Concetti Chiave
- Il neoplatonismo, fondato da Ammonio Sacca nel III secolo d.C., fu l'ultima scuola filosofica del mondo antico e si oppose al cristianesimo.
- Plotino, discepolo di Ammonio Sacca, sviluppò il neoplatonismo a Roma, organizzando i suoi insegnamenti in sei gruppi di nove trattati, noti come le Enneadi, grazie a Porfirio.
- Giamblico e Proclo furono figure chiave nella diffusione del neoplatonismo in Siria e ad Atene, integrando elementi neopitagorici e magici.
- Il neoplatonismo si basa sull'idea di Dio come 'Uno' assolutamente trascendente, dal quale il mondo deriva non per volontà ma per emanazione.
- L'uomo deve sollevarsi dalla molteplicità al 'Uno', e l'estasi è l'unico stato che permette di intuire Dio, manifestandosi improvvisamente per volere divino.
Origini del neoplatonismo
Il neoplatonismo fu l’ultima scuola filosofica del mondo antico. Sorse nel III sec d.C. e condusse una lotta contro il cristianesimo. Il fondatore della scuola fu Ammonio Sacca, che raccolse ad Alessandria numerosi discepoli. Fra essi il maggiore fu Plotino che aprì una scuola a Roma con molto successo. Gli scritti di Plotino furono ordinati dal discepolo Porfirio, che li raccolse in sei gruppi di nove trattati (Enneadi).
Diffusione e declino
Dopo la fase romana, la scuola ebbe una seconda diffusione in Siria, per opera di Giamblico che inserì elementi neopitagorici e magici alla dottrina neoplatonica.
La terza fase della scuola si sviluppò ad Atene, nell’Accademia platonica, con Proclo che tornò con più rigore a Plotino. Ultimo maestro fu Damascio che ebbe tra i suoi discepoli Simplicio. In seguito l’imperatore Giustiniano impose la chiusura della scuola ed era così finita ufficialmente la filosofia antica.
Dottrina dell'emanazione
Il neoplatonismo parte dal concetto di Dio inteso come assoluta trascendenza, come 'Uno', dal quale deriva il molteplice, ovvero il mondo. Il mondo deriva da Dio ma non attraverso un atto volitivo, ma attraverso un processo di emanazione. Tale emanazione è divisa in differenti gradi.
Dapprima l’Uno si manifesta come Intelletto o Spirito (nous). In tale Itelletto si trovano le idee, ovvero platonicamente le essenze di tutte le cose. Dall’intelletto viene una seconda emanazione, l’Anima del mondo che cerca di plasmare la materia a somiglianza delle idee. La materia dunque non è 'essere, ', ma puro 'non essere', ricettacolo di tutte le forme. Il compito dell’uomo è quello di sollevarsi dalla molteplicità sino all’Uno, a Dio. Solo l’estasi, ovvero un momento di stato di oblio, consente all’uomo di intuire Dio. Ma l’estasi non possiamo volerla o cercarla, essa si manifesta improvvisamente per volere di Dio.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del neoplatonismo e chi ne fu il fondatore?
- Come si è diffuso e declinato il neoplatonismo nel tempo?
- Qual è la dottrina centrale del neoplatonismo riguardo all'emanazione?
Il neoplatonismo sorse nel III secolo d.C. come ultima scuola filosofica del mondo antico, fondata da Ammonio Sacca ad Alessandria.
Dopo la fase romana con Plotino, il neoplatonismo si diffuse in Siria con Giamblico e ad Atene con Proclo, fino alla chiusura della scuola da parte dell'imperatore Giustiniano.
La dottrina dell'emanazione del neoplatonismo sostiene che il mondo deriva da Dio attraverso un processo di emanazione, con l'Uno che si manifesta come Intelletto e Anima del mondo, e l'uomo che deve sollevarsi verso l'Uno per intuire Dio.