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Concetti Chiave

  • Eugène Delacroix, nato nel 1798, è un importante pittore romantico francese noto per il suo uso innovativo del colore, che anticipa l'Impressionismo.
  • La sua opera "La libertà che guida il popolo" del 1830 rappresenta i moti parigini, con la Libertà che conduce il popolo attraverso una Parigi in tumulto.
  • Il dipinto è un manifesto politico, con la figura centrale femminile che simboleggia la libertà e guida il popolo, unendo varie classi sociali nella lotta.
  • Delacroix utilizza simboli come il berretto frigio e il tricolore francese per rappresentare ideali rivoluzionari di libertà, fratellanza e uguaglianza.
  • La composizione del dipinto richiama "La zattera della Medusa" di Géricault, ma con un movimento che si dirige verso lo spettatore, enfatizzando il dinamismo.
In questo appunto di storia dell’arte si approfondiranno alcuni aspetti delle tecniche pittoriche dell’artista francese Eugène Delacroix, e in particolare si analizzerà la sua opera principale, “La libertà che guida il popolo”. Realizzata nel 1830, l’opera rappresenta i moti parigini di quegli anni: una donna seminuda d’ispirazione classica, la Libertà, guida il popolo borghese e proletario, durante la rivolta. Sullo sfondo una Parigi distrutta dai disordini.
opere di Delacroix

Indice

  1. Il colorista Eugène Delacroix, 1798-1863
  2. Eugène Delacroix: “La libertà che guida il popolo”
  3. La massa indistinta del popolo

Il colorista Eugène Delacroix, 1798-1863

Nato a Charenton-Saint-Maurice il 25 aprile 1798, Eugène Delacroix fu uno dei maggiori pittori romantici francesi.

Si distacca ben presto infatti dalla formazione neoclassica, per proseguire verso un romanticismo che incarna malinconia, desiderio di cambiamento e avversione verso l’accademismo. Particolare è, nella sua opera, l’uso che egli fa del colore, che sviluppa in sommo grado e di cui analizza alcuni aspetti parlando del proprio modus operandi anche nel suo diario. in cui il 7 settembre 1856 annotava: “Vedo dalla mia finestra un operaio che lavora, nudo fino alla cintola. Osservo, paragonando il suo colore a quello del muro esterno, come le mezze-tinte della carne siano colorate a paragone delle materie inerti. Ho osservato la stessa cosa ieri l’altro sulla piazza di St. Sulpice, dove un monello era salito sulle statue della fontana del sole. L’arancione opaco nei chiari, i viola più vivi per il passaggio dell’ombra e i riflessi dorati delle ombre che facevano contrasto col suolo. L’arancio e il viola dominavano alternativamente e si mescolavano. Il tono dorato aveva del verde. La carne non ha il suo vero colore se non all’aperto e soprattutto al sole. Che un uomo metta la testa alla finestra, ed è tutt’altro che nell’interno. Donde la stupidità del lavoro in studio che tende a rendere falso quel colore.” In queste parole già si intravedono quelle linee guida sull’uso del colore che apriranno poi la strada all’Impressionismo.
Per ulteriori approfondimenti sul Romanticismo vedi qui

Eugène Delacroix: “La libertà che guida il popolo”

Eugène Delacroix inoltre fu l’artista romantico che maggiormente seppe esprimere i sentimenti del popolo francese durante i moti parigini del 1830 e del 1831, e lo fece nella sua opera più famosa “La libertà che guida il popolo”. L’opera è un vero e proprio manifesto politico che presenta lo scenario della rivolta del popolo parigino e lo propone guidato da una figura femminile scoperta, che sta a rappresentare la libertà. La donna, in primo piano, avanza scavalcando la barricata e guidando con il suo impeto la folla dei cittadini. La Libertà indossa il berretto frigio che era stato dei barbari e che era diventato il simbolo dei rivoluzionari francesi dell’89. Nella mano destra stringe l’asta della bandiera con il tricolore francese mentre con la sinistra impugna il fucile con la baionetta innestata sulla canna. Con quest’arma l’artista vuole sottolineare che per conquistare la libertà, il popolo deve lottare anche con la forza e le armi. Il tricolore non è un riferimento nazionalistico bensì fa riferimento alla bandiera introdotta durante la Rivoluzione Francese, i cui tre colori rappresentano le tre grandi idee: libertà, fratellanza, uguaglianza. La figura femminile è un personaggio simbolico, non reale, e il suo impeto nello spingersi avanti fa riferimento alla statua ellenistica della Venere di Milo. Il popolo che avanza ha un’avanguardia formata dai proletari, rappresentati dal ragazzo con le due pistole alla destra della Libertà, e i borghesi, come l’uomo con il cappello a cilindro, sulla sinistra, il cui volto è un autoritratto del pittore. Il ragazzo sulla destra ha ispirato a Victor Hugo un personaggio de “I Miserabili”: Gavroche.
Per ulteriori approfondimenti su Eugène Delacroix vedi qui
Eugène Delacroix: La libertà che guida il popolo articolo

La massa indistinta del popolo

Delacroix rappresenta in maniera realistica e drammatica, i cadaveri di due soldati borbonici, in primo piano, mentre stanno per essere calpestati dalla folla. Tale visione è ulteriormente resa tragica dalla seminudità del soldato a sinistra completamente depredato della sua divisa. Egli indossa ancora un calzino che è un riferimento che Delacroix fa all’opera più importante del suo amico Théodore Géricault, “La zattera della Medusa”. Anche in quell’opera il cadavere posto in primo piano sulla sinistra e sorretto dal padre presenta ancora i calzini. Mentre però nell’opera di Géricault i personaggi erano rappresentati con perfezione anatomica, qui, Delacroix propone una massa indistinta del popolo. La scena si svolge in un’atmosfera piena di fumi causati dalle armi da fuoco e incendi. Nella lotta, l’artista ha unito insieme diverse classi sociali: il popolano, il militare e il borghese. Sulla destra si intravedono i campanili di Notre Dame, che suggeriscono la collocazione geografica degli avvenimenti rivoluzionari. Ricalcando dunque lo schema compositivo de La zattera della medusa, Delacroix lo ripropone rovesciato. Come osserva lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan, egli “inverte la posizione dei due morti in primo piano, e questo non è molto importante; ma inverte anche la direzione del moto delle masse, che nella “zattera” va dallo avanti all’indietro, nella “Libertà” viene in avanti, si precipita verso lo spettatore, lo prende di petto, gli rivolge un discorso concitato”.
Per ulteriori approfondimenti su La libertà che guida il popolo vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali dell'uso del colore da parte di Eugène Delacroix?
  2. Delacroix utilizza il colore in modo innovativo, sviluppando mezze-tinte e contrasti che anticipano l'Impressionismo. Osserva come la luce naturale influenzi i colori, criticando il lavoro in studio per la sua mancanza di autenticità.

  3. Cosa rappresenta "La libertà che guida il popolo" di Delacroix?
  4. L'opera è un manifesto politico che raffigura la rivolta parigina del 1830, con la Libertà, una figura femminile simbolica, che guida il popolo. La Libertà indossa il berretto frigio e porta il tricolore francese, simboli della Rivoluzione Francese.

  5. Qual è il significato del berretto frigio e del tricolore nell'opera di Delacroix?
  6. Il berretto frigio e il tricolore rappresentano i valori rivoluzionari di libertà, fratellanza e uguaglianza. Non sono simboli nazionalistici, ma richiamano la Rivoluzione Francese e l'idea di lotta per la libertà.

  7. Come Delacroix rappresenta la massa del popolo nella sua opera?
  8. Delacroix rappresenta il popolo come una massa indistinta, unendo diverse classi sociali in una scena drammatica e realistica, con cadaveri di soldati borbonici in primo piano e un'atmosfera di fumi e disordini.

  9. Qual è il legame tra "La libertà che guida il popolo" e "La zattera della Medusa" di Géricault?
  10. Delacroix si ispira alla composizione di "La zattera della Medusa", invertendo la direzione del movimento delle masse. Mentre Géricault rappresenta un movimento all'indietro, Delacroix spinge la scena verso lo spettatore, creando un impatto diretto e coinvolgente.

Domande e risposte