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Concetti Chiave

  • Giolitti's alliance with Catholics was crucial in the 1913 elections to counterbalance the socialist vote increase due to universal suffrage.
  • The 1913 elections saw socialists nearly double their deputies, but Giolitti's liberal majority, supported by Catholics, was still maintained.
  • Despite winning confidence in December 1913, Giolitti resigned in March 1914, doubting the stability of his parliamentary majority.
  • Giolitti viewed colonial wars as compatible with liberalism, seeing them as a means to civilize and expand influence.
  • The Italian conquest of Libya faced opposition from revolutionary socialists, while nationalists used it to promote political myths.

Indice

  1. L'alleanza con i cattolici
  2. Elezioni del 1913 e dimissioni
  3. Politica coloniale di Giolitti
  4. Conquista della Libia
  5. Opposizione socialista e guerra

L'alleanza con i cattolici

L’alleanza con i cattolici era indispensabile per Giolitti, per bilanciare il prevedibile aumento dei voti al partito socialista dopo l’approvazione della legge sul suffragio universale.

Elezioni del 1913 e dimissioni

Alle elezioni dell’ottobre 1913, in cui votarono oltre cinque milioni di elettori, il 60 per cento degli aventi diritto, i socialisti riuscirono quasi a raddoppiare i loro deputati, ottenendone 79 su un totale di 169 dell’estrema sinistra . Dei 300 deputati liberali oltre 200 furono eletti col sostegno determinante dei cattolici. Giolitti disponeva ancora della maggioranza, ma la base parlamentare del suo sistema era ormai erosa.

Nel dicembre 1913 Giolitti ottenne ancora la fiducia della Camera, ma egli riteneva che la sua maggioranza non fosse più solida come un tempo e nel marzio 1914 diede le dimissioni.

Politica coloniale di Giolitti

L’allargamento del diritto di voto era una concessione alle sinistre resa necessaria anche per superare la loro opposizione alla guerra contro la Turchia, che il governo italiano aveva intrapreso nel 1911, per conquistare la Libia.

La guerra alla Turchia può sembrare in contraddizione con la linea politica del Giolitti, che in un primo tempo si era dichiarato contrario alle imprese coloniali tentate da Crispi nell’Ottocento. Il 22 febbraio 1912 nel corso di una discussione alla camera dei deputati, Giolitti disse “ mi auguro di cuore che al mondo non vi siano che guerre coloniali, perché la guerra coloniale significa la civilizzazione di popolazioni che in altro modo continuerebbero nella barbarie”

Egli riteneva che le guerre coloniali fossero non solo compatibili con il liberalismo, ma un utile strumento per allargarne l’influenza, inglobando in quel sistema popolazioni che, altrimenti, sarebbero rimaste ad esso estranee.

Conquista della Libia

La politica coloniale italiana, intrapresa nell’Ottocento da Francesco Crispi , non aveva dato grandi risultati . Dopo la sconfitta subita delle truppe italiane ad Adua nel 1896 , da parte dell’imperatore d’Etiopia MenelikII , l’Italia aveva dovuto limitare le sue aspirazioni alla Somalia e all’Eritrea . L’instaurazione del protettorato francese sul Marocco nel 1911 spinse il governo italiano a cercare di contrastare l’estendersi dell’influenza francese sull’Africa settentrionale occupando la Libia .

Opposizione socialista e guerra

Approvarono la conquista della Libia anche alcuni socialisti , come i riformisti . Molti socialisti nel momento i n cui la patria entrava in guerra , si poneva il problema di compiere una scelta netta tra pacifismo e patriottismo .

La guerra in Libia incontrò , invece, la dura opposizione dei socialisti rivoluzionari, tra i quali era anche Benito Mussolini , che rimproverava ai governi di sperperare risorse nell’Africa invece di occuparsi dei più gravi problemi .

I primi sbarchi in Libia furono effettuati nel settembre del 1911 . Le truppe turche opposero una forte resistenza , che il corpo di spedizione italiano riuscì a superare soltanto sulle coste . Il governo allora decise di allargare le operazioni anche sul mar Egeo , dove le truppe italiane conquistarono Rodi insieme con altre 11 isole .

Nell’ottobre del 1912 l’Impero ottomano fu costretto a firmare un trattato di Losanna , con cui riconobbe la sovranità dell’Italia sulla Libia , ma la lotta non ebbe termine :le popolazioni arabe impegnarono con azioni di guerriglia le truppe italiane , che dovettero perciò limitare l’occupazione soltanto alle zone costiere . Mentre i socialisti rivoluzionari continuarono ad avversare duramente l’occupazione della Libia , i nazionalisti ne trassero occasione per elaborare e approfondire i loro miti politici , dalla celebrazione del sangue a quella del > . La borghesia sentì la guerra come un > , che avrebbe cementato l’unità della nazione.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'importanza dell'alleanza con i cattolici per Giolitti durante le elezioni del 1913?
  2. L'alleanza con i cattolici era cruciale per Giolitti per bilanciare l'aumento dei voti socialisti dopo l'approvazione del suffragio universale, permettendogli di mantenere una maggioranza parlamentare, sebbene erosa.

  3. Come si conciliava la politica coloniale di Giolitti con il suo liberalismo?
  4. Giolitti considerava le guerre coloniali compatibili con il liberalismo e utili per espandere la sua influenza, vedendole come un mezzo per civilizzare popolazioni altrimenti estranee al sistema liberale.

  5. Quali furono le cause principali della guerra in Libia?
  6. La guerra in Libia fu motivata dalla necessità di contrastare l'influenza francese in Africa settentrionale e di espandere il dominio italiano dopo il limitato successo delle precedenti imprese coloniali.

  7. Quali furono le reazioni dei socialisti alla guerra in Libia?
  8. I socialisti riformisti approvarono la conquista della Libia, mentre i socialisti rivoluzionari, tra cui Mussolini, si opposero duramente, criticando lo spreco di risorse in Africa.

  9. Come si sviluppò la guerra in Libia e quali furono le sue conseguenze?
  10. La guerra iniziò con sbarchi nel 1911 e si estese al mar Egeo. Nonostante il trattato di Losanna del 1912, le popolazioni arabe continuarono la guerriglia, limitando l'occupazione italiana alle coste, mentre i nazionalisti usarono la guerra per rafforzare i loro miti politici.

Domande e risposte

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