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Concetti Chiave

  • La Pietà Bandini di Michelangelo, realizzata tra il 1550 e il 1555, rappresenta un'evoluzione artistica rispetto alla prima Pietà, con un approccio diverso alla bellezza.
  • Michelangelo abbandona il classicismo e l'estetica rinascimentale, optando per il "non finito" e un interesse ridotto per i volti, concentrandosi sul valore tematico.
  • L'opera presenta una disarmonia compositiva, con proporzioni innaturali e un gruppo scultoreo che esprime pathos e tensione spirituale.
  • La rappresentazione del corpo di Cristo è più verosimile e drammatica, riflettendo un contesto storico controriformista e l'inizio del Manierismo.
  • L'influenza di Michelangelo si estende al Barocco, contribuendo alla centralità della Chiesa romana nell'arte del periodo.

Indice

  1. Evoluzione artistica di Michelangelo
  2. Il non finito e il pathos
  3. Disarmonia e verosimiglianza
  4. Contesto storico e influenza

Evoluzione artistica di Michelangelo

Seconda pietà di Michelangelo: viene realizzata tra il 1550 e il 1555, grossomodo 50 anni dopo la prima. Questi anni sono molti, se riferiti all’attività degli artisti di questi secoli. La distanza tra le due opere è una distanza radicale, per una serie di ragioni. La prima e più importante è quella legata al concetto di bellezza.

Il confronto fra le due opere consente di comprendere immediatamente l’evoluzione che Michelangelo subisce e la differente interpretazione della bellezza. Se nella prima, soprattutto nel volto del Cristo e della Vergine, si registrava un’impronta classicista, nella misura e nelle proporzioni della struttura piramidale, qui invece non c’è nulla di tutto ciò. I volti non sono oggetto di particolare interesse da parte di Michelangelo in termini di bellezza estetica, ma si coglie abbastanza chiaramente come i volti, in particolare quello della vergine, non siano finiti.

Il non finito e il pathos

Il livello di finitura del marmo è parzialmente grezzo. Viene lasciato volontariamente da Michelangelo non finito. Il “non finito” è in effetti uno dei caratteri della scultura matura di Michelangelo. Alcun parti non le finisce. Questo atteggiamento è in controtendenza con la prima pietà e più in generale con l’essenza stessa del rinascimento, che faceva della bellezza il proprio obiettivo primario. Qui Michelangelo vuol testimoniare il proprio disinteresse nei confronti della bellezza estetica, come un aspetto da subordinare ai valori tematici. Dovendo rappresentare la pietà quindi un momento particolarmente drammatico e doloroso della vita della sacra famiglia, Michelangelo non vuole distrarre il fedele attraverso una ricerca estetica, ma vuole indirizzare l’interesse sul tema e sull’aspetto drammatico nel suo insieme. Ragione per cui non solo non finisce l’opera e si disinteressa della bellezza ma cerca nella composizione nel suo insieme di accentuare gli aspetti del pathos, della tensione morale, spirituale, disinteressandosi dell’armonia compositiva.

Disarmonia e verosimiglianza

Il gruppo scultoreo è assolutamente disarmonico. Il corpo di Cristo ha un andamento spezzato: la gamba ha una piegatura innaturale. Esso viene a fatica sorretto in parte dalla madre in parte da Nicodemo (uomo che accompagna il Cristo nel corso della sua vita), che giganteggia dietro, in parte da una Maddalena che è visibilmente sproporzionata. Ma questi aspetti, la disarmonia, l’interesse relativo per le proporzioni, tutto ciò che dovrebbe essere parte di un linguaggio rinascimentale, qui non lo troviamo. È in questo senso che Michelangelo da inizio al Manierismo. Quello che gli interessa è esprimere il senso, il significato religioso della pietà e della morte del Cristo. La scena è tra l’altro molto più verosimile della prima: se si immagina il Cristo deposto dalla croce e dato in mano ai parenti non si può immaginare una rappresentazione come quella della prima pietà in cui, come se fosse un bambino appena nato, viene tenuto in braccio senza sforzo dalla Vergine. È molto più verosimile che il corpo, un peso morto, venisse faticosamente sostenuto dai presenti.

Contesto storico e influenza

Per questa ragione la scultura si inserisce in un contesto storico diverso, che è quello già controriformista, in cui la Chiesa romana, minacciata dalla riforma di Lutero, trova nell’arte uno strumento attraverso cui poter rivendicare la propria centralità, cosa che verrà poi celebrata dalla arte Barocca. Nel 1600 verrà celebrato il rinnovato splendore della Chiesa romana e Roma diventerà un continuo cantiere, che subirà per un secolo profonde trasformazioni. Ma l’inizio di questa sensibilità si deve a Michelangelo e al manierismo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra la prima e la seconda Pietà di Michelangelo?
  2. La differenza principale risiede nell'interpretazione della bellezza; la seconda Pietà mostra un disinteresse per l'estetica classica, concentrandosi invece su temi drammatici e spirituali.

  3. Perché Michelangelo ha lasciato la seconda Pietà non finita?
  4. Michelangelo ha lasciato la seconda Pietà non finita per sottolineare il suo disinteresse per la bellezza estetica e per accentuare il pathos e la tensione morale dell'opera.

  5. Come si differenzia la composizione della seconda Pietà rispetto ai canoni rinascimentali?
  6. La composizione della seconda Pietà è disarmonica e sproporzionata, in contrasto con l'armonia e le proporzioni tipiche del Rinascimento, segnando l'inizio del Manierismo.

  7. Qual è il significato religioso che Michelangelo vuole esprimere con la seconda Pietà?
  8. Michelangelo vuole esprimere il significato religioso della pietà e della morte di Cristo, concentrandosi sull'aspetto drammatico e verosimile della scena.

  9. In quale contesto storico si inserisce la seconda Pietà di Michelangelo?
  10. La seconda Pietà si inserisce nel contesto controriformista, dove l'arte diventa uno strumento per la Chiesa romana di rivendicare la propria centralità, anticipando il Barocco.

Domande e risposte