Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La Stanza di Eliodoro, parte del Palazzo Pontificio, è stata decorata da Raffaello con scene che illustrano la protezione divina della Chiesa attraverso vari periodi storici.
  • Il miracolo di Bolsena rappresenta la Chiesa minacciata nella sua fede, con un sacerdote che vede sgorgare sangue dall'ostia, celebrato nella festa del Corpus Domini.
  • La Liberazione di San Pietro mostra il santo liberato da un angelo, con tre momenti distinti della narrazione biblica in un'unica scena continua.
  • L'Incontro di Leone I Magno con Attila raffigura il Papa che affronta il Re degli Unni, con Roma sullo sfondo e i santi Pietro e Paolo che appaiono in cielo.
  • Eliodoro cacciato dal tempio simboleggia la tutela dei territori ecclesiastici, con una scena drammatica e dinamica di divino intervento contro un profanatore.

Indice

  1. La sala delle udienze private
  2. Gli affreschi di Raffaello
  3. Il miracolo di Bolsena
  4. La liberazione di San Pietro
  5. L'incontro tra Leone Magno e Attila
  6. Eliodoro cacciato dal tempio

La sala delle udienze private

Anticamente questa sala, facente parte del Palazzo Pontificio, era riservata alle udienze private del papa. È stata decorato da Raffaello, subito dopo la Stanza della Segnatura. Le scene, a sfondo politico, illustrano la protezione miracolosa concessa da Dio alla Chiesa, in vari periodi storici che vanno dall'Antico Testamento al Medioevo.

In sintesi abbiamo: la Chiesa minacciata nella sua fede (Il miracolo di Bolsena), nella persona del papa (La liberazione di San Pietro), nel suo stato (Incontro tra Leone I Magno e Attila) e nel suo patrimonio (Eliodoro cacciato dal tempio). Questi episodi miravano anche a raccontare il programma politico di Giulio II (papa dal 1503 al 1513 e quindi durante le guerre italiane) il cui obiettivo era liberare l'Italia allora occupata dai francesi e restituire al papato il potere temporale allora minacciato.

Gli affreschi di Raffaello

Sulla volta, Raffaello dipinse quattro episodi dell'Antico Testamento. Gli affreschi delle grottesche (= raffigurazione di esseri ibridi e mostruosi, spesso ritratte come figurine esili su fondo chiaro, tipiche dell’arte rinascimentale),

e dei portici sono attribuiti ad altri artisti come Luca Signorelli e il Bramantino. Essi risalgono alla prima decorazione commissionata da papa Giulio II all'inizio del suo pontificato. L'opera fu interrotta e sostituita con l'attuale decorazione, poiché il papa era entusiasta dei primi affreschi che Raffaello aveva eseguito nella camera attigua, la Camera della Segnatura.

Il miracolo di Bolsena

Il miracolo avvenne nel 1263 a Bolsena dove un sacerdote boemo, che aveva dei dubbi sulla realtà del mistero della transustanziazione, vide sgorgare del sangue dall'ostia consacrata mentre celebrava la messa sull'altare di Santa Cristina. Questo episodio è all'origine della festa del Corpus Domini, istituita da Urbano IV nel 1264.

La scelta del soggetto è tradizionalmente attribuita a Giulio II, desideroso di rendere omaggio a Sisto IV, che aveva favorito il culto del Corpus Domini, e allo stesso tempo di celebrare la vittoria conquistata dalla Chiesa al Concilio Lateranense inaugurato nel maggio 1512, Di fronte al sacerdote officiante, si individua papa Giulio II in preghiera, dietro di lui un gruppo di cardinali e, sotto, delle guardie svizzere e alcuni fedeli. Coloro che sembrano più sorpresi dell’evento sono proprio i partecipanti alla messa, a sinistra della scena, in basso, dove alcuni di loro sono in piedi, sbalorditi ed altri invece sono seduti, attoniti.

La liberazione di San Pietro

Secondo il processo della narrazione continua, Raffaello riunisce tre momenti dell'azione del racconto degli Atti degli Apostoli. Al centro, dietro la ringhiera del carcere di Gerusalemme, appare al santo l'angelo abbagliante di luce. A destra, lo fa uscire dalla prigione passando tra le guardie addormentate. A sinistra, il risveglio delle guardie disorientate, illuminate dalla fredda luce notturna, dal bagliore delle torce e dai riflessi lucenti delle corazze.

L'incontro tra Leone Magno e Attila

L'incontro tra il Santo Padre Leone Magno e il Re degli Unni, nelle vicinanze del Mincio nel 452, è rappresentato da Raffaello, sullo sfondo, in lontananza, si scorge con Roma. A sinistra, riconosciamo una basilica, un acquedotto e il Colosseo, mentre a destra divampa un incendio sul monte Mario. Il Papa va incontro ad Attila mentre San Pietro e San Paolo, armati di spade, appaiono in cielo (i santi sono qui sostituiti al vecchio in abiti sacerdotali di cui parla la tradizione).

Nelle intenzioni di Giulio II, la scena doveva alludere probabilmente alla battaglia di Ravenna, ma dopo la morte del pontefice, Raffaello conferì a Leone Magno i lineamenti del nuovo papa, Leone X, la cui effigie appariva già prima di questa sostituzione nell'ultimo cardinale a sinistra. L'esecuzione è in gran parte opera di bottega, di Giulio Romano in particolare.

Eliodoro cacciato dal tempio

In basso a destra, Eliodoro, profanatore del tempio, viene colpito e calpestato dal cavallo del divino messaggero mentre il sommo sacerdote, Oria, sullo sfondo, prega nella penombra interrotta dalla luce tremolante del candelabro acceso sull’ altare.

A sinistra, Giulio II sulla sedia gestatoria, assiste impassibile alla scena, alludendo all'inviolabilità dei territori della chiesa e alla sua ferma volontà di cacciare gli usurpatori.

La scena si svolge in un grandioso edificio ma il ritmo, classicamente solenne e pacifico del tempio, identico a quello della Scuola di Atene, qui diventa vorticoso nell'ombra profonda delle file di portici e cupole striate dai fulmini. Invece di disporsi armoniosamente dal centro alla periferia, le figure lasciano il centro vuoto e si separano in due gruppi posti su entrambi i lati del primo piano, accentuando così l’aspetto drammatico della scena

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale delle decorazioni nella Stanza di Eliodoro?
  2. Le decorazioni illustrano la protezione miracolosa concessa da Dio alla Chiesa in vari periodi storici, con un focus sul programma politico di Giulio II.

  3. Cosa rappresenta "Il miracolo di Bolsena" e qual è il suo significato storico?
  4. Rappresenta un miracolo avvenuto nel 1263, che ha portato all'istituzione della festa del Corpus Domini, celebrando la vittoria della Chiesa al Concilio Lateranense.

  5. Come viene rappresentata la "Liberazione di San Pietro" da Raffaello?
  6. Raffaello utilizza la narrazione continua per mostrare tre momenti dell'azione, con l'angelo che appare a San Pietro, lo libera e il risveglio delle guardie.

  7. Qual è l'intento simbolico dell'"Incontro di Leone I Magno con Attila"?
  8. Simboleggia la protezione divina della Chiesa e allude alla battaglia di Ravenna, con Leone Magno che assume i tratti di Leone X.

  9. Qual è il significato della scena "Eliodoro cacciato dal tempio"?
  10. Rappresenta l'inviolabilità dei territori della Chiesa e la determinazione di Giulio II di cacciare gli usurpatori, con una scena drammatica e dinamica.

Domande e risposte