Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Le Brigate internazionali furono costituite nel 1936 per sostenere la Repubblica spagnola contro il fascismo, coinvolgendo circa 40.000 volontari di 70 nazionalità.
  • Molti intellettuali antifascisti europei e americani, tra cui Gorge Orwell e Carlo Rosselli, parteciparono attivamente alla causa spagnola.
  • Il battaglione "Garibaldi", composto da italiani antifascisti, inflisse una significativa sconfitta alle truppe fasciste di Mussolini nel 1937.
  • Nonostante le pesanti perdite, con almeno 1/5 dei volontari morti, le Brigate internazionali rimasero attive fino al loro scioglimento nel 1938.
  • Nel 1995, il governo spagnolo concesse la cittadinanza ai superstiti delle Brigate internazionali come riconoscimento del loro contributo.

Indice

  1. Solidarietà internazionale per la Repubblica spagnola
  2. Formazione delle Brigate internazionali
  3. Contributo degli intellettuali e delle brigate
  4. Battaglie e sacrifici delle brigate
  5. Eredità delle Brigate internazionali

Solidarietà internazionale per la Repubblica spagnola

Le vicende legate alla Repubblica spagnola, nata dall’esperienza del Fronte popolare, crearono in tutta l’Europa e in America un vasto movimento di solidarietà che vide il sostegno degli intellettuali antifascisti.

Il sostegno provenne anche dagli ambienti cattolici, nonostante la posizione contraria del Vaticano. In un primo momento, molti antifascisti europei e americani decisero di intervenire in aiuto alla Repubblica partendo come volontari.

Formazione delle Brigate internazionali

Nel 1936, a seguito di una proposta del Komintern, sostenuta con forza dal segretario del Partito comunista francese André Marty, furono costituite le Brigate internazionali di cui facevano parte circa 40.000 uomini, fra cui 5000 italiani antifascisti, appartenenti a 70 nazionalità diverse, uniti nella convinzione che l’esito della guerra civile spagnola avrebbe avuto delle importanti conseguenze nella lotta contro il fascismo nel mondo. I volontari arrivavano in Spagna, passando da Parigi in cui operava un’organizzazione diretta da vari agenti, fra i quali il futuro maresciallo Tito. Successivamente, i volontari venivano addestrati nella Mancha, fra Madrid e Valencia, sotto la direzione di André Marty e di Luigi Longo.

Contributo degli intellettuali e delle brigate

Tra i volontari partiti per la causa spagnola, c’era lo scrittore Gorge Orwell, Carlo Rosselli, Pietro Nenni, Palmiro Togliatti e tanti altri nomi di spicco. Generalmente, le brigate erano organizzate raggruppando in ogni compagnia individui della stessa nazionalità o della stressa lingua. Uno dei primi battaglioni ad entrare in azione fu il Thaelmann, formato da comunisti tedeschi e da qualche volontario inglese. Si trattava di persone che, essendo state perseguitate in patria, erano costrette all’esilio e a condurre quindi una vita di stenti per cui avevano puntato tutte le loro speranze nella guerra contro il regime franchista.

Battaglie e sacrifici delle brigate

Nel 1937, il battaglione “Garibaldi”, composto da fuoriusciti italiani, inflisse una dura sconfitta alle truppe inviate da Mussolini; si trattò del primo grande scontro bellico fra fascisti e antifascisti italiani di tale importanza che da radio Barcellona, Carlo Rosselli commentò l’episodio affermando “Oggi in Spagna, domani in Italia”. Almeno 1/5 dei volontari perse la morte in Spagna; tuttavia, al momento dello scioglimento delle Brigate internazionali alla fine del 1938, restavano ancora circa 13.000 effettivi.

Eredità delle Brigate internazionali

È rimasto famoso il saluto rivolto ai volontari dalla “pasionaria” Dolores Ibarruri, simbolo della lotta repubblicana. Dopo aver sottolineato che tanti giovani avevano dato alla Spagna la loro gioventù o la loro maturità, senza chiedere nulla in cambio, terminava il suo discorso invitando i volontari a ritornare in Spagna, una volta fiorito l’olivo della pace; in Spagna avrebbero trovato l’affetto, l’amicizia e la gratitudine del popolo spagnolo, sottolineando che la causa della Spagna era la causa dell’umanità intera, in marcia verso il progresso. Coloro che sopravvissero alla guerra civile e alla Seconda guerra mondiale poterono tornare in Spagna soltanto nel 1975, alla fine del regime di Francisco Franco. Nel 1995, il governo di Felipe Gonzáles accordò la cittadinanza spagnola a tutti i superstiti delle brigate internazionali.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il ruolo delle Brigate internazionali nella Guerra civile spagnola?
  2. Le Brigate internazionali, costituite nel 1936 su proposta del Komintern, erano composte da circa 40.000 volontari di 70 nazionalità diverse, uniti nella lotta contro il fascismo. Hanno giocato un ruolo cruciale nel sostenere la Repubblica spagnola contro il regime franchista.

  3. Chi erano alcuni dei volontari di spicco che parteciparono alla causa spagnola?
  4. Tra i volontari di spicco c'erano intellettuali e politici come George Orwell, Carlo Rosselli, Pietro Nenni e Palmiro Togliatti, che si unirono alla lotta antifascista in Spagna.

  5. Quali furono le conseguenze della partecipazione delle Brigate internazionali?
  6. Almeno un quinto dei volontari perse la vita in Spagna. Tuttavia, la loro partecipazione ha avuto un impatto significativo nella lotta contro il fascismo, e nel 1995 il governo spagnolo ha concesso la cittadinanza ai superstiti delle brigate.

  7. Qual è stato il messaggio di Dolores Ibarruri ai volontari delle Brigate internazionali?
  8. Dolores Ibarruri, simbolo della lotta repubblicana, ha ringraziato i volontari per il loro sacrificio e li ha invitati a tornare in Spagna una volta raggiunta la pace, sottolineando che la causa spagnola era la causa dell'umanità intera.

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