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Erectus
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Concetti Chiave

  • Giolitti è descritto come un politico con un doppio volto: aperto e democratico al nord, conservatore e corrotto al sud.
  • Al nord, Giolitti ha promosso riforme sociali, ridotto l'orario di lavoro e migliorato le condizioni di lavoratori e famiglie.
  • Giolitti ha ampliato le infrastrutture e riformato le ferrovie, ma non ha risolto il divario nord-sud, alimentando corruzione al sud.
  • L'emigrazione italiana, soprattutto dal sud, è aumentata durante l'era giolittiana, portando a tensioni e intolleranze all'estero.
  • L'emigrazione ha avuto effetti economici positivi, come le rimesse, ma ha anche causato lo spopolamento delle regioni di partenza.

Indice

  1. Politica di Giolitti al nord
  2. Riforme e benessere economico
  3. Questione meridionale e corruzione
  4. Emigrazione e sue fasi
  5. Conseguenze dell'emigrazione

Politica di Giolitti al nord

Giolitti aveva un modo di far politica dal doppio volto:

-un volto aperto e democratico nell’affrontare i problemi del nord.

-un volto conservatore e corrotto nello sfruttare i problemi del sud.

Riforme e benessere economico

Per quanto riguarda il nord Giolitti consentì gli scioperi e fece assumere al governo una posizione di neutralità di fronte ai conflitti sindacali. Rispondeva alle critiche dei conservatori che ritenevano la sua azione di governo troppo tollerante nei confronti dei movimenti operai. Giolitti varò alcune riforme:

-l’orario di lavoro venne diminuito a 10ore massimo.

-venne riorganizzata la cassa nazionale per l’invalidità e la vecchiaia dei lavoratori.

-venne tutelata la maternità delle lavoratrici e il lavoro dei fanciulli.

Vi fu un aumento dei salari. Nel nord vi era il benessere economico tipico della società di massa.

Giolitti fece altri interventi riformatori in campo ferroviario, con la statalizzazione delle ferrovie e le assicurazioni sulla vita per le quali creò un apposito ente, l’INA (istituto nazionale assicurazioni).

Questione meridionale e corruzione

Ma in tutto questo non avvenne affrontata la questione meridionale e nell’eta giolittiana il divario tra nord e sud del paese crebbe. Venne costruito l’acquedotto pugliese. Al sud vennero alimentate le clientele e corruzione. Vi furono gli scioperi del sud e Giolitti non fu neutrale: fece intervenire le forse dell’ordine attuando una pesante repressione. Il sud per Giolitti era un serbatoio di voti da controllare attraverso:

-i prefetti.

-per mezzo delle forze dell’ordine che arrestavano i sindacalisti.

-ricorrendo alla corruzione e alle minacce.

Emigrazione e sue fasi

La grande emigrazione dell’eta giolittiana

I salari dei lavoratori del sud scesero portando in tutto il medio oriente povertà e disoccupazione. Molti contadini rimasti disoccupati si videro costretti a partire in cerca di lavoro verso l’estero incrementando l’emigrazione. Il fenomeno dell’emigrazione di divide in 2 fasi: la prima fase tra 1876 e 1900 fu individuale, perché le persone partivano da sole lasciando in patria la propria famiglia ed erano soprattutto maschi di età giovane. Emigravano in Francia, Germania, Argentina, USA. La seconda fase va dal 1900 alle prima guerra mondiale coincide con l’età giolittiana. E’ chiamata grande emigrazione e durò 14 anni dove la gente andò in Francia e USA.

Conseguenze dell'emigrazione

La Francia fu una meta privilegiata soprattutto per chi veniva dal nord Italia. Ne derivarono non pochi problemi di convivenza con la popolazione locale. I lavoratori francesi accusavano gli italiani di rubare il lavoro. L’episodio più grave di intolleranza verso gli italiani si verificò nel 1893 a Aigues-Mortes nel sud della Francia, in quell’occasione alcune decine di operai italiani furono massacrati dalla folla.

Vi furono conseguenze positive e negative. Portò un po di ricchezza nelle terre più povere. Chi lavorava all’estero mandava in Italia parte della propria paga, le rimesse, aiutando cosi l’economia dei paesi d’origine. I lavoratori rimasti non erano più in sovrannumero. Le conseguenze negative furono lo spopolamento.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il doppio volto di Giolitti nella sua politica?
  2. Giolitti aveva un approccio democratico e aperto nel nord, mentre nel sud era conservatore e corrotto, sfruttando i problemi locali.

  3. Quali riforme furono introdotte da Giolitti nel nord Italia?
  4. Giolitti ridusse l'orario di lavoro a 10 ore, riorganizzò la cassa nazionale per l'invalidità e la vecchiaia, tutelò la maternità e il lavoro dei fanciulli, e aumentò i salari.

  5. Come gestì Giolitti la questione meridionale?
  6. Giolitti non affrontò la questione meridionale, alimentò clientele e corruzione, e usò la repressione contro gli scioperi nel sud.

  7. Quali furono le fasi dell'emigrazione italiana durante l'età giolittiana?
  8. L'emigrazione si divise in due fasi: la prima tra 1876 e 1900, individuale e maschile, e la seconda dal 1900 alla prima guerra mondiale, chiamata grande emigrazione.

  9. Quali furono le conseguenze dell'emigrazione italiana?
  10. L'emigrazione portò ricchezza attraverso le rimesse, ma causò anche spopolamento nelle aree di origine.

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