silvia.vallenari
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Concetti Chiave

  • Francesco Crispi, leader del governo dal 1887 al 1891, si concentrò su riforme interne significative, estendendo il diritto di voto e riformando il sistema penale.
  • Crispi adottò politiche che rafforzarono il potere centrale, come l'elezione dei sindaci nei comuni maggiori e l'aumento del controllo prefettizio sulle amministrazioni locali.
  • Nonostante le limitazioni finanziarie, Crispi scelse di privilegiare la politica estera, rinnovando la Triplice Alleanza e ampliando l'influenza italiana in Africa con il trattato di Uccialli.
  • La politica economica di trasformismo consolidò un'alleanza tra proprietà terriera e industria, limitando le riforme e alimentando tensioni sociali e la crescita del socialismo.
  • Il periodo vide l'emergere di organizzazioni sindacali e politiche socialiste, culminando nella fondazione del Partito Socialista Italiano nel 1892.

Indice

  1. Crispi e le riforme interne
  2. Riforme amministrative e sociali
  3. Politica estera e alleanze
  4. Espansione coloniale italiana
  5. Tensioni politiche e sociali
  6. Nascita del socialismo italiano

Crispi e le riforme interne

Luglio 1837 muore Depretis, direzione del governo un altro uomo di sinistra Francesco Crispi (siciliano), che nel 1864 si era staccato da Mazzini per la monarchia da allora più vicino alla Germania di Bismark alla Francia, voleva che l'Italia divenne una grande potenza.

In questi anni attuò importanti riforme interne, cambiamento dell'assetto statale.

Riforme amministrative e sociali

1888 riforma del sistema delle lezioni amministrativo, estensione del diritto di voto, da 2 milioni si passa a 3.350.000

-Resi elettivi i sindaci dei comuni con almeno 10.000 abitanti

-Maggior potere di controllo del prefetto sulle amministrazioni comunali attraverso un nuovo organo: la giunta provinciale amministrativa.

-1890 molte delle attività assistenziali prima del clero ora erano affidate allo Stato.

-1889 codice penale Zanardelli nuovo: abolita la pena di morte. cancellate le norme che vietavano lo sciopero, sancitane la libertà. Venne approvata la legge di pubblica sicurezza: polizia misure di prevenzione limitavano la libertà.

- Con questo insieme di norme Crispi si propone di rendere più forte l'esercito, cioè il potere del governo, accrescendone l'indipendenza rispetto al parlamento.

- Crispi aveva un dilemma: dare priorità alla politica interna (riforme sociali sempre più necessarie), oppure dare priorità alla politica estera (forti spese militari)

Politica estera e alleanze

La megalomania Crispina:

Il bilancio dello stato italiano era magro, non era possibile attuare tutte e due le priorità.

La scelta cadde sulla politica estera, politi a di prestigio, definita così da Iacini.

1887 rinnovata la triplice alleanza con una serie di trattati aggiuntivi che rafforzavano la posizione internazionale dell'Italia, ma maggior impegno militare.

Espansione coloniale italiana

1888 per riscattare l'onta di Dogali, Crispi invia sulle sponde del mar Rosso un forte contingente militare italiano con generale Baldisserra che inizio anche la costituzione dei primi battaglioni di truppe indigene (ascari).

In Etiopia il nuovo negus era Menelik.

1889 l'Italia conclude con lui l'accordo: trattato di Uccialli, per cui all'Etiopia avrebbe dovuto imporre un protettorato italiano, e in più da parte dell'Italia c'era una maggiore penetrazione nella Somalia.

1890 il territorio occupato sul mar Rosso prendeva il nome di Colonia Eritrea.

Tensioni politiche e sociali

La particolare situazione parlamentare portava ad una libertà d'azione di Crispi:

Con la tariffa doganale del 1887 Depretis aveva consolidato il trasformismo.

Blocco di potere perché in politica economica aveva posto le basi di un'alleanza tra gli interessi della grande proprietà terriera meridionale e quelli della nascente industria del Nord.

Quest'alleanza aveva ribadito la chiusura delle forze parlamentari ad ogni provvedimento di riforme che minacciasse i privilegi di cui quei ceti godevano.

La chiusura parlamentare era motivo di tensioni politiche e sociali.

Guadagna terreno il socialismo attorno al quale nuova opposizione.

Sul piano sindacale erano già presenti leghe di resistenza, e si vennero formando confederazioni di mestiere e sindacati di categoria.

Nascita del socialismo italiano

1891 Osvaldo Gnocchi Viani per sua iniziativa fondata a Milano la prima camera del lavoro:

- aveva il compito di coordinare le differenti organizzazioni operaie nell'ambito provinciale ben presto in molte città italiane

- sul piano politico un intellettuale Labriola faceva conoscere il pensiero di Marx.

- Turati e la moglie Kulisciott ponevano le basi del movimento organizzato.

1889 fondata la "lega socialista milanese"

1891 nasce la rivista la "critica sociale"

1892 congresso a Genova sancita la separazione degli anarchici fondato il "partito socialista italiano"

1891 Crispi costretto a lasciare il governo per difficoltà fiananziaroe.

1892 direzione del governo a Giolitti (1842-1928)

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali riforme attuate durante il primo governo di Crispi?
  2. Durante il primo governo di Crispi (1887-1891), furono attuate importanti riforme interne, tra cui la riforma del sistema delle elezioni amministrative, l'estensione del diritto di voto, la riforma amministrativa che rese elettivi i sindaci dei comuni con almeno 10.000 abitanti, e l'abolizione della pena di morte con il nuovo codice penale Zanardelli.

  3. Qual era il dilemma politico di Crispi durante il suo governo?
  4. Crispi si trovava di fronte al dilemma di dare priorità alla politica interna, con riforme sociali sempre più necessarie, oppure alla politica estera, che richiedeva forti spese militari. Alla fine, la scelta cadde sulla politica estera.

  5. Quali furono le conseguenze della politica estera di Crispi?
  6. La politica estera di Crispi portò al rafforzamento della posizione internazionale dell'Italia attraverso la rinnovata triplice alleanza e l'invio di un contingente militare in Africa, culminando nel trattato di Uccialli con l'Etiopia e la creazione della Colonia Eritrea.

  7. Come influenzò la situazione parlamentare la libertà d'azione di Crispi?
  8. La particolare situazione parlamentare, caratterizzata dal trasformismo e da un blocco di potere tra la grande proprietà terriera meridionale e l'industria del Nord, permise a Crispi una certa libertà d'azione, ma anche portò a tensioni politiche e sociali.

  9. Quali furono gli sviluppi del movimento socialista durante il periodo di Crispi?
  10. Durante il periodo di Crispi, il socialismo guadagnò terreno con la fondazione della prima camera del lavoro a Milano, la diffusione del pensiero di Marx, la creazione della "lega socialista milanese", e la nascita del "partito socialista italiano" nel congresso di Genova del 1892.

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