Concetti Chiave
- La Madonna del Granduca è così chiamata perché appartenuta al Granduca di Toscana, ma la sua origine rimane sconosciuta.
- Il dipinto presenta la Vergine con il Bambino in un atteggiamento dolce e monumentale, con una forte interazione affettiva tra madre e figlio.
- Raffaello utilizza la tecnica dello sfumato appresa da Leonardo, creando un effetto vaporoso e un equilibrio tra divino e umano.
- La composizione è semplice e piramidale, con un equilibrio tra i volumi e una leggera rotazione dei protagonisti.
- Una successiva modifica del dipinto ha aggiunto uno sfondo nero, non in linea con lo stile originale di Raffaello influenzato dal neoplatonismo.
Indice
Raffaello – Madonna del Granduca: descrizione, analisi e interpretazione
La Madonna del Granduca deve il suo nome al fatto che il dipinto ha appartenuto al Granduca di Toscana, Ferdinando III di Toscana. Invece la sua provenienza non ci è nota e questo pone diverse domande. La vergine è rappresentata in piedi, con indosso il suo tradizionale abito rosso corredato da un mantello blu. In braccio porta il Bambino Gesù e sembra venire in avanti come se volesse presentarlo allo spettatore. Essa emerge dall’ombra in un atteggiamento monumentale, ma dolce. Esse abbassa le palpebre in segno di umiltà. Il suo viso ovale giovane e dolce è sormontato da un’aureola. Il modello ispiratore del Bambino è umano: perché è paffutello; il suo ventre è avvolto con una fascia; porta aureola a forma di croce, simbolo della Santissima Trinità, del Sacrificio a cui è destinato e della vita eterna. Fra la Vergine e Gesù si nota un’interazione affettiva e armoniosa molto intensa: Gesù è teso verso la madre ed essa lo protegge e lo sostiene con le mani, con una grande dolcezza. Lo sguardo del Bambino ci rimanda alle reazioni di sentimenti di devozione. Girandosi verso lo spettatore, egli lo invita alla sublime corrispondenza affettiva fra madre e figlio.
Analisi
I rapporti fra volumi e a disposizione dei protagonisti sono molto equilibrati con una leggera rotazione della Vergine verso la destra a cui corrisponde un gesto analogo, nel senso opposto, da parte di Gesù. La composizione è semplice e piramidale, rispondendo così agli schemi dell’epoca. Durante i primi anni di soggiorno a Firenze, Raffaello ebbe l’occasione di apprezzare la tecnica dello sfumato di Leonardo da Vinci e in questo dipinto lartista ne fa uso ottenendo un insieme dall’effetto vaporoso. Tale tecnica consiste nel passaggio graduale, quasi impercettibile dall’ombra alla luce, ottenuto tramite delle sfumature che rendono i contorni meno rigidi, come se fossero ovattati. I contorni perdono a poco a poco la precisione; essi non sono più netti e continuativi, bensì delimitati da una molteplicità di trattini. L’insieme della scena è quindi caratterizzata da un equilibrio fra il senso della manifestazione divina e la grande umanizzazione del soggetto rappresentato
Interpretazione
Un disegno preparatorio e una copia del XVI secolo ci mostrano che la Vergine non è lambita dal colore nero ed è collocata sotto un porticato dove corre un muretto di pietra e dietro di essa si intravede un paesaggio. L’opera è stata sottoposta ad una radiografia che ha mostrato che lo sfondo è stato dipinto di nero in un momento successivo. Gli studiosi si chiedono come fosse stata l’opera in origine. L’intervento modificatore viene collocato tra la fine del XVI secolo e l’acquisto del quadro da parte di Ferdinando III di Toscana, avvenuto nel corso degli ultimi 30 anni del XVIII secolo. Sappiamo che Raffaello pone sempre i suoi personaggi in uno spazio ben definito. Il fatto di collocare l’immagine della Madonna su di uno sfondo nero toglie alla figura ogni nozione di spazio e non corrisponde alla tecnica adottata dall’artista dopo essere entrato in contatto con Leonardo da Vinci (incontro avvenuto fra il 155 e il 1596) Per i due pittori, iscrivere delle forme in uno spazio. Per Leonardo e quindi anche per Raffaello, iscrivere le forme nello spazio significava continuità della creazione e adesione alla filosofia della luce derivata dal neoplatonismo, molto diffuso a Firenze in quell’epoca. Pertanto, è impensabile che Raffaello abbia dipinto la Madonna del Granduca su di uno sfondo nero. L’opera è esposta alla Galleria degli Uffizi di Firenze.Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del nome "Madonna del Granduca"?
- Come viene rappresentata la Vergine nel dipinto?
- Quali tecniche pittoriche ha utilizzato Raffaello in questo dipinto?
- Quali modifiche sono state apportate al dipinto nel tempo?
- Dove si trova attualmente esposta la "Madonna del Granduca"?
Il dipinto prende il nome dal Granduca di Toscana, Ferdinando III, a cui è appartenuto.
La Vergine è rappresentata in piedi, con un abito rosso e un mantello blu, tenendo in braccio il Bambino Gesù, con un atteggiamento monumentale ma dolce.
Raffaello ha utilizzato la tecnica dello sfumato, appresa da Leonardo da Vinci, per creare un effetto vaporoso e graduale tra ombra e luce.
Lo sfondo del dipinto è stato dipinto di nero in un momento successivo, tra la fine del XVI secolo e l'acquisto da parte di Ferdinando III.
L'opera è esposta alla Galleria degli Uffizi di Firenze.