essere una caratteristica del suo agire, prendendosi quindi la colpa del delitto Matteotti, tuttavia essa non verrà utilizzata come fece la Ceka russa (polizia segreta) ma terrà conto del suo aspetto “risolutivo”. Con ciò concludeva il suo discorso, iniziando la dittatura.

Controllo delle milizie e della stampa

Primo problema che Mussolini si trovò ad affrontare fu quello delle squadre d'azione. Il Duce voleva infatti mantenere le milizie in quanto il fascismo non era ancora consolidato e perciò esse potevano tornare utili in ogni momento. Per perseguire tale scopo Mussolini trasformò le milizie in un organizzazione avente il compito di difendere lo stato e la pubblica sicurezza, unicamente sotto il solo controllo di Dio e del capo di stato. Esse sarebbero state formate da volontari il cui servizio era gratuito.

In secondo luogo il Duce si impegnò nella limitazione del diritto d'espressione. Dopo gli attacchi alla sua persona, in seguito al delitto Matteotti, qualunque giornale fosse stato diffidato per due volte nell'anno, sarebbe stato privato della possibilità di proseguire nella propria attività.

Mussolini si impegnò poi, al fine di assicurare la propria stabilità, ad ottenere il controllo delle grandi masse operaie e per fare ciò si servì dell'operato del giurista Rocco, ministro della Giustizia. Grazie a lui fu creato uno schema di sistema corporativo che permetteva al regime di avere il pieno controllo su sindacati e corporazioni.

Inflazione e relazioni con la Chiesa

Uno degli ultimi provvedimenti fu quello riguardante l'inflazione. Per rallentare il fenomeno e assicurarsi quindi la propria base elettorale, Mussolini si batté per la rivalutazione della lira a “Quota 90”. Questa mossa economica servì a Mussolini sì per un vantaggio dal punto di vista finanziario ma anche per dimostrare a tutti, stranieri e non, le proprie capacità di governo.

Un ultimo punto molto importante da ricordare nella politica mussoliniana è quello della liquidazione del Partito Popolare e dell'appoggio del Papa e quindi della Chiesa. Mussolini cambiò infatti le sue direttive e grazie alla legge sull'obbligo dell'insegnamento della religione si assicurò le simpatie di Papa Pio XI. Una volta fatto ciò il Duce si concentrò sull'eliminazione del partito popolare, di ostacolo al rapporto fra Chiesa e Stato. Pio XI decise così, su pressione di Mussolini e Rocco, di liquidare il partito invitando don Sturzo a dare le proprie dimissioni.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'obiettivo principale del discorso di Mussolini alla Camera dei Deputati nel 1925?
  2. L'obiettivo principale del discorso di Mussolini era affermare la sua autorità definitiva, soprattutto sugli oppositori interni, e consolidare il suo controllo sul partito.

  3. Come ha gestito Mussolini le squadre d'azione per consolidare il suo regime?
  4. Mussolini ha trasformato le milizie in un'organizzazione per la difesa dello stato e della pubblica sicurezza, sotto il controllo del capo di stato, formata da volontari con servizio gratuito.

  5. Quali misure ha adottato Mussolini per limitare il diritto d'espressione?
  6. Mussolini ha stabilito che qualsiasi giornale diffidato due volte in un anno sarebbe stato chiuso, limitando così la libertà di stampa dopo gli attacchi seguiti al delitto Matteotti.

  7. In che modo Mussolini ha cercato di ottenere il controllo delle masse operaie?
  8. Mussolini ha utilizzato il giurista Rocco per creare un sistema corporativo che permetteva al regime di controllare sindacati e corporazioni, assicurandosi così il controllo delle masse operaie.

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