Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • La Repubblica Popolare Cinese, fondata nel 1949, ha visto una rapida crescita economica sotto la guida di Mao Zedong, che ha eliminato la proprietà privata e statalizzato l'industria.
  • La "Grande rivoluzione culturale proletaria" di Mao del 1965 ha cercato di eliminare le tendenze capitalistiche e affermare una società di uguaglianza reale, causando tensioni interne significative.
  • La riforma agricola di Mao ha favorito la creazione di cooperative agricole, penalizzando i contadini più ricchi e avvicinando la pianificazione agricola cinese a quella sovietica.
  • Dopo la morte di Mao, Deng Xiaoping ha introdotto riforme economiche che hanno favorito l'autonomia delle imprese e ridotto l'influenza egualitaria di Mao, portando la Cina a diventare una potenza mondiale.
  • Sotto Deng Xiaoping, nonostante la crescita economica, il Partito Comunista ha mantenuto un controllo rigido, sopprimendo il dissenso come nelle proteste di Tienanmen del 1989.
All’interno di questo appunto viene descritta la Repubblica Popolare Cinese della metà nel 1900 governata dalla figura di Mao Zedong, il quale viene ricordato per essere stato nel suo Paese un uomo rivoluzionario. Di seguito sono riportate tutta una serie di informazioni riguardo il periodo di formazione della Repubblica Popolare Cinese, quali sono state le riforme politiche intraprese da Mao Zedong, l’importanza della riforma agricola e qual è stato il seguito della Repubblica Popolare Cinese dopo la morte di Mao Zedong e l’ascesa del suo successore Deng-Xiaoping.

Indice

  1. La Cina di Mao Zedong
  2. Riforme agricole
  3. Cosa accade nel Paese dopo la morte di Mao Zedong

La Cina di Mao Zedong

La Repubblica popolare cinese(PRC) nasce nel 1949 dalla vittoria dei comunisti sui nazionalisti.
Molti degli avvenimenti che si sono susseguiti nel corso della formazione della PRC sono ancora tutt’oggi difficili da interpretare. Una cosa certa è che per pochi decenni la Cina riuscì a superare l’arretratezza della sua agricoltura registrando progressi economici e demografici sorprendenti. L'evoluzione della Repubblica Popolare Cinese sotto Mao Zedong e Deng-Xiaoping articoloLa crescita della Repubblica popolare cinese fu orientata dal partito comunista che in quel periodo era al comando di Mao Zedong.
Con la formazione della Repubblica popolare cinese, fu eliminata la proprietà privata in modo tale da rendere la proprietà agricola più accessibile a tutta la comunità. Inoltre, fu statalizzata l’industria e dal 1953 in poi fu introdotta una rigorosa pianificazione. Un altro elemento di estrema importanza per la modernizzazione della Cina fu l’emanazione della legge sul matrimonio che entrò in vigore nel 1950 che permise di eliminare l’emancipazione della Cina, eliminando la poligamia ed il matrimonio tra minorenni. Nel 1965, Mao lanciò la “Grande rivoluzione culturale proletaria”: attraverso ciò egli intendeva contrastare le tendenze interne al partito e aveva intenzione di affermare il primato dello sviluppo economico rispetto all’ortodossia dell’ideologia egualitaria comunista. Il movimento fu sostenuto dai giovani delle città che si organizzarono in “guardie rosse” e miravano a realizzare una società basata su un’uguaglianza reale, impedendo la formazione di funzionari o tecnici privilegiati come invece era successo in URSS dopo la rivoluzione. Così facendo, all’interno del paese si creò un'estrema tensione che rischiò di causare una vera guerra civile. Le guardie rosse riuscirono a reprimere il movimento, provocando un enorme numero di vittime.

Riforme agricole

La riforma agricola rappresenta quella che ha avuto un maggiore impatto nella Repubblica Popolare Cinese di Mao. Intorno alla fine degli anni ’50 del 1900, si intraprese una campagna per organizzarsi in piccoli collettivi conosciuti come società di produttori agricoli composti da una trentina di famiglie. I punti di forza di Mao Zedong risiedevano nella politica agricola, nel cambiamento sociale e nelle relazioni estere. A partire dal 1955 Mao Zedong, nonostante i suoi colleghi fossero contrari, decise di velocizzare il passaggio alle cooperative di produttori agricoli di livello inferiore e di livello superiore nelle campagne. La cosa che distingueva i due livelli era la classe media di contadini, agricoltori in grado di vivere della propria terra. Questa riforma agricola non era vantaggiosa per i contadini più ricchi perché il salario era basato sul lavoro svolto e non sulla terra che si possedeva. Molti contadini di livello medio si opposero con forza a questi cambiamenti e alle misure che venivano utilizzate per applicarli, in particolare il razionamento del grano, quote di esproprio, norme più severe per aumentare il risparmio e il salario. Comunque, a partire dalla metà del 1900, la pianificazione dell’agricoltura della Repubblica Popolare Cinese riuscì ad avvicinarsi a quella presente nell’Unione Sovietica. In questo modo, un semplice agricoltore riusciva a vivere quasi in modo dignitoso in quanto aveva una casa, una terra da coltivare per raccogliere i prodotti agricoli che poteva vendere o utilizzare per la propria famiglia. Così facendo, agli inizi del 1960 la maggior parte delle piccole famiglie di agricoltori della Repubblica Popolare Cinese erano riuscite a riunirsi per formare società organizzate.
L'evoluzione della Repubblica Popolare Cinese sotto Mao Zedong e Deng-Xiaoping articolo

Cosa accade nel Paese dopo la morte di Mao Zedong

Dopo la morte di Mao Zedong, il movimento delle Guardie rosse di ispirazione marxista-leninista nella Repubblica Popolare cinese cominciò a decrescere per esaurirsi completamente col successore di Mao, Deng-Xiaoping. Il nuovo capo non era favorevole alla formazione di una rivoluzione culturale però era molto favorevole ai problemi economici. Pertanto, al posto dell’aspirazione all’uguaglianza subentrò una visione più concreta e realistica della politica. Fu abolita la collettivizzazione integrale dell’agricoltura per dare maggiore importanza all’autonomia delle imprese industriali.
Con Deng-Xiaoping, la Repubblica Popolare cinese perse alcuni aspetti propri dell’egualitarismo di Mao-Tse-tung, ma lo sviluppo economico, anche pieno di contraddizioni e di limiti, ha fatto della Cina una potenza mondiale. Nonostante questo aspetto positivo, il Partito comunista ha conservato il suo ruolo guida che non lascia posto al dissenso. In questo senso, sono da ricordare le manifestazioni studentesche a favore della libertà che, nel 1989, furono represse con violenza sulla piazza Tienanmen di Pechino. Sulla stessa linea si collocano le manifestazioni di Hong-Kong con le quali i cittadini non vogliono scontare eventuali pene, come invece prevedono gli accordi fra i due Paesi.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali riforme politiche intraprese da Mao Zedong nella Repubblica Popolare Cinese?
  2. Mao Zedong eliminò la proprietà privata, statalizzò l'industria e introdusse una rigorosa pianificazione economica. Inoltre, emanò la legge sul matrimonio per eliminare la poligamia e il matrimonio tra minorenni.

  3. In che modo la riforma agricola influenzò la Repubblica Popolare Cinese sotto Mao Zedong?
  4. La riforma agricola portò alla creazione di collettivi agricoli, migliorando le condizioni di vita degli agricoltori medi, ma fu svantaggiosa per i contadini più ricchi poiché il salario era basato sul lavoro svolto.

  5. Quali furono le conseguenze della "Grande rivoluzione culturale proletaria" lanciata da Mao Zedong?
  6. La rivoluzione culturale causò tensioni interne e rischiò di provocare una guerra civile. Le "guardie rosse" repressero il movimento, causando un gran numero di vittime.

  7. Come cambiò la politica cinese dopo la morte di Mao Zedong e l'ascesa di Deng-Xiaoping?
  8. Deng-Xiaoping abbandonò l'egualitarismo di Mao, favorendo una politica economica più realistica e abolendo la collettivizzazione integrale dell'agricoltura, pur mantenendo il controllo del Partito comunista.

  9. Quali furono le reazioni alle politiche di Deng-Xiaoping in Cina?
  10. Nonostante lo sviluppo economico, il Partito comunista mantenne il controllo, reprimendo con violenza le manifestazioni studentesche per la libertà, come quelle in piazza Tienanmen nel 1989.

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