Concetti Chiave
- Botticelli, nato a Firenze nel 1444, riceve la sua formazione artistica presso la bottega di Filippo Lippi, influenzato da Verrocchio e Pollaiolo.
- Entra a far parte della corte medicea, diventando un esponente della società intellettuale umanistica, e realizza opere iconiche come "La Primavera" e "La Nascita di Venere".
- Il suo stile di disegno è caratterizzato da linee di contorno morbide e definite, che delineano figure mitiche con una composizione geometrica e armoniosa.
- "La Primavera" rappresenta un ritorno ai soggetti mitologici, reinterpretati attraverso la filosofia neoplatonica, con un forte valore morale e simbolico.
- Nella rappresentazione della "Primavera", Botticelli unisce elementi mitologici, come Zèfiro e Flora, con simboli cristiani, creando un'opera di grande profondità allegorica.
Indice
Le origini di Botticelli
Figlio del conciatore Mariano Filipepi, Alessandro, detto Sandro, nasce a Firenze nel 1444 e viene soprannominato Botticelli in onore del fratello Giovanni, conosciuto per la sua grassezza come “il botticella”.
Entrato nella bottega di Filippo Lippi nel 1464, Botticelli riceve la prima educazione artistica, assorbendo lo stile attento alla finezza delle anatomie e alla plasticità dei movimenti di artisti come Andrea del Verrocchio e Pietro Pollaiolo.
A venticinque anni, realizza la sua prima opera importante, La Fortezza, e di seguito una serie di opere, come L’Adorazione dei Magi e diverse Madonne con bambino.
In queste opere cominciano a delinearsi le atmosfere eteree delle sue opere più mature.L'influenza della corte medicea
Incaricato della decorazione dello stendardo di Giuliano de Medici sulla piazza fiorentina di Santa Croce nel 1475, Botticelli entra nell’orbita della corte medicea e nel cuore della società intellettuale del pieno umanesimo.
Con la Primavera, nel 1478, inizia il celebre ciclo di allegorie (immagini simboliche, che possono rappresentare idee astratte, sentimenti, valori) e miti antichi, che proseguirà con Pallade doma il centauro (1478), Venere e Marte (1483) e la Nascita di Venere (1484).
Collaborazione alla Cappella Sistina
Durante questo periodo, Botticelli si reca anche a Roma per collaborare agli affreschi della Cappella Sistina con la Punizione dei ribelli, le prove di Mosè e le prove di Cristo.
Tornato a Firenze, si immerge nuovamente nel suo mondo di figure mitiche, ispirate al mondo classico, latino e greco; ma la scomparsa di Lorenzo de Medici e le predicazioni di Girolamo Savonarola( di cui diventa un fervente seguace), segnano per Botticelli un netto cambiamento di rotta verso toni più drammatici e mistici. In questo periodo si collocano infatti complesse opere religiose come la Crocifissione mistica (1497) e la Natività mistica (1501).
L'eredità artistica di Botticelli
Perfetto esempio del passaggio dal periodo umanistico a quello più inquieto del ‘500, Botticelli muore a Firenze nel 1510. Alcuni dei suoi dipinti come la Primavera o la Nascita di Venere sono diventati il simbolo stesso del Rinascimento, dello splendore della corte dei Medici e di Firenze, come capitale dell’arte e della bellezza.
Il disegno come espressione artistica
È alla metà del ‘400 che si afferma la convinzione che l’idea fosse superiore alla realtà. Il disegno infatti sembrerebbe essere più vicino al pensiero, all’invenzione artistica. Per Botticelli il disegno è linea di contorno, una linea decisa, flessuosa, agile, leggiadra, che circonda morbidamente il soggetto, facendolo spiccare dal fondo.
Questo si può notare nel disegno a pietra nera e rossa e acquarello dell’Allegoria, soggetto tratto dalle Metamorfosi di Ovidio.
La dea, accompagnata da bambini, alcuni definiti altri meno, incede verso sinistra. Il movimento le scompiglia i capelli mentre la veste le aderisce alle carni e sembra ondeggiare. Il corpo è geometricamente atteggiato secondo una S, delimitato da una linea che ne disegna le forme delicate. Anche la veste ha un suo preciso contorno.
L'interesse per i soggetti mitologici
Si deve a Botticelli l’aver riportato nel campo della pittura l’interesse per i soggetti mitologici. Sandro infatti propone gli antichi dei e la loro corte di esseri mitici, di cui avevano cantato i poeti classici.
In conformità alla filosofia neoplatonica, dottrina che mira a conciliare il platonismo col cristianesimo, il mito viene riassunto in chiave cristiana e possiede un alto valore morale.
La rappresentazione della Primavera
Ambientata in una radura delimitata da alberi d’arancio, la lettura del dipinto “La Primavera” avviene da destra verso sinistra. All’estremità destra Zèfiro, vento primaverile, che, bruciante di passione, insegue la ninfa della terra Clòri, la quale, unitasi con il nume, viene trasformata in Flora, la personificazione della primavera stessa. In questo modo Sandro raffigura due volte la fanciulla.
Al centro Venere campeggia contro una pianta di mirto e avanza con passo leggiadro offrendosi a chi guarda, mentre Cupido le volteggia sopra la testa mentre scaglia una freccia infuocata in direzione di una delle tre Grazie, che danzano al margine sinistro. Mercurio intanto allontana le nuvole dal giardino con il suo Caducèo.
La scena del Giudizio di Paride
Questa scena è tratta da un passo dell’Asino d’oro, dove il protagonista, mutato in asino, assiste a una rappresentazione del Giudizio di Paride, nella quale compaiono tutti i personaggi dipinti da Botticelli.
Domande da interrogazione
- Chi era Sandro Botticelli e quale fu il suo contributo all'arte del Rinascimento?
- Quali influenze artistiche ricevette Botticelli durante la sua formazione?
- Come si caratterizza lo stile del disegno di Botticelli?
- Qual è il significato simbolico del dipinto "La Primavera"?
- Quali cambiamenti si verificarono nell'arte di Botticelli dopo la morte di Lorenzo de Medici?
Sandro Botticelli, nato a Firenze nel 1444, fu un pittore rinascimentale noto per opere come "La Primavera" e "La Nascita di Venere", che divennero simboli del Rinascimento e della corte dei Medici.
Botticelli fu influenzato da artisti come Filippo Lippi, Andrea del Verrocchio e Pietro Pollaiolo, assorbendo uno stile attento alla finezza delle anatomie e alla plasticità dei movimenti.
Lo stile del disegno di Botticelli è caratterizzato da una linea di contorno decisa, flessuosa e leggiadra, che circonda morbidamente il soggetto, facendolo spiccare dal fondo.
"La Primavera" di Botticelli rappresenta un'allegoria mitologica con un alto valore morale, in cui i miti antichi sono reinterpretati in chiave cristiana, in linea con la filosofia neoplatonica.
Dopo la morte di Lorenzo de Medici e sotto l'influenza di Girolamo Savonarola, Botticelli si orientò verso toni più drammatici e mistici, realizzando opere religiose complesse come la "Crocifissione mistica" e la "Natività mistica".