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Concetti Chiave

  • Il Partito Nazionale Fascista (PNF) fu fondato nel novembre 1921, basandosi sulla violenza organizzata contro il movimento operaio, con spedizioni punitive contro sedi di partito e sindacati.
  • La Marcia su Roma del 28 ottobre 1922 portò Mussolini al potere con il sostegno del re Vittorio Emanuele III, dopo che il primo ministro Facta non riuscì a fermare l'avanzata fascista.
  • Il fascismo in Italia si consolidò con leggi che rafforzarono l'esecutivo, abolirono la libertà di stampa e perseguitarono l'opposizione, culminando nell'omicidio di Matteotti e la "Secessione dell'Aventino".
  • Le "leggi fascistissime" del 1926 posero fuori legge partiti e sindacati ostili, imposero la censura e stabilirono un tribunale speciale per la sicurezza dello stato, sopprimendo ulteriormente le libertà civili.
  • Mussolini implementò politiche economiche come la "Battaglia del grano" e la "Bonifica integrale", promuovendo la produzione agricola e l'espansione delle aree coltivabili, mentre cercava di estendere l'influenza italiana nei Balcani e in Libia.

Indice

  1. La nascita del partito fascista
  2. L'ascesa politica di Mussolini
  3. La marcia su Roma
  4. Il consolidamento del potere fascista
  5. Le riforme di Mussolini
  6. La crisi Matteotti e la svolta autoritaria
  7. Le politiche economiche e sociali
  8. Espansione e controllo culturale

La nascita del partito fascista

Dal novembre 1921 il movimento dei fasci venne trasformato nel partito nazionale fascista (PNF). La chiave di volta del progetto di Mussolini era la violenza organizzata contro il movimento operaio: spedizioni punitive contro sedi di partito e sindacali, giornali.

L'ascesa politica di Mussolini

Ci fu l'aiuto dalle forze liberali che, pur non condividendo le azioni dei fascisti, cercarono di servirsene contro il movimento bracciantile e operaio.

Alle elezioni del 1921 Giolitti favorì l’apparentamento elettorale del fascismo con il partito liberale con l’obiettivo di contrastare l’avanzata dei socialisti. Attraverso questa alleanza Mussolini e 32 deputati fascisti entrarono in parlamento. L’ascesa del fascismo fu inoltre favorita

dalle divisioni interne al movimento operaio. Al congresso del partito socialista che si tenne a Livorno nel 1921 la corrente guidata da Gramsci decise di distaccarsi e fondare il partito comunista italiano (legato alla terza internazionale= organizzazione partiti comunisti URSS).

La marcia su Roma

Nel 28 ottobre del 1922 migliaia di fascisti in armi avviarono la marcia su Roma al comando dei massimi esponenti del PnF, mentre Mussolini attendeva a Milano. La proposta del primo ministro Facta di decretare

lo stato d’assedio che avrebbe bloccato le squadre fasciste, fu respinta dal re Vittorio Emanuele III che anzi chiamo Mussolini e gli affido l’incarico di formare un nuovo governo (29 ottobre).

Il consolidamento del potere fascista

In Italia si afferma o un partito politico dotato di un proprio apparato militare che si avvaleva dell’uso legittimo della forza per il mantenimento dell’ordine pubblico.

Le riforme di Mussolini

Nel suo primo governo Mussolini:

Rafforza l’esecutivo togliendo potere al Parlamento e crea nel 1922 un nuovo organismo di direzione politica: il Gran Consiglio del Fascismo.

Trasforma le squadre d’assalto nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale

Promulga una nuova legge elettorale maggioritaria (chi otteneva la maggioranza relativa aveva quella assoluta dei seggi) assicurandosi così una maggioranza fascista con il cosiddetto listone (forze liberali, nazionaliste e popolari)

La crisi Matteotti e la svolta autoritaria

Alle elezioni del 24 i fascisti ottengono il 65% dei voti. Ma il deputato socialista Matteotti denuncia brogli elettorali. Lo stesso giorno, 10 giugno 1924, Matteotti venne rapito e ucciso da un gruppo di squadristi. L’evento scatena una crisi di governo. L’opposizione non riesce però a organizzarsi, anzi nel giugno del 24 abbandona per protesta il parlamento, la cosiddetta “Secessione dell’Aventino" in ricordo della secessione dei plebei nell’antica Roma su colle omonimo.Il 3 gennaio del 1925 con uno storico discorso al Parlamento Mussolini chiude la crisi assumendosi la responsabilità politica e morale dell’omicidio Matteotti. E colse occasione per accelerare la definita svolta autoritaria:

-Sciolse i partiti e i sindacati

-Arrestò e condusse all’esilio i capi dei movimenti antifascisti

-Fuori legge partiti e sindacati ostili

-Eliminata la libertà di stampa ed espressione

-Tribunale speciale per la sicurezza dello stato (1926) per condannare gli -antifascisti

-Un testo unico nelle scuole 1929

-Cittadinanza tolta a chi turba l’ordine pubblico

-Giuramento al fascismo per gli insegnanti tra 1200 solo 13 si rifiutarono perdendo il posto 1931 RIFORMA GENTILE

-Pena di morte per chi compie attentati contro il re e i capi del governo

Crea la Confederazione dei sindacati fascisti e venne istituita la magistratura del lavoro incaricata di dirimere le controversie di lavoro.

1926 nascita del ministero delle Corporazioni

1927 promulgazione della Carta del Lavoro

1929 Patti Lateranensi

Le politiche economiche e sociali

Mussolini rafforza l’economia tramite la quota 90 (rivalutazione della lira: 1 sterlina=90 lire) ottenibile solo attraverso una rigida politica deflazionistica (riduzione circolazione monetaria e accesso al credito di aziende, abbassare i prezzi).

Istituzione di opera nazionale Balilla/Piccole italiane

figli della lupa

Gioventù italiana del Vittorio/giovani italiane

Gruppi universitari fascisti

Espansione e controllo culturale

Controllo comunicazioni di massa:

legge sulla censura

Censura sul cinema

Statalizzazione istituzione luce

Cinecittà a roma

Istituzione ministero della cultura

1926 Battaglia del grano: accrescimento produzione cerealicola investendo nella meccanizzazione delle campagne

1928 Bonifica integrale: programma di espansione delle aree coltivabili.

Puntò a riconquistare la Libia e ad estendere l’influenza italiana nei Balcani, regione anticomunista.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale del movimento fascista sotto la guida di Mussolini?
  2. L'obiettivo principale del movimento fascista era l'uso della violenza organizzata contro il movimento operaio, attraverso spedizioni punitive contro sedi di partito e sindacali.

  3. Come si è affermato il fascismo in Italia e quali furono le conseguenze politiche immediate?
  4. Il fascismo si è affermato in Italia grazie all'appoggio delle forze liberali e alle divisioni interne al movimento operaio. Conseguenze immediate furono la Marcia su Roma e la formazione di un nuovo governo da parte di Mussolini.

  5. Quali furono le misure adottate da Mussolini per consolidare il potere fascista?
  6. Mussolini consolidò il potere fascista rafforzando l'esecutivo, creando il Gran Consiglio del Fascismo, trasformando le squadre d'assalto nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, e promulgando una nuova legge elettorale maggioritaria.

  7. Quali furono le leggi fascistissime e il loro impatto sulla società italiana?
  8. Le leggi fascistissime portarono all'eliminazione della libertà di stampa ed espressione, alla messa fuori legge di partiti e sindacati ostili, e all'istituzione di un tribunale speciale per la sicurezza dello stato, tra altre misure repressive.

  9. Quali furono le iniziative fasciste nel campo dell'educazione e della cultura?
  10. Nel campo dell'educazione e della cultura, furono istituite organizzazioni giovanili come l'Opera Nazionale Balilla, e venne esercitato un controllo sulle comunicazioni di massa attraverso la censura e la statalizzazione di istituzioni culturali come Cinecittà.

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